Senza storia
Un passo alla volta, per cercare di portare a casa un trofeo che manca dal 1989, quando ancora si chiamava “Coppa Uefa”. L’avventura europa del Napoli ricomincia da Zurigo, dall’andata dei sedicesimi di Europa League: trasferita assai comoda sotto qualsiasi punto di vista, non solo a livello logistico. Un divario netto, nettissimo, sulla carta, e che tale è rimasto anche sul terreno di gioco: Napoli decisamente superiore a questi svizzeri che praticamente riescono nell’impresa di farsi gol da soli. Il vantaggio di Insigne, infatti, è assolutamente imbarazzante: papera del portiere che sbaglia un controllo banale e, intimorito dal pressing di Milik, finisce per farsi anticipare dal polacco che ha la lucidità di appoggiare al compagno un pallone facile-facile da scaricare solamente in rete (a porta vuota). Un avvio di partita neanche così intenso quello della squadra di Ancelotti, che tutto sommato stava controllando senza mai affondare completamente il colpo. Ma lo Zurigo attacca male e difende altrettanto male, anzi persino peggio: non fa le barricate e regala spazi anche in contropiede. È bastato allora schiacciare appena un pò sull’acceleratore per mettere in crisi la più che vulnerabile retroguardia elvetica. C’è gloria pure per Callejon che trova il suo secondo centro stagionale: assist di Malcuit dal fondo, Insigne buca l’intervento ma per sua fortuna lo spagnolo è lesto a piazzare la stoccata dalle retrovie. Poi il Napoli ha il merito di non staccare la spina e considerare già in un pugno sia la partita che la qualificazione: la formazione di Ancelotti non rischia nulla e continua fino al termine del primo tempo a cercare la verticalizzazione ed un possesso finalizzato ad incrementare ulteriormente il punteggio, piuttosto che far trascorrere del tempo e rallentare i ritmi. Ripresa di gestione: il risultato dà tranquillità ed il Napoli è leggermente meno determinato, ma ugualmente efficace; diverse occasioni costruire dalle parti di Callejon, che ha avuto l’opportunità di fare doppietta o di servire assist a Milik, che però quasi sempre si è fatto anticipare dai difensori. Ci pensa Zielinski a sigillare il punteggio nel finale con interessante inserimento ed una finta in area che ha messo a sedere ben due avversari. Poi il rigore per lo Zurigo vale soltanto per le statistiche. Il Napoli torna a casa con una vittoria meritata e mai in discussione – al di là di qualche patema nei minuti conclusivi – e soprattutto con il passaggio del turno già ipotecato. Ancelotti schiera per la seconda volta consecutiva una formazione per 10/11 identica: Mertens titolare a Firenze, Milik in Svizzera. Il tecnico emiliano pare aver individuato l’assetto che in questo momento gli offre le maggiori garanzie, anche in considerazione degli infortuni e delle cessioni di Rog ed Hamsik. La squadra ha dimostrato di avere le motivazioni giuste per poter arrivare fino in fondo. D’altronde Insigne era stato chiaro alla vigilia: c’è la frustrazione di non aver vinto nulla negli ultimi tre anni, e la convinzione di essere forti, probabilmente tra i più forti – insieme alle inglesi – della competizione.