SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA
NAPOLI (3-5-2): Gianello; Cannavaro, Maldonado, Domizzi; Grava (1' st Trotta, 24' st Garics), Dalla Bona (18' st Calaiò), Gatti, Bogliacino, Savini; De Zerbi, Bucchi. A disp.: Iezzo, Montervino, Giubilato, Sosa. All.: Reja
SPEZIA (4-1-2-2-1): Santoni; Giuliano, Scarlato, Addona, Nicola; Saverino; Confalone, Frara (41' st Alessi); Guzman (28' st Ponzo), Colombo (17' st Gorzegno); Guidetti. A disp.: Mondini, Rossi, Quadri, Pecorari. All.: Soda
ARBITRO: Giannoccaro
Assistenti: Burdin e Padovan
Quarto uomo: Lupo
MARCATORI: st 1' Bogliacino, 6' Colombo, 34' Calaiò, 46' Bucchi
NOTE: spettatori 16.000 circa, stadio aperto ai soli abbonati e a 300 studenti. Espulso Confalone al 4' st per doppia ammonizione. Ammoniti Confalone, Cannavaro, De Zerbi. Angoli 7-1 per il Napoli. Recupero: 0' pt, 4' st.
NAPOLI. Squadra che vince non si cambia. Reja non ha cambiato nulla ed ha vinto, con lo stesso risultato di Trieste. 3-1 al "Rocco", 3-1 in un "San Paolo" riaperto agli abbonati contro lo Spezia, crollato soltanto negli ultimi dieci minuti dopo aver retto per oltre mezz'ora con un uomo in meno. Squadra tignosa quella di Soda, che il Napoli è riuscito a superare quando l'allenatore ospite ha rinunciato a giocare, accontentandosi di un pari sfuggitogli al minuto ottanta. Un film già visto tante volte, un copione che il Napoli ha rispettato anche in un primo tempo da dimenticare. Nella prima frazione ha retto bene il 4-1-2-2-1 scelto da Soda, modulo efficace grazie al lavoro di Saverino davanti alla difesa e al posizionamento di due esterni in appoggio ad un'unica punta centrale. Lo Spezia ha faticato soltanto nei minuti iniziali, confermando le difficoltà di approccio alla gara. Ciononostante, nel corso della prima frazione il Napoli è riuscito a rendersi pericoloso soltanto con De Zerbi, che dopo pochi minuti ha provato ad infilare Santoni deviando un cross dalla sinistra di Savini, ma la palla è terminata di poco a lato. Il Napoli non ha saputo essere continuo confermandosi un diesel. La squadra di casa ha commesso molte leggerezze permettendo allo Spezia di pungere in contropiede e di creare un paio di buone occasioni. Al quarto d'ora Colombo ha provato la conclusione su un cross dalla destra di Guzman, con la sfera rotolata fuori; poi, poco dopo la mezz'ora, su un cross dalla stessa fascia di Frara è stato Confalone a calibrare un sinistro spentosi di poco a lato. I liguri hanno impedito al Napoli di affondare, e la musica è cambiata soltanto con l'inizio del secondo tempo, quando Reja ha subito mandato in campo Trotta al posto di un Grava a corto di fiato. Alla prima proiezione offensiva è nato il gol, con una dinamica già vista in altre occasioni: cross dalla destra dell'esterno romano, colpo di testa dell'onnipresente Bogliacino e palla in fondo al sacco. La strada sembrava tutta in discesa, anche perché poco dopo lo Spezia ha perso Confalone per doppia ammonizione. Eppure, i bianconeri ci hanno messo poco a confezionare il clamoroso pareggio. Colombo ha servito per vie centrali Guidetti sulla cui conclusione si è opposto con i piedi Gianello, che nulla ha potuto sulla ribattuta dello stesso Colombo. Una doccia gelata per il Napoli ed un'iniezione di fiducia per lo Spezia, che ha cominciato a pungere in contropiede. Ci è voluto un grande intervento difensivo di Bogliacino per impedire ad un avanti ospite di trovarsi a tu per tu con Gianello, perché nel frattempo il Napoli si era sbilanciato alla ricerca disperata di un vantaggio che sarebbe arrivato soltanto a dieci minuti dalla fine, dopo che Soda aveva costruito un piccolo bunker rinunciando anche alle ripartenze. E' dovuto scoccare il minuto magico, il numero ottanta, perché gli azzurri passassero con Calaiò, subentrato a Dalla Bona poco dopo il pari ospite. Il bomber ha sfruttato una papera di Santoni, che ha complicato una delle uscite più semplici della partita facendosi sfuggire dalle mani il pallone, servendolo così sul piatto d'argento all'avversario. Come se non bastasse, nel corso del recupero è arrivato anche il tris firmato da Bucchi, smarcato da Savini, con l'ariete romano che avrebbe potuto anche calare il poker se non avesse trovato sulla sua strada un Santoni redento dalla papera precedente.