BAYERN MONACO-NAPOLI 19/04/89 (2-2)

 

 

Prima del maestoso ” Allianz ” il glorioso Bayern Monaco giocava le proprie gare casalinghe all’ imperiale ” Olimpia Stadion “, costruito in occasione delle Olimpiadi del 1972. Il 19 aprile 1989, il Napoli si presentò al cospetto dei rossi bavaresi per difendere il 2 -0 conquistato nella gara d’andata valido per la semifinale della coppa Uefa, con reti di Careca e Carnevale. L’ attaccante di Monte S. Biagio in quella occasione fu semplicemente fantastico ma, un beffardo cartellino giallo, gli impedì per squalifica ad essere presente nel match di ritorno. Bisogna tener presente che, al tempo, soltanto la squadra campione accedeva alla Champions dell’ anno dopo ( si chiamava ancora coppa dei campioni ). Le altre classificate ( dalla seconda fino alla quarta per le nazioni più importanti ) andavano in coppa Uefa che, di conseguenza, assumeva un prestigio ancora maggiore dell’ attuale Europa league. C’ era pure la coppa delle coppe, riservata per le vincitrici delle coppe nazionali. In 20.00  non solo da Napoli, ma da gran parte d’ Europa, giunsero a Monaco per sospingere gli azzurri verso la loro prima finale in una competizione europea. Il doppio vantaggio era di certo un buon risultato, ma non sufficiente a garantire sonni tranquilli. Il prudente ma realista Ottavio Bianchi per sostituire Carnevale preferì inserire un altro centrocampista, ovverosia Massimo Crippa, abile sia in fase propositiva che in fase di interdizione. Come prevedibile, i padroni di casa, per tentare la rimonta, cinsero subito d’ assedio la metà campo azzurra rendendosi pericolosi però solo nelle battute iniziali. Dopo il forcing iniziale il Napoli prese le giuste contromisure, non disdegnando di affacciarsi di tanto in tanto quando se ne presentava l’ opportunità. Il primo tempo così, terminò sullo 0 -0. Nella ripresa, come era lecito aspettarsi, la spinta dei rossi cominciò ad attenuarsi. La svolta del match avvenne al 61°. Sulla fascia sinistra rincorrono il pallone Maradona ed il biondo terzino Nachtweih. Il difensore è in vantaggio ma, con una diabolica ma appena percettibile spinta. Diego si libera dell’ avversario e serve a non più di sette – otto dalla porta tedesca un pallone che, il grande Careca non può proprio sbagliare. I fans azzurri vanno , ovviamente, letteralmente in visibilio. Tutto finito ? Quasi, perché appena due minuti dopo, approfittando di un’ incertezza del povero Giuliani, in mischia il Bayern pareggia con Wolfarth. Ora però, per superare il turno, i teutonici dovrebbero segnare altre tre reti, e l’ impresa sembrava sembrava davvero ardua. E poi quella sera il Napoli era fin troppo compatto e concentrato per subire una simile Waterloo. Al 76°, comunque, un altro magistrale contropiede condotto dal ” Pibe de oro ” e concluso ancora magnificamente da Careca riporta i ” nostri ” in vantaggio, facendo svanire le residue speranze dei rossi che, ad ogni modo, trovarono quantomeno la forza di pareggiare ancora con un diagonale di Reuter al minuto 81. Risultato finale quindi 2 -2 anche perché nel finale, il buon Tonino Carannante, entrato al posto di De Napoli, forse per l’ emozione, gettò al vento due ghiottissime occasioni solo davanti al portiere. Poco male comunque, il pareggio non muta la sostanza delle cose. Per la prima volta, dopo 63 anni di storia, il Napoli aveva finalmente l’ occasione di vincere una coppa europea. E, come si sa, il sogno un mese dopo divenne realtà…

EMANUELE OROFINO

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