IL NAPOLI SI FA DA PARTE PER LA LOTTA SCUDETTO. INVOLUZIONE PREOCCUPANTE

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Travolti dall'entusiasmo e dalla verve di una squadra che proveniva da cinque sconfitte ed un pareggio. Logori, distratti, e in evidente difficoltà. E' questo il Napoli di scena a Verona e lo si intuisce fin dai primi minuti. Mazzarri punta su Insigne e inserisce Rolando al centro della difesa per la squalifica di Cannavaro, ma la netta sensazione è che non sia questione di uomini ma bensì di una condizione atletica generale sottotono e soprattutto una mancanza di grinta e concentrazione a tratti imbarazzante per una squadra che a conti fatti prima di questa gara era in lotta per lo scudetto. Sconfitta netta, meritata e che mette in serio pericolo anche il secondo posto vista la condizione fisica del Milan, che gioca a velocità doppia ed ora si trova a -2 dagli azzurri.

 

11 calciatori senza senso tattico, sfilacciati, compassati e incapaci di imporre il proprio gioco davanti ad una squadra che con movimenti elementari e facendo il suo è riuscita a mettere in evidenza tutte le lacune che questa rosa porta avanti da tempo; lacune spesso nascoste da alibi che ormai non reggono più. La partita parla chiaro, non si tratta più di schemi o di condizione fisica, qui manca la testa. Gli azzurri non sembrano in grado di reggere anche la minima pressione e l'unico responsabile è Walter Mazzarri. Una prestazione imbarazzante per una squadra che ambisce alla Champions League, errori che si ripetono di partita in partita ed una asetticità tale da rendere ogni sfida, campo di conquista per le avversarie. Primi tempi regalati agli avversari e seconde frazioni spinte dall'orgoglio, minimo, di ribaltare un risultato compromesso. E' questo lo scenario da un mese e mezzo a questa parte e finora il tecnico ha sempre difeso le sue scelte. Con il calo di Cavani si sono palesate finalmente le tante incertezze e i tanti dubbi che spesso venivano accostati al Napoli. Gli azzurri hanno una guida tecnica capace di dare quel quid per fare il famoso salto di qualità? Non sarebbe il caso di rivedere dogmi tattici e fissazioni tecniche trite e ritrite che ormai non spaventano neanche il Corini di turno, alla prima esperienza in un campionato duro e difficile come la serie A?

 

Un Napoli senza mordente, capace di valorizzare una squadra quadrata e ben messa in campo ma che sulla carta è nettamente inferiore agli azzurri. Una sconfitta che pone grossi interrogativi, sulla tenuta dei calciatori e sull'alibi del tecnico, che troppo spesso si è appellato alla settimana tipo e che ora, una volta avuta,  gli si ritorce contro come un boomerang. Ma gli interrogativi sono tanti: sugli uomini chiave, come Hamsik e Cavani decisamente troppo sottotono per pensare solo ad un problema fisico o su Inler, presentato come la soluzione ad ogni problema del centrocampo e in gravissima involuzione da circa un mese e mezzo. Era tanto errato scartare Radosevic a prescindere e tenersi un Donadel inutilizzato e non incline alla causa? E' il momento delle scelte e delle decisioni, il Napoli si ritrova senza coppe e in picchiata in campionato, quale sarà il prossimo alibi? Come ci si porrà davanti a problemi apparsi sotto gli occhi di tutti? A Mazzarri il compito di trovare al più presto una soluzione, di rispondere alle domande e di non aggirare l'ostacolo come successo troppo spesso, per non mettere in serio pericolo anche una qualificazione Champions che fino a pochi mesi sembrava a portata di mano.

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