NAPOLI IMMORTALE, LA LAZIO S’INCHINA AL MATADOR

Napoli (3-4-2-1) De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Yebda (85' Lucarelli), Pazienza (57' Mascara), Dossena (76' Gargano); Lavezzi, Hamsik; Cavani A disposizione: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Sosa All. Mazzarri

 

Lazio (4-1-4-1) Muslera; Lietchsteiner, Dias, Biava, Garrido; Brocchi; Bresciano (82' Stendardo), Mauri, Sculli, Gonzalez; Zarate (83' Floccari)A disposizione: Berni, Scaloni, Stendardo, Hernanes, Foggia, Floccari, Kozac.  All. Reja

 

Arbitro: Banti di Livorno

 

Reti: 29' Mauri, 57' Dias, 60' Dossena, 62' Cavani, 68' aut. Aronica, 82' rig. Cavani, 88' Cavani

 

Ammoniti: 23' Diaz, 33' Dossena, 69' Sculli, 86' Campagnaro, 90' Cavani  

 

Espulsi: 80' Biava, 89' Reja, 90' Sculli

 

 

Recupero: 0' p.t. ; 4' p.t

 

L'ennesimo tabù sfatato ai danni di una diretta concorrente, la Lazio, contro cui non si vinceva dal 1996, un sonoro 4-3 che incredibilmente tiene ancora in corsa la formazione azzurra in chiave primato. Un pezzo di storia viene scritto anche dal Matador, che con la sua tripletta supera nettamente il record di Vojak e sale a 25 gol in campionato raggiungendo Di Natale. La vittoria contro la formazione di Reja arriva dopo un primo tempo ricco di occasioni ma di poca concretezza a causa del catenaccio difensivo laziale. Nel secondo tempo è altra musica, la “Mazzarri band” suona la carica e dopo aver subito prima il doppio svantaggio e poi il 3-2 capitalizza e capovolge l'esito finale. E' un 4-3 che riassume tutte le potenzialità di un Napoli davvero stellare ed immortale, che a questo punto (diciamocela tutta ndr) non ha nulla da invidiare alla capolista Milan. La Champions è più che ipotecata, quella “parola impronunciabile” non è poi tanto lontana.

 

PRIMO TEMPO: Il Napoli cerca sin da subito a dettare il proprio gioco all'avversario laziale, che non scoprendosi più di tanto, lascia far intendere che giocherà di rimessa e sulle ripartenze. La squadra di Mazzarri ha il piglio giusto per tentare il colpo a sorpresa andando a colpire i laziali proprio sulle fasce in due occasioni: al 2' con un affondo di Lavezzi sulla sinistra, che serve in mezzo Hamsik chiuso bene da Muslera in anticipo e al 7' uno scambio tra lo slovacco e l'argentino non trova la via del gol per l'uscita tempestiva del portiera laziale. La Lazio d'altro canto resta abbastanza guardinga e si fa viva dalle parti di De Sanctis al 10' con un tiro abbondantemente a lato di Zarate. Più vivaci e convincenti sono gli spunti offensivi del Napoli, che prosegue ininterrottamente la sua manovra contro la difesa ben schierata da Reja. La partita è combattuta in particolar modo a centrocampo e dopo vari errori da ambedue le parti la prima vera occasione per gli azzurri arriva al 19' quando un assist di Lavezzi favorisce l'inserimento di Hamsik che di diagonale trova la risposta sul primo palo di Muslera. Al 23' arriva la prima ammonizione della partita, è per il difensore argentino della Lazio Dias per intervento scomposto su Campagnaro in proiezione offensiva. Nel momento migliore del Napoli arriva inaspettatamente il gol di Mauri che al 29' vince con molta fortuna due rimpalli e piazza la palla in rete con un tocco morbido di esterno sinistro. Una batosta per il Napoli, che comunque le prova tutte pur di trovare il pareggio contro una formazione completamente chiusa dietro la linea della palla (sono ben 7 laziali a difendere ndr). A questo punto la Lazio gode di un buon momento, galvanizzata dal vantaggio, crea due occasioni gol: al 32' Mauri, su assist di Zarate, conclude a lato tutto solo davanti a De Sanctis e successivamente è lo stesso Mauri che serve erroneamente Zarate in fuorigioco dopo aver approfittato di una disattenzione difensiva di Campagnaro.

Al 33' viene ammonito Andrea Dossena per veementi proteste perchè non gli viene concesso un fallo dall'arbitro Banti. Al 37' Maggio con un'incursione sulla destra lascia partire dal fondo un cross per la testa di Dossena, che conclude a lato in modo scoordinato. Questa è l'unica occasione del Napoli dopo lo svantaggio subito, solo tanto possesso palla e poca concretezza e lucidità. Dopo 0 minuti di recupero le squadre si dirigono negli spogliatoi. Nel secondo tempo serve la solita scossa di Mazzarri (che arriverà puntualmente ndr).

 

SECONDO TEMPO: il Napoli inizia a produrre il suo gioco cercando chiaramente la via del gol, ci prova con due conclusioni innocue rispettivamente al 49' e al 52' di Cannavaro e Yebda. Al 57' arriva il secondo gol della Lazio nato da palla inattiva, è Dias a battere a rete con una zampata che anticipa il movimento dei difensori azzurri. Mazzarri aggiunge un attaccante, Mascara, al posto di Pazienza per correre ai ripari e tentare di recuperare lo svantaggio. Al 60' il Napoli accorcia le distanze con Dossena, che con un colpo di testa sotto la traversa batte Muslera, su assist di Lavezzi da calcio di punizione. Dopo soli 2 minuti ecco il gol del pareggio meritato: è Cavani a siglarlo con uno scambio di testa tra lui e Maggio. E' dominio Napoli: al 66' Mascara, dopo un retropassaggio errato di Biava, non ne approfitta e conclude a colpo sicuro trovando la ribattuta di Muslera. Botta e risposta, al 67' Brocchi lascia partire un forte tiro che si stampa sulla traversa e danza sulla linea di porta. E' solo il preannuncio al sorpasso biancoceleste: un minuto dopo su assist di Zarate, Aronica sbaglia porta e regala l'autogol alla Lazio. Sembra una partita maledetta per gli azzurri che producono tantissimo e dimostrano di non volersi arrendere al muro difensivo laziale. Finalmente all'80' viene sancito un rigore a favore degli azzurri, è Cavani a procurarselo su assist di petto di Hamsik, per un fallo di Biava che viene anche espulso: il rigore siglato dallo stesso Edinson al 82' determina il record di 23 gol con la maglia del Napoli. Reja corre ai ripari inserendo Stendardo al posto di Bresciano e lancia Floccari in luogo di Zarate. Mazzarri rischia il tutto per tutto lanciando nella mischia Lucarelli al posto di Yebda e gli azzurri vogliono davvero capitalizzare con un 4-2-4. All'88' l'impresa viene compiuta (come il recupero nel famoso 3-2 nel 1996 ndr): è Mascara a servire sul filo del fuorigioco Cavani, che trovandosi da solo davanti a Muslera, lo beffa con un pallonetto. Nel finale vengono espulsi Reja e Sculli, che procura anche l'ammonizione di Cavani, che diffidato salterà la trasferta di Bologna. Non succede più nulla nei 4 minuti di recupero dinanzi ad un San Paolo in delirio che saluta e festeggia un'impresa sensazionale: niente è più precluso a questo Napoli  “stile Highlander” che mette sempre più pressione e paura al Milan capolista. 

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