PICCOLO NAPOLI

Rafa BenitezYoung Boys Napoli è un po’ la sagra degli assenti. Maglie azzurre indossate da fantasmi, in giro per il campo, senza un perché. Non si salva niente, non si salva nessuno. La rivoluzione attuata da Benitez è ai limiti dell’autolesionismo. Troppi cambi, calciatori fuori ruolo, su tutti Michu e de Guzman, due pesci fuor d’acqua. Ma l’elenco sarebbe troppo lungo, tutti hanno deluso, lasciando campo e risultato ad una formazione assai modesta, alla quale è bastato il minimo indispensabile per avere ragione di Un Napoli inguardabile, soprattutto nella ripresa. Tardivi i cambi, l’ingresso di Higuain ad otto minuti dal termine suona come un’ulteriore beffa. E ora anche l’Europa League, prima vista dall’alto delle due vittorie consecutive, assume contorni diversi e per certi versi preoccupanti. Lo Sparta Praga ha liquidato con un perentorio tre a zero lo Slovan, relegando ufficialmente gli slovacchi al ruolo di cenerentola del girone. Tre squadre appaiate a sei punti e una qualificazione ancora da conquistare, per tutti. La discussione sembrava chiusa, il Napoli pareva destinato a vincere a mani basse il girone ma gli azzurri amano complicarsi la vita. Tutto in bilico, prossimi appuntamenti decisivi. L’accesso ai sedicesimi passerà dalle due gare da disputare al San Paolo, con lo Young prima e con lo Slovan poi. In messo la sfida a Praga, contro lo Sparta. Un girone alla portata che si fa improvvisamente complicato. Un’impresa firmata Napoli.

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