DE SANCTIS, QUESTIONE DI FEELING
La duecentesima presenza in A non ha portato fortuna a Morgan De Sanctis, il portiere voluto a Napoli da Donadoni (anche se era Amelia la prima scelta), per chiudere definitivamente la porta azzurra dopo un anno di patimenti con la turnazione di ben 5 portieri. Quattro volte l'estremo difensore partenopeo si è dovuto abbassare per raccogliere la sfera nel sacco, quattro schiaffi che hanno demolito una difesa ancora tutta da registrare. Così come il rapporto tra De Sanctis e i suoi compagni di reparto. L'intesa è ancora lontana e lo dimostrano i gol (i primi) presi a Palermo e Genova. Con Maggio e Campagnaro ad attendere l'uscita di De Sanctis, appuntamento mai rispettato e che ha provocato le reti di Cavani ed il rigore su Sculli messo a segno da Floccari. Resta troppo nei pali l'ex pipelet del Galatasaray, fermo, immobile,probabilmente insicuro nelle uscite, indeciso sui movimenti dei compagni, ancora da studiare a fondo. E il Napoli ha pagato caro, fin qui, le incertezze di un numero uno che non si discute, ma che dovrà affinare questo aspetto
delle sue performance, partendo da un confronto chiaro e preciso negli spogliatoi con tutti i suoi compagni. E' emblematica un'immagine tv nella quale Campagnaro chiama all'uscita De Sanctsi sull'inserimento di Sculli. E' il segnale di una difesa che chiede una maggiore presenza del portiere, un attivismo più nitido, una prontezza maggiore. In una sola parola: sicurezza.
Lo chiede anche Donadoni, rabbuiato per come è andata a Genova, per quel pareggio che ha cambiato volto e storia al match e alla sua squadra.La difesa azzurra (7 reti subite, la seconda peggiore della A) -al di là delle incertezze tra portiere e compagni di reparto- si dimostra ancora fragile, lenta e fallosa, nervosa e impacciata. E a Marassi ancora tribuna per Santacroce, un caso evidente in un gruppo dal quale è sempre più emarginato. Sabato contro l'Udinese dovrebbe rientrare al posto dello squalificato Campagnaro. Donadoni continuerà a schierare la difesa a tre, ma serve più protezione e maggiore sicurezza. Quella che proprio De Sanctis deve cominciare a fornire, senza più impacci nei rapporti coi compagni. Primo mattone di una crescita tutta da perfezionare e dalla quale deriverà gran parte della storia di questo campionato. Perchè questo Napoli un gol lo riesce sempre a segnare, il problema è non prenderli.