Cosa vuoi fare da grande?

C’è ancora chi oggi si chiede quale sia il ruolo di Fabian Ruiz. Una certezza c’è, in ogni modo: non è lui il giocatore adatto per fare il metodista, per organizzare il gioco del Napoli. C’è stato un timido tentativo fatto da Carlo Ancelotti, per verificare se lo spagnolo fosse in grado di poter sopperire alla partenza di Jorginho. Ma il campo ha detto diversamente, ha evidenziato qualità diverse di questo ragazzo, dotato fisicamente e molto forte nella progressione. Le sue accelerazioni possono spaccare una partita, non è difficile vedere gli avversari rincorrerlo e magari aggrapparsi alla sua maglietta per provare a fermarlo. Insomma, è uno che sa come si attaccano gli spazi, magari se si decidesse a concludere con maggiore frequenza, potrebbe avere qualche gol in più. Qualcosa è cambiato, in ogni modo, nel suo rendimento. Fabian Ruiz ha perso brillantezza, il suo passo non è più travolgente e, soprattutto, è sempre meno implicato nell’azione napoletana. Carlo Ancelotti gli conferma di partita in partita, la fiducia. Anche perché se volesse fermarlo non potrebbe farlo, non avendo centrocampisti a disposizione. Da lui ci si aspetta ben altro rendimento. Invece, la sua involuzione è coincisa con quella dell’intero collettivo, apparso stanco e poco lucido, soprattutto in fase conclusiva. Se è veramente questo il giocatore che tutti si aspettavano non si possono affidare a lui le chiavi del centrocampo, ed il prezzo di oltre 100 milioni che ha fissato il presidente veramente li vale tutti? La sensazione è che molti calciatori hanno vissuto buone fasi e che adesso non riescono ad esprimere il meglio di loro. Questione di testa, feeling o valore assoluto?

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