LUKE SHAW, IL BOCCIATO DI LUSSO

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La contea dell’Hampshire, precisamente Southampton, viene ricordata fondamentalmente per due cose: il famoso porto che ha visto partire il Titanic e la squadra di casa con il suo florido settore giovanile che ha plasmato talenti come Matt Le Tissier, Alan Shearer, Theo Walcott, Gareth Bale e Alex Oxlade-Chamberlain. Il porto è rimasto lì, il settore giovanile continua a sfornare gemme preziose. L’ultima è Luke Shaw che da qualche giorno è il giocatore più famoso d’Inghilterra. In poche ore è stato convocato ai Mondiali in Brasile e ha acceso l’interesse del Manchester United, mica poco per un 19enne. Eppure questo ragazzo, classe ’95, prima di arrivare al successo ha patito tante bocciature fin quando non ha trovato la porta giusta ed è diventato uno dei terzini sinistri più talentuosi dell’ultimo decennio.

TROPPO PICCOLO – Luke Shaw nasce a Kingston upon Thames il 12 luglio di quasi 19 anni fa. Vive in un distretto di Londra e adora fin da piccolo il Chelsea. Il passaggio dall’essere un semplice spettatore a giocatore arriva quasi subito. Il suo sogno è vestire la maglia dei Blues ma i primi a puntare su di lui all’età di 6 anni sono gli osservatori dell’Arsenal che, nel classico stile lungimirante del club, lo accolgono nel centro di sviluppo a Croydon. Dopo una breve analisi gli scout pensano che sia troppo piccolo, che da un punto di vista fisico farà fatica ad avere una struttura muscolare degna per giocare a calcio in Inghilterra e così viene rilasciato. Dopo poco si presenta il Chelsea, il suo sogno potrebbe realizzarsi, ma anche lì decidono che non è il caso di puntarci troppo. Il bambino continua a crederci e viene anche osservato dal Fulham che gli offre la possibilità di allenarsi per tre settimane ma anche da quelle parti non ci fu il coraggio di rischiare. 

LA CHIAMATA DI PHIL – Sembrava tutto finito per il piccolo Luke ma nel 2003 a Basingstoke durante un torneo under 9 si presentò alla sua famiglia Phil Spreadbury, scout del Southampton. Phil era entusiasta delle doti di quel ragazzino e volle subito informare i familiari della sua volontà. Portarlo nella propria accademia. Di piede sinistro, forte, tecnicamente valido, certo un po’ piccolo come detto dagli altri, ma impossibile da bocciare. Nonostante i tanti km di distanza dalla famiglia, Luke Shaw iniziò la sua avventura con i Saints. Iniziò a sviluppare le sue doti tattiche e a gestire meglio la sua innata velocità. Il ragazzo inoltre si impegnava anche nei tornei scolastici e portò il suo istituto spesso e volentieri alla vittoria.

Ma è nell’Accademia che arrivarono le prime soddisfazioni. Giocava come interno di centrocampo e la sua squadra rimase imbattuta per due anni dagli 11 ai 13. Lo staff tecnico del Southampton era entusiasta dei progressi del ragazzo. Pian piano iniziò a migliorare sia la tenuta fisica che tecnica ma soprattutto mostrò un talento speciale: una maturità innata che si riflette soprattutto oggi all’età di 19 anni ora che gioca sui maggiori palcoscenici. La sua naturalezza e la sua tranquillità hanno colpito tutti. La sua personalità è stata elogiata da tanti ex dei Saints, a cominciare dalla bandiera Le Tissier ma soprattutto la sua umiltà e forza mentale hanno lasciato il segno.

TAPPE BRUCIATE – All’età di 15 anni venne inserito negli under 18, dopo un anno fece il suo debutto in FA Cup. Ha sempre bruciato le tappe e pian piano ha cambiato anche la sua posizione in campo diventando un terzino sinistro in grado di sfruttare la sua buona velocità e il suo piede capace di mettere al centro cross ben calibrati. Inoltre ha una buona tecnica e proprietà di palleggio, fondamentale nel calcio moderno per iniziare la manovra dalla difesa. Manca ancora fisicamente ma il calcio inglese è l’ideale per migliorare sotto questo aspetto. In molti rivedono in lui il nuovo Gareth Bale, in tanti credono abbia i margini per essere migliore del gallese dato che l’esterno del Real Madrid alla sua età soffriva di problemi muscolari. 

IL SOGNO MONDIALE – Il suo debutto in Premier è avvenuto il 5 novembre 2012 sul campo del West Bromwich e dopo cinque giorni è arrivata anche la prima da titolare. Da allora non ha più lasciato il posto in squadra. E’ bravo a coprire in fase difensiva ma la sua mentalità offensiva gli permette di spingersi in avanti con facilità ed occupare tutto il settore sinistro con grande efficacia. Quest’anno la consacrazione con 38 presenze e il debutto in Nazionale maggiore. Lo stesso Ashley Cole si è fatto da parte davanti a tanto talento e ora Chelsea e Manchester United sono sulle sue tracce. Si parla di un’offerta dei Red Devils di circa venticinque milioni di sterline che se accettata rappresenterebbe la cessione più redditizia nella storia del Southampton. 

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