RAGAZZE GRAZIE LO STESSO!
Alla fine il tanto atteso en-plein non c’è stato. L’Italia femminile di volley non ha eguagliato il successo dei colleghi maschi ed il titolo europeo è rimasto in Polonia. Ci eravamo forse illusi con la trionfale semifinale vinta per 3-0 oppure dopo la storica vittoria contro le russe, poi siamo tornati sulla Terra. Consola poco vedere il costante progresso delle giovani, la conferma delle senatrici a creare un team di sicuro affidamento. E consola poco anche questo sicuro affidamento se poi nelle partite cruciali il servizio e, soprattutto, la ricezione vengono meno. Quest’Italia non può accontentarsi dell’etichetta di eterna incompiuta; la gara era iniziata in maniera molto equilibrata ed il punteggio altalenante del primo set era la dimostrazione di come le due squadre si equivalessero. Alla fine le polacche si sono dimostrate più compatte, più incisive sia in servizio che in ricezione, proprio dove le ragazze di Bonitta hanno manifestato una serata no.
Di sicuro ci sarà stata una capillare opera di spionaggio effettuata dalla Sliwa e dalla Swieniewicz la cui lunga militanza nel campionato italiano ha permesso loro di conoscere bene pregi e difetti della nostra pallavolo, poi ci si è messa la sfortuna che ha regalato alle polacche l’incertissimo primo set facendo sì che la tanto promettente quanto acerba Ortolani sparasse fuori l’ultima palla set e poi ha chiuso il secondo quando un potente attacco della sempreverde Gioli colpiva accidentalmente un’avversaria facendo rimbalzare la palla nella metà campo azzurra. Ma sarebbe banale rifugiarsi nella malasorte oppure in alcune decisioni arbitrali che, per la verità più nella vittoriosa semifinale contro l’Azerbaigian, hanno fatto capire che se l’Italia voleva vincere doveva farlo contando esclusivamente sulla propria forza.
Troppi alti e bassi, sottolineati anche dalla vecchia gloria Anna Maria Marasi nella sua veste di opinionista;Togut a corrente alternata, Cardullo incerta in ricezione e per questo bersagliata dal tiro a segno delle polacche nel secondo set, Anzanello che non si ripeteva ai livelli delle precedenti partite.
Il rammarico aumenta se si pensa che una vittoria della Nazionale donne sarebbe stata una nuova perla che andava ad aggiungersi al settimo sigillo mondiale di Valentino Rossi, alla più che dignitosa prova della Nazionale italiana di tennis che pur se eliminata, davanti al caloroso pubblico di Torre del Greco, con Andreas Seppi si prendeva la libertà di far sudare le classiche sette camicie nientemeno che a Rafa Nadal, n.2 del ranking mondiale. C’è gloria pure per Flavio Briatore che da manager della Renault festeggia il titolo mondiale conquistato dallo spagnolo Fernando Alonso grazie al terzo posto conquistato ad Interlagos. Per chiudere in bellezza questa domenica mancava solo questo successo in rosa. Peccato!