NAPOLI ANEMICO: VA IN BIANCO ANCHE A GELA

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Ancora un passo falso per il Napoli che pareggiando sul campo del Gela dopo l’oramai ennesima prestazione incolore,non solo non riesce a colmare il gap con la capolista SanGiovannese,ma si fa anche rimontare da un Perugia che, vincendo sul campo difficile di Massa Carrara,si colloca terzo ad un solo punto di distanza dai partenopei ed inizia a far paura.

Fa rabbia vedere una società come il Perugia che,partita come il Napoli l’anno scorso,ovvero con una società nuova e con un gruppo da rifondare da capo,ha superato già i "problemi" che a questo punto per noi sono stati alibi per il fallimento dell’ anno scorso;non è possibile che una squadra partita da zero come quella umbra sia ad un solo punto di distanza dal Napoli,che avendo alle spalle l’esperienza dell’anno scorso,avrebbe dovuto "stracciare" le avversarie in queste prime giornate.

Le domanda che ci vengono da fare sono le seguenti:A cosa sono servite le partite in trasferta senza tiri in porta dell’anno scorso,se quest’anno ci ritroviamo lo stesso Napoli incapace o quasi di tirare in porta contro Gela,Lucchese,Massese?A cosa è servito restare un anno a guardare Avellino e Rimini che salivano in serie B,se non ci si è ancora calati in questa categoria alla settima giornata del campionato successivo?Se l’anno scorso siamo rimasti in C perché non c’era cattiveria in zona realizzativa,perché si è cambiato tanto in difesa,ma gli attaccanti sono rimasti gli stessi?

Queste considerazioni possono sembrare eccessive considerando che siamo appena alla settima giornata e siamo comunque a due punti dalla vetta,ma nascono dalla nostra paura di fallire ancora se la Sangiovannese dovesse rivelarsi il nuovo Rimini o se il Perugia dovesse tenere fede alle sue ambizioni già alla prima stagione di C1,come tra l’altro sta dimostrando di poter fare;le nostre considerazioni non sono eccessive se pensiamo che il Napoli ha segnato appena sei gol in sette partite e di questi almeno la metà è viziata da deviazioni di difensori avversari.

Se guardiamo le cose in maniera obiettiva,ormai non è più un’impresa fermare il Napoli,perché la squadra partenopea ha delle soluzioni offensive prevedibilissime,anzi ormai scontate;non si riesce mai a penetrare centralmente,mentre sulle fasce,nelle rare occasioni in cui si raggiunge il fondo,gli esterni azzurri si perdono in una serie di dribbling atti a perdere palla,o mettono in mezzo dei cross imbarazzanti per Calaiò che già di per sé non ha caratteristiche di gran colpitore di testa. Il centrocampo è come l’anno scorso Fontana dipendente e non si può far affidamento per tutto un campionato di C1 su un calciatore al tramonto della sua carriera senza disporre di un’alternativa che almeno gli somigli lontanamente;inoltre a nostro avviso il Napoli si è indebolito sugli esterni a centrocampo perché non ci sembra che due giocatori importanti come Consonni ed Abate siano stati sostituiti adeguatamente.

Le uniche note liete vengono dalla difesa,sicuramente più affidabile di quella della scorsa stagione e sicuramente di fondamentale importanza per ottenere risultati,ma la cui invulnerabilità purtroppo non regala i tre punti se non accompagnata dai gol del reparto offensivo.

La gara di Gela non ha fatto altro che confermare le nostre perplessità e le nostre paure e crediamo che a questo punto sia auspicabile che il direttore Marino torni sul mercato a Gennaio per provvedere a sanare queste carenze messe in evidenza dal campo per consentire a tutti i tifosi del Napoli di compiere il primo passo di questa sofferta risalita.

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