INESPERIENZA, PAURA DI VOLARE, TURNOVER NEFASTO
Voglia e paura di volare. Sentimenti antitetici che hanno contraddistinto la vigilia di due “turning-points” d’inizio stagione, vale a dire le trasferte del “Da Luz” e del “Ferraris”. Spedizioni infruttuose, che hanno lasciato l’amaro in bocca a quanti già pregustavano l’accesso alla fase a gironi Uefa nonché la conquista della vetta solitaria in campionato. La paura – ebbene – ha prevalso sul desiderio di primeggiare entro e fuori gli italici confini. Paura che fa rima baciata con inesperienza, un difetto riscontrabile in dosi massicce nel “Giovine Napoli” di Edy Reja. Compagine ancora troppo acerba nonché priva della malizia necessaria per muoversi a proprio agio sulla ribalta continentale. Mancata concretizzazione delle chances nella prima frazione dell’incontro lisbonese, smarrimento dell’identità di gruppo a seguito dello svantaggio griffato Reyes: peccati, seppur di gioventù, che hanno smascherato appieno l’ inadeguatezza del Ciuccio a certi livelli. Pecche peraltro confermate nella Genova rossoblu, ove addirittura ve ne sono aggiunte delle altre: incapacità nel preservare il vantaggio, mancanza di un uomo d’ordine in mediana, difficoltà nell’arginare gli attacchi corali dell’avversario.
A tal proposito la palla passa a Mastro Edy Reja, che ha dimostrato come l’inesperienza sia un male che può interessare finanche un tecnico con sessantadue primavere alle spalle. Un incipit d’ottobre da dimenticare al più presto: da censura catoniana i cambi Lavezzi-Denis ed Hamsik-Russotto in Portogallo; discutibile(eufemismo) l’utilizzo del turnover in quel di Genova: lasciare in panchina l’insostituibile Blasi nel match che può valere la vetta non può non lasciare perplessi. A proposito di turnover, l’interrogativo sorge spontaneo: quale sarà l’orientamento rejano alla luce dell’eliminazione europea? Verrà confermata la rotazione talvolta vincente(vedi Udine e Bologna) e talvolta scriteriata(Genova)? E’ lecito rimarcare la presenza di elementi imprescindibili nello scacchiere azzurro: pleonastico indicare la coppia Lavezzi-Hamsik, d’uopo individuare i guerrieri di centrocampo Blasi e Gargano così come i neoazzurri Maggio e Santacroce. Da scogliere inoltre il dilemma Denis-Zalayeta. L’argentino cresce a vista d’occhio: due reti consecutive in campionato per “El Tanque”, moderno centravanti forte fisicamente e dai piedi intelligenti al contempo. In ribasso le quotazioni del “Panteron”, che dopo alcune ottime performances ha clamorosamente toppato la trasferta lusitana. All’orizzonte, immediatamente dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, c’è la sfida al nemico di sempre, quella Juventus che ultimamente non se la passa granchè bene. Crisi di risultati, panchina di Ranieri in bilico, infortunati eccellenti(a Trezeguet e Legrottaglie si sono aggiunti Buffon e Camoranesi). Insomma, vi sono tutte le premesse affinché gli azzurri possano bissare la magica notte di un torneo fa.