SVEGLIATI NAPOLI, E SALUTA IL SOGNO EUROPA
Peccato. E’ amaro commentare un’eliminazione maturata contro una squadra tutt’altro che irresistibile come questa Lazio, ma è così che è andata. Il Napoli va fuori dalla Coppa Italia e probabilmente sarebbe uscito al prossimo turno o a quello dopo ancora, poco importa. L’impressione che si è avuta è che questa tornata poteva essere superata senza troppi patemi. Bastava crederci, bastava avere le idee un attimino più lucide sia in fase di impostazione che in fase conclusiva. La Lazio va ai quarti dopo aver gestito quasi tutto il primo tempo e dopo aver respinto senza troppi patemi gli assalti finali degli avversari, una volta segnato il gol del vantaggio.
Era la partita giusta per alcuni elementi della rosa, quelli accantonati in malo modo da Reja. Queste qui sono occasioni che vanno sfruttate al massimo, dando tutto quello che si può dare e dimostrando di potersi giocare il posto da titolari. E’ stato così per Contini che in seguito ad un inizio un po’ zoppicante ha guidato la difesa con personalità soprattutto nelle fasi conclusive della gara. E’ stato così così invece per gli altri giocatori sotto esame. Calaiò, a parte il malocchio che continua a perseguitarlo (ancora un legno per lui che non riesce più a trovare la via del gol) si è raramente reso davvero pericoloso. Rullo ha dimostrato una volta di più che se le partite durassero mezz’ora il Napoli non avrebbe bisogno di cercare un nuovo fluidificante; purtroppo però ci sono gli altri sessanta minuti e il ragazzo continua a calare vistosamente alla distanza complice probabilmente la condizione carente dovuta allo scarso impiego. Dalla Bona si è proposto poco e ha sbagliato diversi appoggi ma anche lui ha forte bisogno di essere supportato dalla forma fisica adatta. Ci sono voluti i titolari per dare una scossa al match, Lavezzi ha portato brio e Zalayeta ha trovato il diagonale ribadito in rete poi da Domizzi; bisogna dire però che neppure l’uruguagio ha elargito una delle sue migliori prestazioni, finché il pallone non gli va addosso il Panterone non fa nulla per prenderlo. Riguardo il gol preso poi c’è da fare nuovamente un appunto ai due titolari inamovibili della difesa: d’accordo che Tare è altissimo e pericoloso nel gioco aereo ma il suo gol arriva in occasione di un lancio non irresistibile che ha colto impreparati Cannavaro e Domizzi. Bisogna darsi una mossa lì dietro altrimenti con attaccanti di un certo livello diventa un dramma, come dimostrato domenica dal Milan. Se vogliono ambire davvero alla Nazionale i due centrali azzurri devono giocare in ben altra maniera; già è difficile vedere un calciatore del Napoli vestire l’azzurro dell’Italia quando gioca da campione, figuriamoci quando regala simili occasioni agli avversari.
Fine dei giochi dunque, il sogno di entrare in Europa dalla porta di servizio sfuma prima ancora di iniziare a cullarlo per davvero, adesso resta solo il campionato. Lì la strada per la Uefa è decisamente più impervia e quindi meno praticabile, ma almeno si può provare a chiudere in una posizione di classifica dignitosa e lontana dai bassifondi, proponendo soprattutto un gioco meno scontato di quello offerto stasera. Le competizioni internazionali possono aspettare, non è per questo che lotta il Napoli. Per ricominciare a divertirsi invece basta solo ricominciare a giocare come qualche mese fa, quello è un obiettivo decisamente più percorribile e per questo non può restare una chimera.