A PALERMO VINCE IL NAPOLI DEL COLLETTIVO
Il 2012 si apre con un ulteriore step in avanti del Napoli che riesce a segnare tre gol su un campo difficile come quello di Palermo mettendo ancora prezioso e vitale fieno in cascina nel difficile tentativo di scalata alla zona Champions che, pur rimanendo un traguardo difficile, appare meno improbabile di quanto fosse solo un mese fa.Il Napoli che vince dovrebbe essere inoppugnabile, ma è lo stesso Mazzarri a sottolineare le ennesime sbavature di una difesa che ancora non riesce a ritrovare quei meccanismi che nella scorsa memorabile stagione le erano valsi il secondo posto tra i reparti arretrati meno battuti del torneo.E gli azzurri devono ringraziare la poca precisione degli avanti rosanero se nel primo tempo il Palermo non è riuscito a segnare almeno un gol e a raddrizzare le sorti del match rendendo più difficile la vita agli uomini di Mazzarri.E’ un Napoli comunque in netto progresso che riesce a vincere con largo scarto di gol senza quell’Ezequiel Lavezzi che fino a poche giornate fa sembrava un giocatore imprescindibile per le manovre offensive azzurre, l’unico capace di saltare l’uomo e di creare superiorità numerica scardinando i muri difensivi avversari.
Ed invece, probabilmente, il Pocho avrebbe potuto prolungare ulteriormente le proprie vacanze in Argentina visto che in questo Napoli che cresce l’argentino come altri giocatori sono altamente fungibili.E già perché una squadra che ambisce a migliorarsi non può dirsi dipendente da un unico giocatore ma deve cercare sempre più valide alternative per mettersi alla pari con le squadre di vertice che puntano sul collettivo.Quella di Palermo è la vittoria del Napoli squadra, del Napoli dei c.d. gregari ,che poi così gregari non sono, come Pandev e Gargano, giocatori che vengono da annate di anonimato ma che con lavoro e dedizione stanno tornando ai loro soliti livelli di rendimento.Soprattutto l’attaccante macedone, se dovesse continuare con la sua vena realizzativa, siamo sicuri che metterà in difficoltà Mazzarri quando sarà il momento di reinserire Lavezzi nel trio d’attacco.E questo, più di tutto, è indice esponenziale di maturazione verso l’idea di una squadra in cui tutti sono utili e nessun è indispensabile.A volte le prime donne creano solo scompiglio. Il Napoli che ci piace è quello del tutti per uno ed uno per tutti, proprio come nel romanzo di Doumas padre, in cui l’eroe è quello che si sacrifica per gli altri, e non vive di autoreferenzialismo e protagonismo.A buon intenditor poche parole.