ROMA – NAPOLI: ALLA RICERCA DELLA QUIETE…

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E’ successo. Doveva succedere, se poi i tempi erano maturi, acerbi o ritardati non è importante. Il Napoli cambia rotta. Lo fa a immagine e somiglianza del suo presidente, vulcanico, esplosivo, istintivo e schietto. Parole dure, sensate, che confermano l’idea paventata già da qualche tempo nell’ambiente partenopeo e amplificata da qualche dichiarazione di soppiatto da qualche ex e dallo spogliatoio stesso. Tutti hanno un loro stile e criticarlo assomiglia quasi a una caccia alle streghe ombrando la realtà dei fatti. Pierpaolo Marino ha consegnato le “chiavi” di Castelvolturno, ora tutto passa a De Laurentiis, attivo nel decentramento societario. Il sospetto, però, è che non tutto sia davvero finito, in genere dopo un “terremoto” si assodano le varie scosse di assestamento, pertanto rischia ancora Roberto Donadoni e la sensazione è che il risultato di Roma possa diventare ininfluente per il tecnico bergamasco. Ora, Napoli, ha bisogno di tranquillità per ricostruire il tutto. Ha bisogno di calma e dedizione, concentrazione e mentalità per non sbagliare ancora perché si sa, il tempo è pur sempre un galantuomo. Tranquillità, la stessa che chiede anche la Roma, falcidiata da una confusione societaria che ha dato come capro espiatorio Luciano Spalletti, costretto ad abdicare in favore di Claudio Ranieri, uno che sa ricostruire nonostante l’opinione pubblica.

 

Roma. Per ricostruire, nonostante tutto, c’è bisogna anche dei mezzi adeguati e la Roma, soprattutto in questo momento, pare non averne. Infermeria piena che debilita ulteriormente un gruppo scarno di suo. Le varie assenze di Juan, Baptista, Mexes e Brighi diventano pesanti per l’economia tattica giallorossa, il più che probabile forfait di Totti, poi, rende tutto molto più complicato per il 4-3-1-2. Roma che cambia sostanzialmente la mentalità di gioco con il nuovo tecnico: più possesso palla, più richiamo per gli esterni, più quadratura nel mezzo con accortezza massima e il sistematico lancio lungo in caso di problemi nella costruzione. Soluzioni già sperimentate in passato anche in terra partenopea, poco spettacolare ma piuttosto produttivo nonostante l’alta percentuale di rischio.

Indisponibili. Baptista, Mexes, Juan, Brighi, Doni

 

Formazione: (4-3-1-2) Julio Sergio (27); Motta (13), Burdisso (29), Andreolli (3), Riise (17); Taddei (11), Pizarro (8), De Rossi (16); Perrotta (20); Okaka (89), Vucinic (9)     Panchina: Lobont; Tonetto, Cassetti, Faty, Cerci, Menez, Totti   All. Claudio Ranieri Ballottaggi: Okaka 70% – Totti 30%; Taddei 80% – Menez 20%

 

Napoli. Non ha vasta scelta Donadoni. L’idea di cambiare è rinviata, se il tempo ne concederà l’opportunità. Confermato il 3-5-2 di sempre, stavolta più per necessità che per volere. Quagliarella dovrebbe farcela anche stringendo i denti mentre Cigarini sarà costretto a saltare il match per un dolore al piede anche se domattina proverà il recupero, in difesa Rinaudo potrebbe avere una chance da titolare dopo la bocciatura di Aronica nella gara di sette giorni fa contro il Siena.

Indisponibili. Campagnaro, Santacroce, Zuniga

 

Formazione (3-5-2) De Sanctis (26); Cannavaro (28), Rinaudo (77), Contini (96); Maggio (11), Gargano (23), Bogliacino (18), Hamsik (17), Datolo (15); Lavezzi (7), Quagliarella (27)     Panchina: Iezzo; Aronica, Grava, Pazienza, Cigarini, Hoffer, Denis   All. Roberto Donadoni Ballottaggi: Bogliacino 70% – Cigarini 30%; Rinaudo 80% – Aronica 20%

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