NAPOLI – LAZIO: OCCHI DI GUFI, ALLA LARGA. YEBDA CONFERMATO AL POSTO DI GARGANO, RITORNO ALL’ ANTICA IN DIFESA?

Quanti gufi e quanti signorotti dalla bocca larga o dalla penna gaia in questo periodo. Se ne leggono e se ne sentono di tutti colori da personaggi sempre pronti a tutelare i propri interessi a discapito della realtà e del buon senso. Napoli, come la stragrande maggioranza del meridione, vive in maniera particolare mescolando sacro e profano con spirito di pungente ironia (talvolta anche autoironia) mettendo da parte ciò che viene di sbagliato in modo quotidiano; devoti e scaramantici che spinse qualcuno a sputare su questo stile di vita con tanta, troppa facilità. Eppure, oggi, le parti si capovolgono: la stampa del Nord continua il suo attacco mediatico verso il Sud e cosa ancor più drammatica è che ne trova terreno fertile tra radio e giornali pronti a ritagliare spazi adeguati a chi ieri ci definiva "Indiani" e oggi "creduloni". Tutto pur di nascondere le gambe che tremano di fronte ad un velociraptor di colore azzurro già pronto sulla corsia di sorpasso o, quanto meno, ad accorciare il distacco portandosi in scia. Ancora una volta si parla del Napoli con il solito disprezzo da puzza sotto il naso, gente dalla faccia pulita e dalle mani sporche, pronte a fare la morale mentre il loro voti fanno a cazzotti in Parlamento! Già, in questa settimana ha fatto più rumore il match in lega calcio tra De Laurentiis e Lotito che le manfrine disgustose e di basso profilo a Palazzo Chigi. Tutto sta nel mettere olio sull'asfalto portando lo stesso velociraptor a sbandare in modo da auto convincersi che i milioni spesi tra Robinho, Ibrahimovic, Cassano e altri possano fruttare qualcosa di buono (si parla di Milan stellare eppure conta solo +3 sul Napoli che ne spende meno della metà). Prima o poi lo sgambetto arriverà in tutti i sensi: sul campo i rappresentanti degli "Indios" faranno ribollire il sangue nelle vene di tanti super professori o presunti tali, e il Presidente populista che inneggia i propri tifosi a farsi sentire spodesterà dal tavolo del piatto ricco qualche insolente scaduto. Tutto a suo tempo, intanto prendiamo un bel "corniciello" e teniamolo stretto, un rimedio migliore contro le gufate non c'è…

 

Lazio. La pressione in casa Lazio è notevole. Reja sarà abituato, ormai, alle critiche costanti ma Roma, sponda Lazio, ci va giù anche in modo abbastanza pesante. L'uomo Reja è meritevole di stima e plagio, ma il tecnico spesso e volentieri regala spunti adatti per scatenare i pesanti giudizi non proprio positivi. Rispetto alla gara d'andata cambieranno un bel po' di cose: 4-1-4-1 rispetto al 4-3-1-2 dell'Olimpico. Difesa schiacciata, ritmo lento votato al contropiede e chiusura ermetica di ogni minimo spiraglio tutto porta a leggere tra le righe una sorta di 5-1-3-1! La difesa a quattro in linea difficilmente proporrà qualche spinta offensiva se non raramente dal settore di destra con Lietchsteiner in appoggio alla metà campo; linea mediana statica e muscolare basata sull'onda d'urto di Brocchi in copertura, la tecnica di Hernanes nell'addormentare il ritmo e il costante ripiego in marcatura di Gonzalez con Sculli unico uomo libero in appoggio di Zarate, seconda punta di natura e quindi di costante movimento. Una Lazio senza punti di riferimento e pericolosa specialmente nell'uno contro uno o dalle palle inattive.

 

Indisponibili. Ledesma, Radu e Matuzalem (squalificati), Rocchi, Diakite, Meghni

 

Formazione (4-1-4-1) Muslera (86); Lietchsteiner (2), Biava (20), Dias (3), Garrido (14); Brocchi (32); Sculli (77), Hernanes (8), Gonzalez (15), Mauri (6); Zarate (10)     All. Edy Reja

 

 

Napoli. Il risultato del derby di Milano potrebbe dare ulteriore slancio alla gruppo partenopeo soprattutto sotto il punto di vista mentale. Qualunque risultato dovesse uscire, il Napoli potrebbe guadagnarci qualcosa: solito 3-4-2-1 contro la Lazio con difesa alta, ritmo veloce e mentalità contropiedistica. La vecchia guardia dovrebbe prevalere in difesa con Campagnaro e Aronica al fianco di Cannavaro; in mediana, Yebda ancora preferito a Gargano che parte dalla panchina. Uomo in più potrebbe diventare Dossena o Maggio (dipende da dove passerà maggiormente il poco gioco della Lazio) così come la velocità di Lavezzi e la fisicità di Cavani. Indisponibili. Grava, Zuniga

 

Formazione (3-4-2-1) De Sanctis (26); Campagnaro (14), Cannavaro (28), Aronica (6); Maggio (11), Yebda (21), Pazienza (5), Dossena (8); Hamsik (17), Lavezzi (22); Cavani (7)     All. Walter Mazzarri

 

Ballottaggi. Aronica 70% – Ruiz 30%; Yebda 90% – Gargano 10%.

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