I precedenti di Diego con la Juve a Fuorigrotta
Era dalla bellezza di dodici anni, dal 2 – 0 firmato dal duo brasileiro Canè – Clerici del 7 ottobre 1973, che il Napoli non riusciva a battere la Juventus. Per l’ occasione, Diego sfoderò forse il suo gol più celebre, dopo quello inflitto all’ Inghilterra nel mondiale messicano. Quella punizione, fu tirata in un modo che nessuno, ma proprio nessuno, poteva pensare potesse essere calciata così. Il 3 novembre 1985, sotto una pioggia battente, la Juve si presentò da prima della classe con uno ” score ” di otto vittorie su otto. Il Napoli attaccò incessantemente fin dall’ inizio, Bertoni e Giordano nel primo tempo mancarono due buone occasioni mentre Maradona ne fallì una assai favorevole nella ripresa. Ma il ” Pibe de oro ” non poteva fare reti normali…Al 72°, il compianto Scirea compie un intervento scomposto in area ai danni di Daniel Bertoni, colpendolo in viso con la suola della scarpa. Oggi sarebbe rigore, ma al tempo gli arbitri ( seppur raramente ) concedevano ancora il calcio a due in area per fallo di ostruzione. Si era a non più di 14 -15 metri dalla porta, sul lato destro. La visuale era ridottissima, considerando la barriera ma il Capitano disse a Peppe Bruscolotti : ” Non preoccuparti, tanto segno lo stesso “. E’ così avvenne. Eraldo Pecci gli tocca la sfera con la suola e Diego, con un immaginifico lob di sinistro, fa planare la palla dolcemente all’ incrocio, nonostante il tuffo disperato di Stefano Tacconi. La reazione dei bianconeri si ferma ad un colpo di testa di Serena ben parata da Garella. Risultato finale : Napoli 1 – Juventus 0, con inevitabile tripudio sugli spalti strapieni… Un altro Napoli – Juventus con Diego grande protagonista fu quello della stagione del secondo scudetto, del 25 marzo 1990. Alla vigilia del match, gli azzurri erano un solo punto dietro al Milan ma anche la Juve, accarezzava ancora l’ idea di potersi inserire nella corsa al tricolore. Il Napoli cominciò la gara a spron battuto ed al 13° passa in vantaggio. Crippa sferra un gran destro dal limite, Tacconi devia sulla traversa, l’ azione prosegue con un tiro di De Napoli che diventa un passaggio per Diego al centro dell’ area, Il fenomeno argentino si gira con la rapidità del fulmine si gira ed infila l’ angolino. Gli azzurri insistono ed è ancora Diego a siglare il raddoppio al 26°, con una incredibile punizione a mezza altezza, sempre all’ angolino ( ma stavolta il destro ) addirittura da 40 metri ! Placata la furia iniziale, gli azzurri rifiatano ed i bianconeri cominciano a farsi sotto. Al 61° la Juve accorcia le distanze con un rigore di De Agostini ma, appena tre minuti dopo in mischia, Giovanni Francini ristabilisce le distanze. Nel finale Careca sfiora il quarto gol colpendo il palo, ma il 3 -1 conclusivo basta ed avanza per continuare a coltivare il sogno del sorpasso al Milan, Che, per fortuna avvenne alla penultima giornata… Anche il 13 dicembre 1987 il segno di Diego fu determinante per il 2 -1 che consolidò il primato in solitario degli azzurri, che giocavano con il doppio simbolo dello scudetto e della coccarda tricolore, come campioni uscenti del campionato e della coppa Italia. Sotto un cielo plumbeo ( ma fortunatamente senza pioggia ), pur con l’ handicap delle assenze di Bagni e Romano, sono gli uomini di Ottavio Bianchi a condurre le danze nel primo tempo, trovando la rete al minuto 26 con ” Rambo ” De Napoli. E’ ancora Diego l’ ispiratore del gol, con un diabolico pallonetto che Tacconi riesce soltanto a deviare, favorendo il cross di Giordano sul quale, a porta vuota, si avventa per l’ appunto il buon Nando siglando l’ 1 -0 parziale. La Juve però si mostra ben tonica, sfiorando già nel primo tempo il pareggio per due volte. Nella ripresa, la Juve prende il sopravvento, ed al 76° raggiunge il pareggio con Cabrini di testa su calcio d’ angolo. L’ 1 -1 sembra definitivo ma, a tre minuti dal termine, succede il piacevole imprevisto di un inutile fallo di mano in piena area commesso da Favero, su una palla apparentemente innocua. Diego, da quell’ immenso fuoriclasse che era, non sente la tensione e trasforma implacabilmente il rigore del definitivo 2 -1, cogliendo un successo che a quel punto sembrava quasi impossibile. Pure nella stagione precedente ( quella del primo scudetto ), il 29 marzo 1987, il Napoli si impose per 2 -1, in una gara divertente ed emozionante dall’ inizio alla fine. La dinamica delle reti poi fu esattamente la stessa : vantaggio del Napoli nel primo tempo, pareggio e gol della vittoria nel secondo. La Juve, campione uscente, distante quattro punti prima della gara ( la vittoria ne valeva due ), tentava l’ ultimo assalto per non perdere lo scettro, sfoderando una prestazione davvero notevole. Al 14° gli azzurri però scattano in avanti, con una gran botta su punizione di Renica passata sotto le gambe di Tacconi. La Juve reagisce, con un Platini in gran spolvero, e sfiora il pari con Serena che colpisce il palo. Dopo l’ intervallo, su un cross al bacio di Platini, Serena di testa firma il pareggio al 50°. A questo punto gli azzurri si scuotono, ed è sempre Maradona a suonare la carica. Al 58° pesca mirabilmente Carnevale davanti a Tacconi. Il buon Andrea incespica però sul pallone, servendo comunque involontariamente Ciccio Romano che, a porta spalancata, non ha problemi a scaraventare in fondo al sacco la sfera per il 2 -1 che sarà quello conclusivo. I campioni non si arrendono, Platini tenta due volte di battere inutilmente Garella ma sarà il Napoli ad andare più vicino alla segnatura, con un magnifico colpo di testa in tuffo di Diego, respinto altrettanto splendidamente da Tacconi. A fine partita, con lo scudetto praticamente sul petto, il pubblico del San Paolo era letteralmente impazzito di gioia… Infine, anche se non di campionato, vogliamo ricordare l’ ultimo trofeo conquistato nell’ epopea maradoniana, ovverossia lo sfavillante 5 -1 con il quale gli azzurri vinsero la supercoppa italiana, il 1 settembre 1990. In quel caso Diego non segnò, ma fu il grande cerimoniere nonché l’ ispiratore delle doppiette di Careca e Silenzi, contornate dal sigillo finale di Crippa ( per gli ospiti andò in gol Roby Baggio ). Ci scrive, ha avuto la grande fortuna di assistere dal vivo la magia ed il fascino di tutti questi incontri sovra descritti. Ai tempi di Diego la Juventus era il Napoli…Per sabato cosa dire ? Il momento in casa azzurra è a dir poco confuso, a tutti i livelli. Ma, come si suol dire, solo chi cade può risorgere…Vai Napoli !!!
EMANUELE OROFINO