RIVINCITA AL ‘BENTEGODI’: IL NAPOLI STORDISCE IL CHIEVO

Le autoreti di Cesar e Britos tengono alla pari azzurri e gialloblu. Nella ripresa la squadra di Benitez fa valere la sua forza e ottiene il successo grazie alla prima rete partenopea di Gabbiadini. Terzo posto blindato, e il secondo dista solo quattro lunghezze

CHIEVO (4-4-2): Bizzarri; Schelotto, Gamberini, Cesar (81’ Christiansen), Zukanovic; Birsa (61’ Botta), Izco, Radovanovic, Hetemaj; Paloschi (71’ Meggiorini), Pellissier (Bardi, Seculin, Sardo, Biraghi, Cofie, Jallow) All. Maran.
NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Britos, Strinic; David Lopez, Jorginho (68’ Gargano); Gabbiadini (65’ Callejon) De Guzman, Mertens (78’ Hamsik); Higuain (Andujar, Colombo, Luperto, Inler, Zapata). All. Benitez.
Arbitro: Banti (Livorno)
Guardalinee: Meli (Parma) – Vivenzi (Brescia)
Arbitri addizionali: Irrati (Pistoia) – Fabbri (Ravenna)
IV uomo: Stallone (Foggia)
Marcatori: 18’ autorete Cesar (N), 25’ autorete Britos (C), 62’ Gabbiadini (N).
Ammoniti: 62’ Botta (C).
Espulsi: 86’ Maran (C).
Recupero: 2’ pt, 4’ st
Angoli: 6-2 per il Napoli

Il buon momento del Napoli prosegue, grazie a Dio. Gli azzurri espugnano l’ostile ‘Bentegodi’, abbattendo la bestia nera Chievo e riprendendosi la giusta rivincita del match perso inopinatamente a settembre. Ma soprattutto, distanziando in sul colpo le sconfitte Lazio e Samp e vedendo meglio nel mirino la balbettante Roma. Primi 45’ incerti, o quasi, scanditi da due reti (anzi, autoreti) clamorose e da una prova a tratti opaca. Secondo tempo decisamente migliore, a livello qualitativo ma soprattutto caratteriale: poche sbavature, enorme mole di gioco e concretezza nell’occasione nitida. Certo, la prestazioni dell’infaticabile Higuain, la ‘prima volta’ di Gabbiadini, la grinta di Gargano nel finale e le buone coperture difensive (dell’encomiabile Strinic in primis) fanno da contraltare alle ‘assenze in campo’ di Jorginho e Mertens e alle immancabili distrazioni in fase difensiva. Non male il Chievo, ben disposto in campo da Rolando Maran. Spreconi però in attacco i veneti, incapaci di crederci nel loro momento migliore e puniti nei loro errori, sia in avanti che nelle retrovie. Quanto basta per non azzardarsi a sindacare il successo della squadra di Benitez.

DECIDONO LE AUTORETI – Grandi novità sul fronte azzurro. All’avvio Don Rafé lascia in panca Gargano, Hamsik e Callejon; spazio a Jorginho e Mertens, di nuovo titolari, oltre a Gabbiadini in campo dal 1’ per la prima volta in campionato. Dall’altra parte Maran deve fare a meno di Frey jr., ma recupera appena in tempo Izco in mediana; difesa a quattro con Zukanovic esterno basso mancino in luogo di Biraghi e Schelotto sulla fascia opposta; in attacco fiducia all’esperienza di Pellissier, affiancato da Paloschi. Pronti via e al 2’ arriva il primo squillo clivense: traversone tagliato di Birsa e Rafael deve uscire tempestivamente per strappare la palla al vecchio attaccante gialloblu. E sempre Pellissier all’8’ riesce a trovare lo stacco di testa su corner: la palla attraversa lo specchio della porta e termina fuori prima che Paloschi l’allunghi in rete. Le due chances da goal suggellano il buon inizio dei ‘Mussi’, chiusi quando il Napoli prova a costruire e tutt’altro che lenti nell’avviare l’azione offensiva. Il Ciuccio tuttavia ha buona sorte, una volta tanto. E difatti al 18’ Higuain s’inventa un assist al bacio per Gabbiadini, l’ex doriano si fa anticipare da Bizzarri sulla corsa, ma la palla respinta dal portiere carambola malignamente sul corpo di Cesar e finisce lemme lemme in rete. Altro che Niccolai … L’inaspettato vantaggio potrebbe cambiare il corso delle cose. Il Chievo invece non si scompone, soprattutto il vecchio leone Pellissier. Al 22’ si fa trovare ancora pronto a colpire di testa su cross di Zukanovic: fuori. E’ comunque il preludio a un altro ‘gollonzo’, stavolta però dei veneti: traversone di Hetemaj, Rafael esce (male) limitandosi a smanacciare e la sfera finisce sul dormiente Britos, distratto in marcatura su Pellissier, e termina in fondo al sacco. Pari giusto, non c’è che dire, specie se si considera la dinamica delle segnature. I padroni di casa si ringalluzziscono e al 27’ il capitano gialloblu si rende pericoloso ancora di testa su cross ben calibrato di Schelotto: fuori di poco. Accusato il colpo del rocambolesco goal subìto, il Napoli si riprende ben presto. Gabbiadini e Mertens producono lampi nel loro perenne buio, Higuain fa gran movimento in attacco e De Guzman, seppur a fatica, cerca di rendere vita difficile agli avversari tra le linee. L’occasionaccia buona capita al 33’ sul piedone destro di Higuain: l’imbambolato Cesar cicca sul lancio di David Lopez e il Pipita s’invola verso Bizzarri, ma spara alto. Peccato, perché in mezzo c’era De Guzman in posizione favorevole per ricevere. Ma gli azzurri non sono brillantissimi, specialmente a centrocampo. Lopez si limita a fare lavoro sporco, peraltro non sempre bene, Jorginho invece è un’ameba: partenopei senza mediana, in pratica. Sulle fasce se la cava benone solo Strinic, sebbene Schelotto e Birsa siano clienti scomodissimi a sinistra, tanto quanto Zukanovic e Hetamaj sulla corsia opposta, lì dove Maggio ansima. I succitati Gabbiadini e Mertens fanno il resto con insufficienza. Non è un caso che il Chievo chiuda la frazione in crescendo. Già Pellissier al 34’ mette in apprensione Rafael con un’altra zuccata su cross di Birsa. Di nuovo Schelotto imbrocca un centro preciso, Paloschi ci mette la testa: ancora fuori (41’). E allo scadere, sempre col capoccione, è Birsa a spedire sul fondo su un ennesimo traversone dell’ex interista. Chievo in palla, Napoli meno: il perché di quest’assioma è intuibile da quanto detto in precedenza.

CLASSE E CARATTERE – Il copione scorre sul filo dell’equilibrio anche nei primi minuti della ripresa. Ma in maniera più tesa e movimentata, con un ritmo improvvisamente velocizzato. Al 50’ Higuain pesca bene Gabbiadini in area, l’attaccante si esibisce in un sombrero su Cesar, ma da buona posizione si fa bloccare dal bravo Bizzarri. Tempo di mettere la testa dall’altra parte e una difesa napoletana quasi appisolata consente a Hetemaj di seminare il panico e avviare una lunga manovra al termine della quale Zukanovic si trova spalle alla porta, a un metro da Rafael e senza che nessuno lo fermi: il portiere brasiliano para. Poco dopo (53’) è ancora lo scatenato Hetemaj a trovarsi la mattonella al limite dell’area: di poco a lato il suo mancino. La Maran-band insiste e fa tremare i polsi ai supporters partenopei giunti in massa al ‘Bentegodi’, specialmente quando Paloschi e Pellissier si scambiano palla due volte in piena area, complice una mancata uscita di Rafael: traversone finale del capitano, l’ex milanista non vi arriva di poco. Tutto questo poco prima che al 62’ Strinic scenda indisturbato sulla sinistra per poi scovare in area Gabbiadini, il quale elude di nuovo Cesar e tira di sinistro: non forte ma preciso, Bizzarri beffato nell’angolino e per Manolo prima sospirata rete in azzurro. Poco dopo gli dà il cambio Callejon: strano come mai non lasci il campo un inguardabile Mertens. In seguito Benitez leva anche l’altro impalpabile, Jorginho, inserendo Gargano. Anche Maran ha messo mano alle sue mosse. Botta al posto di Birsa prima che il Napoli segnasse. Successivamente, artiglieria pesante: Meggiorini per Paloschi. E proprio l’ex punta di Torino e Bologna, al 71’, dialoga bene con Botta e tira dal vertice dell’area: a lato. Due minuti dopo dialogano bene anche Callejon e Hamsik nella metà campo opposta: traversone del Pipita, l’andaluso la spizza di testa trovando l’opposizione di Cesar. Niente però in confronto a cosa si mangiano gli azzurri al 76’. De Guzman pesca Callejon sulla corsa, l’ex Real indovina il suggerimento per Mertens e l’olandese è lì in area, pronto per segnare: bacino all’indietro, palla alle stelle. E’ l’ultima azione per il belga, sostituito da Hamsik accolto con calore dai tifosi azzurri. I quali devono però stare all’erta, perché il Chievo non molla, anche se le sue sfuriate offensive non sono lucidissime come prima. L’unico a dannarsi è il solito Hetemaj. Proprio il finlandese, su una delle sue solite discese a sinistra, schiaffeggia Callejon (86’): è fallo, ma mister Maran non la prende bene e si fa cacciare fuori da Banti. I ‘Mussi’ si allungano, sicché per i chicos di Benitez si aprono praterie da sfruttare. Tipo quella che all’88’ percorre velocemente Hamsik prima di mettere Higuain dinanzi a Bizzarri: tiro a colpo sicuro, Zukanovic ci mette una pezza provvidenziale. Un minuto dopo ancora lo slovacco la centra bene in mezzo, De Guzman non ci arriva in tuffo. I veneti sembrano non pungere più, finché al 92’ Gargano e Strinic si perdono lo scatto di Radovanovic: botta da dentro l’area, provvidenziali le manone di Rafael. Un minuto dopo l’uruguagio coglie il taglio centrale del cognato Hamsik, al limite dell’offside: debole di testa, Bizzarri para. E’ l’ultimo brivido del pomeriggio veronese. Un pomeriggio che si chiude alla grande per un Napoli bravo a venire fuori con carattere e classe, nonostante qualche pecca e malgrado la generosità dell’avversario. Gli azzurri vanno. Forse a strappi, ma vanno. Le rivali per l’Europa frenano. Si aprono scenari rosei e imprevedibili per i ragazzi di Rafa.

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