UN MERCOLEDI’ DA LEONI

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Si è soliti definire leoni coloro che  danno prova di straordinario coraggio e generosità,coloro che vanno oltre i propri limiti ed i più avversi pronostici. Alla luce di ciò, non vi è miglior accostamento che possa essere fatto per rendere giustizia al Napoli visto questa sera. Un Napoli capace di annichilire una delle più belle realtà del panorama europeo quale è la Fiorentina. Un Napoli feroce e ferrigno, che senza timori reverenziali ha finalmente sfruttato spazzi che sembravano dimenticati. Insomma, un Napoli da applausi, come quelli che scroscianti si sono levati al triplice fischio di Rosetti a sancire la vittoria nell’ultima partita del famigerato ciclo terribile. Non sarà stata la trasposizione del gioco totale all’olandese, ma finalmente si è percepito quello che è alla base di chi brama lidi più ambiziosi.  Questa sera tutti hanno mostrato quella fame che è d’uopo aspettarsi da giovani talenti. Primo tra tutti quella interminabile sorpresa giunta dall’Argentina che porta il nome di Ezequiel Lavezzi.

Il “Pocho” visto oggi aveva poco di umano. Tuoni, fulmini e saette al suo cospetto sono timide rappresentazioni metereologiche. La doppietta è il giusto premio per chi come lui porta la croce e dice messa senza trovare ostacoli sul suo cammino. Convincente e sopra le righe anche il buon Mannini. Dal suo arrivo ci si aspettava tanto, ma ad oggi molti non erano stati rapiti dal Cristiano Ronaldo giunto dalla “Leonessa”. Daniele però ha dimostrato che, se libero di agire sulla fascia, sa far male come una spina nel fianco limitando l’ossigeno di chi gli si pone di contro. Inutile ripetersi sul duo Blasi-Gargano che per resistenza e prestanza sembrava quasi formare una trincea invalicabile. Caratteristiche che finalmente tornano a caratterizzare anche la linea arretrata. Era da tempo che li dietro mancava tranquillità e lucidità. Sicuro merito di una ripresa fisica di Cannavaro e Domizzi, ma soprattutto di un incommensurabile Santacroce. Questo piccolo brasiliano made in Brianza non trova più aggettivi. Ha tutto:personalità, capacità fisiche, genio, tecnica e solo 21 anni;immaginarlo a maturità compita porterebbe a paragoni ultraterreni. Sia chiaro, questi sono solo nomi che, come acuti massimi, fungono da virtuosismi di una sinfonia senza stonature capace finalmente di incantare e rapire chi ne viene sfiorato. E’ questo il Napoli che i tifosi vogliono  vedere, un Napoli affamato come un leone.

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