RAFA, PERCHE’?

benitez 3Gioca chi sta meglio e non è sempre un bene. Ha scelto così Benitez, prendendosi le sue responsabilità e correndo un rischio incalcolabile. Dare spazio a coloro che hanno partecipato sin dal primo giorno al ritiro, rinunciando alla qualità (a mezzo servizio) dei singoli reduci dalla rassegna brasiliana. La meritocrazia va a farsi benedire di fronte ad un risultato negativo, che tiene assai in ansia il Napoli in vista del match di ritorno. Il tecnico ha provato a calmare gli anima, prima e dopo la partita ma l’eliminazione sarebbe assai difficile da gestire, soprattutto dal punto di vista ambientale. La piazza non ha gradito, né il mercato né la prestazione offerta al cospetto dei baschi. Servirà altro al ritorno, e nell’atteggiamento complessivo e nella qualità, venuta clamorosamente a mancare. I problemi li, prima annunciati e poi arrivati, con estrema puntualità. Maggio a destra e Britos a sinistra, una coppia da brividi, un’offerta speciale per gli avversari che difatti ne hanno approfittato. L’uruguaiano non è un terzino e lì, sull’out laterale, riesce a far peggio che in difesa, il che è tutto dire. L’esterno vicentino è in fase calante e appare inadeguato per partite di un certo tenore. Il dirimpettaio Muniain lo ha fatto letteralmente impazzire. Tutto prevedibile e tutto evitabile. Avremmo assistito ad una partita diversa? Impossibile dirlo ora ma l’atto che potrebbe sembrare quasi autolesionistico impone una riflessione che nulla ha a che vedere col mercato. Chiarezza: Il tecnico poteva scegliere tra Mesto, Ghoulam, Zuniga e Henrique, tenendo fede alla sua idea iniziale che lo obbligava a scegliere due laterali, uno offensivo e l’altro più accorto. Si è affidato invece ad un duo inedito che poi sul campo ha tradito tutti i suoi limiti. Dal lato mancino il Napoli ha rinunciato ad attaccare mentre sul versante opposto l’ineffabile Maggio è stato costantemente in balia delle onde. Perché farsi del male, quasi consapevolmente? Benitez ha inteso rispettare il gruppo, ha premiato il lavoro non tenendo conto del valore reale della rosa. Gioca chi sta meglio, come detto, ed è andata proprio così. E’ stata però l’eccezione a tradirlo. Si perché sul terreno di gioco è sceso anche Higuain, sicuramente non al top ma in grado di fare la differenza sempre e comunque. A rigor di logica la maglia da titolare sarebbe spettata a Duvan, autore di buone prestazioni nel corso del precampionato. Ma come si può escludere il Pipita da un match così importante? Non si può, per fortuna. E allora perché non seguire la stessa linea guida anche per gli altri reparti? Mistero. La contraddizione non trova una spiegazione esaustiva. Contro questo Athletic non poteva certo bastare un Napoli sperimentale, verrebbe da dire raffazzonato. La lezione può tornare utile per il match di ritorno: al San Mames servirà il miglior Napoli.

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