Ma siete davvero sicuri che Koulibaly voglia andarsene …?

Bruno Satin ha risposto picche alle razionali proposte di rinnovo, fatte dal Napoli, per il suo assistito. E ha parlato di volontà di addio. Purtroppo (per lui) la realtà dei fatti rischia di essere ben diversa …

È passata in secondo piano, offuscata da quella fegatosa riguardante Higuain. A ragione e non a torto, essendo di per sé molto meno intricata da risolvere. Non a caso De Laurentiis l’ha testualmente definita un ‘falso problema’, sebbene l’aggettivo ‘falso’ possa denotare superficialità nella valutazione del dilemma. Eppure la telenovela incentrata su Koulibaly appare ben lungi dal vedere un lieto fine. Sino a pochi giorni fa dava l’impressione di essersi trasformata nella classica bolla di sapone pronta a sgonfiarsi, tanto più che sui tabloid inglesi le speranze di vederlo al Chelsea o all’Everton (anche all’Arsenal, pare) andavano affievolendosi. Poi, improvvisa, la nuova levata di scudi del suo procuratore a complicare il quadro.

TESI E ANTITESI – Nelle ultime 72 ore l’ormai famosissimo Bruno Satin è stato fin troppo chiaro, senza mezzi giri di parole. Ha affermato che la dirigenza azzurra sbaglia nel parlare di rinnovo imminente. Che durante i negoziati a Dimaro non s’è addivenuti a nessun accordo, ritenendo le proposte partenopee inadeguate al valore del suo assistito e, pertanto, indice di scarsa considerazione nei suoi confronti. Che Toffees e Gunners rimangono in campana. E che, dulcis in fundo, Koulibaly non vuole rimanere a Napoli. Certo, fa parte del mestiere dell’agente di calciatori rilasciare simili dichiarazioni, anche quando queste non collimano totalmente con i desideri dei calciatori stessi. Tuttavia prendere per oro colato l’intera posizione dell’entourage del senegalese sarebbe sbagliato. Lo è da sempre, del resto. Fin da inizio giugno, quando sembrava che la vicenda stesse per diventare il caso dell’estate. Passi per l’interesse dei club inglesi, soprattutto alla luce della strizzata d’occhi dalle pagine dell’Équipe. Passi per la distanza (colmabile, peraltro) tra richieste di Satin e proposte del club. Ma trattasi di richieste ritenute eccessive dai più. Da sempre, appunto. Ragionevole, invece, che il Napoli offra un ritocco dell’ingaggio da 800.000 euro a due milioni a fronte di un rinnovo dal 2019 al 2021. Cifre perfettamente corrispondenti al reale valore di un giocatore rinato a nuova vita grazie a Sarri.

AFFETTO E ABNEGAZIONE – Ma c’è dell’altro a confutare la tesi di Satin. C’è quanto s’è visto a Dimaro in questi giorni. C’è un Koulibaly che non ha voluto sottrarsi all’affetto dei tifosi nel voler firmare autografi su palloni e cappellini, e nel farsi immortalare in immancabili selfies. Un giocatore che ha potuto percepire la sintonia ricambiata in due anni d’azzurro. Un giocatore che nell’irrespirabile marasma ha trovato modo di sgobbare con impegno al pari degli altri. E quindi, un giocatore in grado di guadagnarsi ulteriormente la stima dell’allenatore. Sarri è consapevole delle sue doti balistiche. Ma anche di quanto lo scorso anno il Napoli abbia sfruttato poco le situazioni offensive su palla inattiva. Nessuno stupore, dunque, se a fine allenamento sul campo di Carciato il numero 26 si sia ritrovato da solo, insieme allo staff del mister, ad applicarsi sui cross provenienti dal lato corto dell’area. Se Sarri lavora in tal modo su Koulibaly e se quest’ultimo si concentra con abnegazione sui dettami tecnici, i margini di un addio non sono in fondo così nitidi. Poi è chiaro: siamo tutti sotto il cielo, compreso quello del calciomercato. Un giorno si milita in una squadra, quello successivo in un’altra, un po’ come dire fatalmente che oggi si è vivi e domani chissà. D’altronde ce ne siamo accorti con amarezza in queste ultime ore. Ma immaginatevi cosa accadrebbe se alla fine Satin rimanesse con una mano davanti e l’altra dietro, cedendo a una possibile realtà dei fatti oltreché alle condizioni del Napoli. Ci si farebbero grasse risate. E non sarebbe affatto una vittoria di Pirro per De Laurentiis, anzi.

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