L’ENNESIMO FLOP
Tra Napoli e Catania vince la voglia e la rabbia agonistica di chi ha ancora tanto da chiedere a queste ultime giornate di campionato e deve ancora raccogliere i punti necessari a garantirsi la permanenza nella massima serie.La necessità di riconquistare il proprio pubblico dopo la bruciante sconfitta interna contro il Torino ed il cambio di allenatore susseguente alle dimissioni di Baldini hanno fatto sì che gli etnei di mr. Zenga mettessero sotto il Napoli sin dai minuti iniziali, ridicolizzandolo all’inverosimile.Napoli troppo brutto e stupido per essere vero, solo così si spiegano i tre gol incassati e le ingenuità commesse nelle circostanze che hanno portato alle marcature avversarie. Ancora una volta la squadra di Reja soffre l’atteggiamento tattico degli avversari, soccombendo su entrambe le fasce ad atteggiamento tattico tutto sommato non irresistibile ma, palesemente, più efficace e concreto.Si ripete, in parte, l’amara prestazione vista contro l’Atalanta a Bergamo e gli azzurri tornano ad arrancare e a subire gli avversari in maniera sin troppo vistosa ed incomprensibile.Colpa, forse, di un ambiente ancora reduce dai festeggiamenti per il raggiungimento del traguardo dei 40 punti che, però, ancora non significa salvezza matematica, e di un allenatore che non sa caricare forse a dovere gli elementi di una squadra mediamente giovane e nel complesso poco avezza ai ritmi e alle pressioni psicologiche della piazza e della categoria. Se la colpa è imputabile esclusivamente alle motivazioni, i destinatari dei rammarichi di Marino non possono essere solo i giocatori, protagonisti indiscussi della vergognosa prova, ma anche chi mette in campo ogni domenica questa squadra.Appare chiaro che se gli azzurri non riescono a trovare in loro stessi le motivazioni giuste, come accade solo con le grandi squadre tra le mura amica, non vi sono persone capaci ed all’altezza di infonderle al gruppo.
Se poi non si riescono a prendere le necessarie contromisure tattiche in corso di gara allora ecco che la frittata è fatta e rifatta. La sconfitta del Massimino poteva essere preventivata ma non con queste proporzioni che ridicolizzano quanto di buono fatto nelle scorse gare.Questo è un po’ il leit motiv di questa prima stagione in serie A a cui bisognerà porre le giuste correzioni nell’ambito della pianificazione del prossimo campionato.Il Napoli ha subito l’occasione per porre rimedio a questa pesante sconfitta già di domenica prossima contro l’Atalanta del suo probabile futuro tecnico Luigi Del Neri Il gioco della settimana tra società, tifosi e addetti ai lavori sarà, a questo punto, cercare le giuste motivazioni che dovranno accompagnare il Napoli in questa lunga settimana che condurrà alla sfida interna contro i nerazzurri al San Paolo. Che il gioco allora abbia inizio! Basterà dire che il Napoli dovrà riscattarsi dell’opaca prova di Catania davanti ai propri tifosi? Oppure è necessario ricordare agli azzurri e al tecnico Reja che davanti hanno la squadra del prossimo allenatore dei partenopei? O, invece, sarebbe opportuno ricordare forse che quella di domenica è uno degli incontri che storicamente rappresenta la rivalità tra nord e sud e con una vittoria il Napoli potrebbe scavalcare una diretta concorrente in classifica?
Tutto ciò, forse, non sarà necessario ricordarlo agli azzurri, poiché basterà semplicemente rammentare loro quel 5-1 rimediato a Bergamo appena 4 mesi e messo fa, esattamente il 02 dicembre 2007: una sconfitta vergognosa che ancora grida vendetta.Se di motivazioni gli azzurri sono in cerca, l’unica, forse la più importante, la si è già trovata, a tecnico, ora, il compito di infonderle e ai giocatori quello di farle proprie.