DOMIZZI, L’AMLETO AZZURRO: MEGLIO PARTIRE O RESTARE?
“Nelle città di mare c’è da sempre qualcuno che sta fermo a guardare il mare, indeciso se partire o restare”. Così cantavano i fratelli Bennato circa venti anni fa ed oggi quel qualcuno “indeciso su cosa fare”, nel nostro immaginario, potrebbe assumere le sembianze di Maurizio Domizzi. Molto si è detto e si è scritto sulla situazione del centrale difensivo azzurro, che già da qualche mese ha chiesto alla dirigenza di poter lasciare Napoli per motivi personali. Ma chissà se “il muro del pianto” ha davvero mai considerato a pieno quanto questa partenza potrebbe essere dannosa per il prosieguo della sua carriera. Si è vociferato nelle scorse settimane di tre squadre interessate a Domizzi, ma a parte semplici sondaggi operati da Lazio e Fiorentina, l’unica società realmente intenzionata a sborsare denaro fresco per strappare il difensore agli azzurri sembra essere attualmente solo il Genoa. Con un reparto arretrato della Nazionale da rifondare sin dal prossimo agosto, a Domizzi converrebbe lasciare un Napoli sempre più in crescita e probabilmente in Europa sin da quest’anno, per un Genoa con molte meno prospettive e che soprattutto negli ultimi due anni ha fatto “mattanza” di difensori, oltremodo penalizzati dal calcio offensivo praticato da Gasperini?
“La tranquillità familiare è la cosa che più conta nella vita di un uomo”, si sarà detto fra sé e sé Domizzi, ma è possibile “autodeclassarsi” in un momento chiave della propria carriera da calciatore, peraltro breve, solo per avvicinarsi il più possibile a Modena, dove risiede la famiglia della consorte di Maurizio? Una cosa è certa: non è da tutti lasciare una piazza come Napoli dopo aver disputato due campionati fantastici e dopo essere diventato uno dei cardini della squadra, nonché idolo dei tifosi. Per questo motivo, a Domizzi andrà riconosciuta quantomeno la palma di “Mister Coraggio 2008”, palma che potrebbe servire solo a mò di consolazione fra qualche mese se la scelta del difensore romano dovesse poi rivelarsi deleteria per le sue ambizioni. Sia Marino che Reja farebbero carte false per tenersi stretto Domizzi e chissà che i tentennamenti di Preziosi a scucire i sei milioni di euro richiesti dal Napoli, non possano indurre Maurizio ad un lucido ripensamento. In fondo, per riprendere lo splendido testo di Eugenio Bennato, “nelle città di mare dirsi addio è solo un gioco che domani non vale…”. Speriamo che alla fine possa essere così anche tra il Napoli e Domizzi.