PALERMO- NAPOLI 1968-1969 (2-3)

Campasse cento anni ( glielo auguriamo di tutto cuore ), non crediamo che Josè Altafini possa mai dimenticare quel che successe in un lontano pomeriggio del 1969, teatro in questione lo stadio “ Favorita “ di Palermo, non ancora dedicato a Renzo Barbera, mitico presidente degli anni ’70. Per la verità, buona parte di colpa per quel che accadde in quel burrascoso pomeriggio del 16 marzo, ultimo atto dei fantastici anni ’60, fu anche dell’ ineffabile Josè, colpevole di un gesto non propriamente…sportivo. In quel 1968 –’69 il Napoli vivacchiava a centro classifica ( alla fine termino 7° su sedici squadre ), grossomodo in compagnia del Palermo, che infatti ottenne una salvezza senza patemi d’ animo. Fra i siciliani, con la casacca numero quattro, indovinate un po’ chi la vestiva ? ma naturalmente Edy Reja, che nella patria degli aranci e delle cassate, ha vissuto i migliori anni della sua vita ( calcistica naturalmente, il resto non possiamo saperlo ). Altri nomi di spicco di quel Palermo erano il centravanti indigeno purosangue Troja, punta di sfondamento con una discreta media realizzativi, il futuro stopper interista Giubertoni, ed  Enzo Ferrari, in seguito allenatore dell’ Udinese di Zico, ed ovviamente solo omonimo del “ Drake “. Fra gli azzurri nell’ undici iniziale c’ era pure il “ poeta del gol “ Claudio Sala, rivenduto nell’ estate seguente a peso d’ oro al Torino di Pianelli, oltre a Zoff, Zurlini, Juliano e Barison. Omar Sivori si era ritirato nel dicembre 1968, dopo un turbolento Napoli – Juventus che gli costò ben 9 giornate di squalifica. La gara si mise subito bene per i partenopei in gol con Barison, ma il Palermo, trascinato dal caloroso pubblico di casa, ribaltarono il punteggio già in chiusura di primo tempo, grazie ad una doppietta di Troja. Nell’ intervallo, un furibondo Ferlaino entra nello spogliatoio dell’ arbitro romano Sbardella ( in seguito anche manager della Lazio ), e lo catechizza energicamente dicendogli : “ Lei si sta facendo arbitrare dal pubblico ! “. In un clima surriscaldato ad inizio ripresa, un tiro del palermitano Bercellino forse sbatte sul braccio di Iuliano. Sbardella però non fischia il rigore, accordandone uno  poco dopo al Napoli. Fra latrati e ululati Altafini mette a segno il 2 –2, esultando in maniera poco consona, e cioè facendo il gesto dell’ ombrello. Le urla della folla, già inviperita, diventano ruggiti, con la beffa finale del 3 –2 finale firmato da Miceli. Esplode la guerriglia : un segnalinee viene preso a bottigliate, molti esagitati tentano senza fortuna l’ invasione di campo, l’ arbitro è addirittura costretto a fuggire in elicottero, il Napoli lascia lo stadio nei furgoni della celere !. Naturalmente, il mitico giudice della Federcalcio  Barbé, non può esimersi dal cambiare il 2 –3 del campo, con lo 0 –2 a tavolino. Altafini fu anche chiamato in causa per il suo gesto, tanto che gli avvocati difensori di 15 tifosi del  Palermo arrestati per gli incidenti , impostarono la loro difesa puntando il dito contro il brasiliano, reo di aver istigato la folla già esacerbata di suo. Il processo si concluse con lievi pene per i facironosi ( col beneficio della condizionale ) , e con la condanna per Altafini a pagare 30.000 lire di ammenda. Da lì in avanti, il vulcanico Josè, imparerà a tenere le braccia al proprio posto…  

STATISTICHE

Quella appena raccontata, è la terza ed ultima vittoria ottenuta dal Napoli a Palermo, tutte in serie A; il bilancio, che comprende in totale 20 incontri ( 5 dei quali disputati in B ), parla anche di 7 successi per i siciliani, e di ben 10 pareggi. L’ ultimo pareggio è del 05 –05-2002, che frenò in maniera quasi definitiva la corsa azzurra verso la promozione, con reti di Jankulowski e pareggio dei padroni di casa con Guidoni. L’ ultima gara, disputata in A nel febbraio di quest´ anno, si è chiusa con la vittoria del  Palermo per 2 –1,  Anche la gara di domenica prossima si giocherà di sera; speriamo in un ben altro esito…  

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