Tatticamente – Chiriches ai raggi X: croce e delizia

Ci sarà un motivo – anzi più di uno – perchè Sarri sia poco incline al turnover: ne cambia due, massimo tre se c’è il turno infrasettimanale di campionato o la Champions, a partita; poi il solito blocco, tutta gente che ne gioca quasi cinquanta all’anno. Nessuna squadra – è ovvio – può permettersi delle riserve che equivalgano i titolari: i due più grandi del momento – Messi e Ronaldo – non hanno certamente i rispettivi cloni come rincalzi. Ieri due volti nuovi – nuovi per così dire – in difesa: Maggio (appena 180′ nelle gambe, ad agosto) e Chiriches (due gare e mezzo). Bene il primo – si propone anche, con coraggio -, rivedibile – per usare un eufemismo – il secondo. Il rumeno è al terzo posto nelle gerarchie del tecnico per quanto concerne la coppia dei centrali difensivi: viene subito dopo Albiol e Koulibaly, non appena scatta la giornata di riposo per uno dei due; per Sarri è un jolly – centrodestra o centrosinistra non fa differenza -, lo preferisce a Maksimovic perchè meglio conosce la linea. Col Sassuolo il solito Chiriches: gli eccessi di confidenza nell’impostazione – ma ha piedi invidiabili -; qualche distrazione di troppo in marcatura e gli manca l’esplosività di Koulibaly quando c’è da salvare di potenza. Insieme ad Albiol, s’innalza il tasso qualitativo della squadra – ne giova la manovra, la pulizia dell’uscita da dietro – ma s’abbassano le difese immunitarie e dalle parti di Reina comincia a soffiar forte un vento impetuoso che tagliuzza il volto e gli gela le mani. Una bipolarità che da un lato mette e dall’altro toglie.

Partiamo dal ‘bello’ della sua prova:

La personalità di Chiriches che manda fuori giri il pressing del Sassuolo. Albiol gli affida il possesso del pallone; quattro opzioni – più o meno possibili – per lui: in arancione lo scarico proprio su Albiol – per ricominciare l’azione, perdendo però un tempo di gioco; in rosso gli appoggi per i centrocampisti – che non si propongono per ricevere, quasi nascondendosi; in giallo il passaggio laterale cosiddetto utile per Ghoulam – pericoloso perchè c’è Politano in agguato ma estremamente efficace. Sceglie questa opportunità e fa bene: è bastata una sua iniziativa per far filtrare la sfera e passare da una metà campo all’altra, quasi da una trequarti all’altra.
Ancora compiti da regista, stavolta un lancio millimetrico che scavalca per intero il Sassuolo. Neroverdi disposti con un 5-4-1 molto stretto, dove anche i tre attaccanti si sacrificano: Politano arretra per dare manforte al terzino destro; l’altro esterno – Ragusa – fa densità in mezzo; la punta Falcinelli si fa carico di Jorginho. Dunque spazi ridotti, sarebbe difficile per tutti trovare l’imbucata giusta. Eppure Chiriches ci riesce: avanza di qualche metro, supera il cerchio di centrocampo e scodella – lungo – sulla corsa di Ghoulam. Altissimo il livello di difficoltà d’una giocata simile, a maggior ragione se parte da chi deve sbarrarla la strada più che tracciarne di nuove ai compagni.

Infine le dolenti note:

Il Napoli concede qualcosa di troppo nella ripresa e Chiriches va in affanno – forse accusa il finale di sofferenza a “Marassi”. Qui legge male la situazione e perde il controllo della posizione: accorcia prima del dovuto su Falcinelli, che di fatto lo supera con uno stop di petto – peraltro sbagliato. Poco riflessivo nella circostanza: Falcinelli è molto lontano dalla porta e non è notoriamente un fulmine di guerra; al massimo l’avrebbe puntato – con scarse possibilità di successo -, magari perdendo palla grazie ai ripiegamenti di Hamsik/Insigne.

 

Siamo all’episodio in cui il Var corregge Pairetto che aveva inizialmente concesso il penalty in favore del Sassuolo. Chiriches non si ferma sui propri passi, rincorre Falcinelli come a voler rimediare da solo all’errore precedente, lo tampona irregolarmente cascandogli addosso e completando l’opera nel peggiore dei modi. Non s’accorge che il tentativo di Falcinelli si sarebbe concluso con… un nulla di fatto. E’ un velleitario 1 vs 3 quello del centravanti di Bucchi: nessun altro accompagna e ha Albiol a due metri, pronto a fermarlo in tempo.

Alessio Pizzo

Studente in Comunicazione Digitale, appassionato di calcio, tecnologia e buone letture. Vanta già esperienza giornalistica con 100 *100 Napoli

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