GIANCARLO CORRADINI,

Emiliano dalla lingua sciolta,e dotato di una carica di simpatia non comune a vedersi non solo nel calcio, ma nella vita di tutti i giorni, Giancarlo Corradini nasce a Sassuolo in provincia di Modena il 24 febbraio del 1961. Nella squadra della sua città esordisce a soli 17 anni scarsi nel campionato di serie D, nel corso della stagione 1977 -’78, nella quale disputa ventuno partite. Osservato da un emissario del Genoa, approda nella città della lanterna dopo un solo anno dal suo esordio ( 1978 -’79), calcando per la prima volta un campo di serie B il giorno dopo il suo compleanno nel 1979, perdendo a Cagliari per 2 -1. Sarà per la giovane età, sarà per i non brillantissimi campionati dei rossoblù, Giancarlo mette insieme appena 14 partite in due campionati, facendo ritorno nella sua Emilia ( questa volta andando ad indossare la maglia granata della Reggiana in serie C/1) nel corso del mercato di riparazione nell’ ottobre del 1980. La discesa di categoria anzichè abbatterlo, sprona maggiormente la sua grande voglia di emergere ad alti livelli, come dimostra nel corso delle 30 partite disputate nel 1980 – ’81, che promuove dopo sei stagioni la squadra della città dove nacque il tricolore nel 1860 nella serie cadetta. Un altro bel campionato nel 1981 -’82 in serie B ( 36 presenze e due gol ), ed ecco arrivare la chiamata tanto attesa da parte di un club di serie A. E’ il Torino del quotato ma non ancora Re del Mercato Luciano Moggi che l’ acquista per la stagione 1982 -’83, nel corso della quale esordisce in un Torino – Genoa ( guarda le coincidenze) il 26 – 9- 1982. Vestirà la maglia del Toro per sei campionati realizzando 6 gol in 146 partite, sfiorando lo scudetto nel 1985, quando il Torino non senza rimpianti giunge 2° alle spalle del Verona di Osvaldo Bagnoli. Moggi, passato al Napoli nel 1987, lo fa approdare a Mergellina per il campionato1988 -’89, e nella squadra di Re Diego Giancarlo si inserisce subito perfettamente, apprezzato dai compagni oltre per la sua giovialità e buonumore, per la sua capacità di intrattenere i compagni durante i ritiri pre – partita, essendo un ottimo suonatore di chitarra, oltre ad avere una bellissima voce, tanto che una volta ritiratosi dal calcio attivo, ha fatto più di un’ apparizione in programmi musicali, nei quali ha mostrato al grosso publico le sue non indifferenti doti canore. Ma a parte la capacità di fare gruppo, Giancarlo è soprattutto un fior di giocatore, bravissimo sia in marcatura che in fase di spinta, non disdegnando di concludere a rete. Nell’ anno del 2° scudetto ( 1989 -’90) decisive ai fini della vittoria finale, risulteranno due sue reti ottenute in piena zona Cesarini, contro la Fiorentina al S. Paolo ( 3 -2), e contro l’ Udinese in trasferta ( 2 -2), addirittura al 94°. Con gli azzurri rimarrà sino alla fine della carriera, scendendo in campo in 170 occasioni, vincendo oltre allo scudetto, la Coppa Uefa nel 1989, e la SuperCoppa italiana nel 1990. Da qualche anno la sua indubbia professionalità ( è uno che rema sempre a favore della causa in maniera assoluta ) è al servizio della Juventus, dapprima come assistente dello staff tecnico, e poi ( a partire da questa stagione ) come allenatore in 2°, a fianco del tecnico più vincente d’ Italia : Fabio Capello.

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