LA “CROCIATA” DI CRISTIANO
Sta tornando Lucarelli. Per molti la notizia non sarà di quelle da leccarsi i baffi, ma tant’è. Nonostante i trentacinque anni suonati il centravantone livornese ha recuperato a tempo di record e si allena già coi compagni. E questo è il meno. Si allena e lo fa talmente bene che nei giorni scorsi ha dimostrato di essere anche abbastanza in palla, segnando una tripletta nella partitella di allenamento. Tutto grasso che cola (e non facciamo battutacce, please) per uno che, nella migliore delle ipotesi, doveva tornare alla fine del mese prossimo.
Bistrattato, bersagliato come se fosse tutta colpa sua. O magari della società. Certo, come attaccante di riserva Lucarelli non era proprio una prima scelta, di sicuro non il tipico nome che fa sognare i tifosi. Ma da parte di Bigon, fomentato da un Mazzarri motivatissimo, si è trattata di un’astuta mossa al risparmio. Prendere praticamente gratis un calciatore che comunque la doppia cifra ancora la garantiva è stato un piccolo affare, e peccato se poi non si è (ancora) rivelato tale. È il 18 settembre, esordio europeo contro l’Utrecht, quando Cristiano calca per la prima volta il prato verde del San Paolo. La prima e anche l’ultima, perché dopo 15 minuti sente un pizzicotto al ginocchio sinistro. Lì per lì il bomber continua a giocare, zoppica in maniera anche piuttosto vistosa ma non sembra niente di grave. Quanto fosse seria la situazione lo si apprende il giorno dopo, in seguito agli esami di rito: rottura del legamento crociato, se tutto va bene 5 mesi di stop. Questo è ciò che dicevano i medici, invece Lucarelli è tornato a pieno regime dopo neanche tre mesi e mezzo. Alla faccia di chi lo dava per bollito prima che si facesse male, figuriamoci dopo.
Oltre al danno, poi, c’è stata anche la beffa, perché non appena arrivata la notizia del crac è partito il fuoco incrociato di detrattori e scettici che già avevano i fucili spianati fin dalla firma sul contratto. L’avevano detto, loro. Come se un infortunio fosse lontanamente comparabile con il clamoroso flop annunciato ad agosto. Rompersi i legamenti, non dimentichiamolo, è una casualità che può capitare al 35enne come al 15enne, e di certo non dipende dal logorio delle articolazioni né tantomeno dal fatto che Lucarelli fosse arrivato gratis. Ma vaglielo a raccontare ai cecchini che prendevano la mira da un mese e non aspettavano altro per sparare a zero.
Cristiano però, ed è questa la vera notizia, si è dimostrato fin da subito il grand’uomo che è. Il day after, quando alcuni altri calciatori strepitano come bambini, si è presentato ai microfoni col sorriso sulle labbra, con un “magari fossero questi i problemi della vita” che mai ti aspetteresti da uno che ieri ha messo a serio rischio la propria carriera. Poi dopo si è rimboccato le maniche è ha iniziato a lavorare sodo, con i risultati che adesso sono sotto gli occhi di tutti. Amici e nemici, simpatizzanti e antipatizzanti. Ok, non sarà Maxi Lopez né Matri, ma è ancora un signor centravanti e sotto ha due palle così. D’accordo, lì davanti serve ancora un’alternativa a Lavezzi, ma il suo ritorno in rosa non esclude l’eventuale acquisto di un attaccante con caratteristiche completamente diverse. Che vi piaccia o no, Cristiano Lucarelli è il primo acquisto del 2011 partenopeo. State ben certi che, con l’orgoglio che si ritrova, prima di maggio almeno un piccolo segno su questa straordinaria stagione riuscirà a lasciarlo. Con buona pace dei cecchini.