PER LA PRIMA VOLTA DONADONI SI E’ PRESO IL NAPOLI

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Non è solo con il punto conquistato sul campo del Lecce che Donadoni ha dimostrato di voler finalmente mettere la sua impronta su questo Napoli. E’ stato, infatti, da quel colloquio chiarificatore di un’ora e 25 minuti tenuto martedì negli spogliatoi di Castelvolturno, da solo con i calciatori, senza intrusioni di terzi che erano solite avvenire durante la gestione Reja, che l’ex ct della Nazionale ha impresso quella svolta tanto invocata da quando sedeva sulla panchina azzurra. Lasciar fuori contemporaneamente tre “intoccabili” come Santacroce, Blasi e Hamsik, apparsi afflosciati e poco motivati nelle ultime settimane, è stato un segnale di autorità e di forza, a dimostrazione che chi vorrà far parte del Napoli del futuro dovrà meritarselo sul campo e soprattutto che quella maglia la dovrà sempre sudare. L’abbraccio ricevuto dal rigenerato e ritrovato Pià, al momento del gol, è un segnale chiaro ed inequivocabile del rispetto e dell’ammirazione che Donadoni si è saputo già guadagnare, nonostante il poco tempo avuto a disposizione sin qui. Giusta, probabilmente, anche la gestione del caso Zalayeta: esentarlo dalla trasferta di Lecce e permettergli, dunque, di essere libero nel weekend, sarebbe stato un premio per il “Panterone” che avrebbe potuto continuare ad effettuare altre scorribande notturne nelle discoteche torinesi. Molto peggio, invece, è stato allenarsi due giorni in più per poi sedersi in tribuna allo Stadio Via del Mare.

 

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