DE LAURENTIIS: "NAPOLETANI, VENITE A FESTEGGIARE"

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Festa sì, festa no. E’ questo il dilemma della Napoli sportiva. Nel giorno in cui a Palazzo San Giacomo le Istituzioni premiano il Napoli per la vittoria del campionato, in città appaiono striscioni che invitano a disertare la Curva B per non festeggiare contro il Frosinone. Coincidenza non casuale, il tormentone continua. Aurelio De Laurentiis, di ritorno da Los Angeles, esprime la sua idea in merito. "Come fare a non festeggiare? Sarebbe ingiusto per la squadra, per Reja, per tutti noi. Chi frequenta lo stadio ha delle sue regole ben precise, posso anche comprendere che non si voglia festeggiare l’abbandono dell’inferno della C, ma a chi invita a disertare il San Paolo dico che questa parentesi è stata dura per loro ma anche per noi. Perciò, ribadisco: venite a festeggiare la vittoria del Napoli Soccer che rappresenta la città, venite a godervi questo splendido momento e poi l’anno prossimo verrete a sostenere la Società Sportiva Calcio Napoli".

Vedute diverse, anche sulla questione Carraro. "In molti se la sono presi con lui, ma Carraro c’entra poco in quanto successo. Se avrò voglia, un giorno vi dirò chi è stato a mandarci in C. Probabilmente la curva non lo sa, perciò ha agito così in questi mesi. Adesso invito tutti a far festa, come solo il popolo napoletano sa fare. Non mi va di sentir parlare di amici nel Palazzo da conquistare. Questa è una mentalità di un tipo di Italia che non sta brillando, soprattutto a livello internazionale. Non sarà questo il modo di andare avanti, e poi Napoli ha sempre avuto una presenza importante. Sono contento che siamo venuti fuori dalla C senza l’aiuto di nessuno, se oggi fossimo finiti terzi in serie B, avremmo fatto una figura meschina. C’erano delle regole da rispettare, il Palazzo le ha fatte rispettare, dovrà continuare a farlo. Non mi aspetto nulla dai vertici del calcio".

Seduto accanto a Bassolino, raccoglie un assist del Governatore che aveva parlato di "Napoli come club da inserire nel G14 europeo". "Voglio di più –ha affermato De Laurentiis-, bisogna allargare il G14, fin quando il calcio resta impresa e io mi divertirò a seguirlo, il Napoli dovrà diventare un faro nel mondo del football".

Il discorso cade poi sul mercato e il futuro. "Mi piacerebbe comprare 11 Ronaldinho, ma ciò lo si potrà fare solo quando il mercato mediatico comincerà a fornire i suoi frutti. Per ora l’importante è aver scacciato l’incubo della C, in due anni ci ho rimesso 9 milioni di euro, cosa che non fa piacere a nessuno. Ora bisognerà crescere, il nostro bacino potenziale non è stato ancora compreso, siamo titolari di una community non valutabile che dovrà essere la nostra forza". Ad un cronista tedesco che gli chiede se sta lavorando per lo scudetto, De Laurentiis replica così: "Non lavoro per lo scudetto, ma per costruire un buon gruppo, che possa rappresentare con dignità e continuità questa città".

Il giorno della premiazione delle Istituzioni cittadine conferma il ritrovato feeling fra le parti, a lungo ai ferri corti per la questione del San Paolo. "E’ una bella giornata, dico grazie a tutti a nome della città –ha dichiarato il sindaco Iervolino-, la promozione in B è un atto di orgoglio, soprattutto ricordando da dove è partita questa società. Napoli è città difficile, ma capace di esprimere realtà positive come nel calcio. A De Laurentiis dico che è stato meglio vincere così, è stato coraggioso nel dare fiducia a questa città. Ci siamo ripresi sul campo ciò che ci era stato ingiustamente tolto". "De Laurentiis ha raccolto e vinto la sfida –ha sostenuto il presidente della Regione Bassolino-, si è sentito parte della comunità, questo è stato il suo valore aggiunto. Finalmente con Reja abbiamo messo fine al tourbillon di allenatori". Lapidario Di Palma, presidente della provincia di Napoli: "La bravura del presidente azzurro è stata nel saper costruire una squadra formidabile anche fuori dal campo, la B è il prodotto di competenza e professionalità, doti da tempo assenti in questa società".

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