NAPOLI- INTER 22-03-70(2-1)
Prima della “ Golden Age “ maradoniana, ed ancor prima dell’ epoca di Vinicio, solo in un’ occasione il Napoli era andato davvero vicino allo scudetto. Parliamo della squadra della stagione 1970 –’71, che poteva vantare nella sue fila, elementi del calibro di Zoff, Altafini, Juliano, Sormani, Improta, Panzanato etc., oltre ad essere guidata in panchina da un “ Sir “ come Beppe Chiappella, maestro nella gestione del cosiddetto “ gruppo “ e nella crescita di giovani calciatori. Gli azzurri, complice una partenza – sprint, si trovarono addirittura in testa da soli sino alla decima giornata, sorpassati poi dal Milan di Rocco e Rivera, a loro volta superati dall’ Inter di Mazzola, Corso, Boninsegna, Burgnich e Facchetti, che riuscirà, alla fine di una lotta appassionante fra le tre contendenti, a cucirsi sul petto il simbolo dell’ undicesimo scudetto, vero e proprio “ Canto del cigno “ di una squadra che aveva dominato il mondo. Eppure, il campionato per il “ Biscione “ non era affatto cominciato sotto una buona stella. Anzi ; dopo una pesante sconfitta per 3 –0 nel derby, Ivanhoe Fraizzoli ( presidente dal 1968 al 1984 ), decise di sollevare dal ruolo di tecnico il profeta del “ movimiento “, al secolo il paraguaiano Heriberto Herrera, scudettato con la Juve nel ’67. Al suo posto, un po’ a sorpresa, Fraizzoli scelse l’ allenatore della “ Primavera “ Giovanni Invernizzi, già difensore nerazzurro negli anni ’50.
E con il mite, ma risoluto allenatore “ de noantri “, la musica per i l’ Inter cambiò sensibilmente, tanto che dal suo ingresso in avanti, l’ Inter andrà incontro ad una sola sconfitta, subita proprio dal nostro amato “ ciuccio “ il 22 novembre 1970 al S. Paolo, 7° giornata del torneo. Il Napoli era primo a quota 11, il Milan indietro di una lunghezza, l’ Inter ben distante con soli sei punti in carniere, ben decisa però nonostante tutto, a non demordere tanto presto nella lotta per il titolo. Ed infatti in quel nuvoloso lontano pomeriggio di fine autunno, la gara fu molto equilibrata ed emozionante, ben giocata da due squadre piene zeppe di campioni in squadra. Dopo un primo tempo divertente ma chiuso a reti bianche, l’ Inter partì di slancio nella ripresa, andando in gol al 50° con il brasiliano Jair, un altro dei grandi protagonisti della squadra vincitutto di Herrera, con un fortissimo tiro dal vertice destro dell’ area, sul quale Zoff per la verità intervenne in maniera un po’ incerta, tanto che il pallone assunse una strana traettoria , terminando la sua corsa in fondo al sacco. Subito dopo però il grande Dino si riscattò parando su una conclusione di Mazzola a botta sicura. La sfera poi arrivò a “ Bonimba “ Boninsegna, sul quale si immolò Ottavio Bianchi, impedendo ai nerazzurri il gol del 2 –0 che avrebbe forse scritto la parola fine al match. Pur stordito dalla furia interista, gli azzurri gradatamente si ripresero, chiudendo i progenitori di Ibrahimovic nella propria area. Il sospirato pareggio giunse al 71°, ironia della sorte proprio con un milanese d.o.c., il terzino Luigi Pogliana, che andò a bersaglio con una secca botta dal limite dell’ area, a seguito di una ribattuta di Facchetti su una conclusione da lui stesso effettuata. Sulle ali dell’ entusiasmo, dopo appena quattro minuti arrivò il gol della vittoria; Juliano crossa dalla tre quarti, Altafini fa sponda, e Ghio di controbalzo batte ancora Vieri, il portiere rubacuori, siglando il definitivo 2 –1, consentendo di continuare a coltivare il sogno – scudetto, con l’ Inter distante ben 7 punti. La leggenda vuole, che sull’ aereo del ritorno, Mazzola e c. stilarono una tabella che avrebbe consentito loro di conquistare il tricolore. Cosa che poi incredibilmente avvenne, visto il distacco abissale ( ricordiamo che la vittoria valeva due punti ) che in quel momento avevano nei confronti di Napoli e Milan. Nella gara di ritorno però successe di tutto un po’, ma questa ( come direbbe Gianni Minà ) è un’ altra storia…Ad ogni modo alla “ Chiappella – band “ rimase a fine stagione la soddisfazione di un buon terzo posto. Ma per la gloria bisognerà attendere l’ arrivo di uno scugnizzo argentino…
STATISTICHE
Naturalmente, essendo l’ Inter l’ unica formazione ad non aver mai conosciuto l’ onta della B, tutte le gare disputate all’ ombra del Vesuvio si sono disputate in serie A, con un bilancio generale ( visto il blasone dell’ avversario ) niente affatto disprezzabile per gli azzurri, che vantano 30 successi contro 17, con il contorno di 15 pareggi, l’ ultimo dei quali verificatosi nel campionato 1993 –’94 ( 0 – 0 ). La prima Inter di Ronaldo ha conquistato l’ ultimo successo ospite il 18 ottobre 1997 col punteggio di 2 –0, grazie ad un gol di Galante e ad un autorete di Turrini. L’ ultimo recentissimo scontro ha arriso invece al Napoli di Reja la sera di Domenica 2 marzo 2008, con un pallonetto vincente di Marcello Zalayeta dopo appena tre minuti. L’ 1 –0 finale decretò la prima sconfitta degli uomini di Mancini in campionato. Domenica assisteremo ad un replay ? Lo speriamo di tutto cuore !!!