NAPOLI- INTER 29 MAGGIO 1930 (3-1)

NAPOLI- INTER 29 MAGGIO 1930 (3-1) src=

In questa stagione il calcio italiano festeggia gli 80 dall’ introduzione del campionato a girone unico, visto che fino ad allora ( 1929 –’30 ), era d’ uopo disputare i tornri con la doppia formula della fase a gironi divisi per aree geografiche, e della fase finale fra tutte le migliori squadre. Naturalmente, vincenti erano sempre e solo  le squadre del sud…La prima formazione a fregiarsi del magico triangolino tricolore corrispondente allo scudetto, è stata l’ Inter di Giuseppe detto Peppino Meazza, forse il più grande calciatore italiano di sempre. All’ epoca però l’ Internazionale per comodità come anche oggi abbreviata in Inter , in onore al regime fascista che osteggiava tutto ciò che non assaporava di autarchico, aveva mutato la propria denominazione in Ambrosiana. A neppure vent’ anni Meazza fu schierato al centro dell’ attacco dal mitico cittì della nazionale Vittorio Pozzo ( in gioventù anche alpino ), in occasione del match in programma a Roma nell’ attuale “ Flaminio “ il 9 febbraio 1930 contro la Svizzera. La scelta di Pozzo di far giocare il “ Balilla “ ( così fu ribattezzato Meazza da un altro personaggio da leggenda, al secolo Gipo Viani ), fu aspramente contestata dall’ intera Città della Napoli tifosa, stampa del tempo compresa. Il perché è presto detto; i tifosi azzurri non gradirono l’ esclusione a favore del “ nordista “ Meazza dell’ idolo di casa Attila Sallustro, che oltretutto ben si era comportato ( andando pure in gol ) nella gara precedente vinta per 6 –1 con il Portogallo. Le polemiche della vigilia non scalfirono di una virgola le convinzioni del Marcello Lippi d’ antan, e Meazza così fece il suo esordio contro i confinanti rossocrociati. A “ difesa “ del grande Attila, da Napoli in tanti ebbero la bella idea di spostarsi a Roma per assistere all’ incontro, subissando ovviamente di fischi e pernacchie Meazza ogni qual volta il nerazzurro entrava in possesso del pallone. La leggenda vuole che la “ Sciura Cesira “ ( la madre di Meazza ) presente allo stadio, prese ad ombrellate in testa alcuni malcapitati di fede partenopea, rei di schernire pesantemente il proprio “ bambino “. A poco però servirono i fischi dei fans di Sallustro : dopo un incerto avvio, Meazza realizzò una bella doppietta nel 4 –2 con il quale l’ Italia sconfisse gli elvetici. Logica volle che qualche mese dopo, quando in programma all’ Arenaccia c’ era Napoli – Ambrosiana, l’ incontro fu presentato principalmente come una sfida Meazza – Sallustro, il classico remarke del povero ma battagliero sud contro il ricco e potente nord. I milanesi veleggiavano spediti verso il loro 3° scudetto ( con 5 punti di vantaggio sul Genoa secondo ), mentre il Napoli vivacchiava nella parte medio –alta della classifica. Inoltre l’ Inter non subiva sconfitte da ben 19 partite, ma quel 29 maggio 1930 i futuri campioni d’ Italia non ebbero letteralmente scampo, sopraffatti dalla vigoria e dalla voglia di vincere degli azzurri. E naturalmente fu Sallustro il grande protagonista del match, realizzando una fantastica doppietta al 58° e all’ 89°, dopo l’ iniziale vantaggio di Perani al 44°. Per la cronaca l’ incontro finì col punteggio di 3 –1 ( rete ospite di Serantoni al 72° ). Doppia vittoria quindi su entrambi i fronti, per Sallustro e per il Napoli. Meglio di così non poteva proprio andare…Ad ogni modo comunque Meazza e c. non incontrarono in seguito particolari ostacoli per conquistare il titolo, mentre il Napoli alla fine otterrà un lusinghiero 5° posto. Ma Attila, se non in una sola altra occasione, non vestirà più la maglia della nazionale, mentre Meazza oltre a vincere ben due coppe del mondo ( 1934 e 1938 ), rimase a lungo anche con 33 segnature il cannoniere principe dell’ Italia, prima di essere superato dall’ ancora primatista Gigi Riva con 35 gol. Al di là del tifo e della passione, il tempo dimostrò quindi la superiorità di Meazza nei confronti del pur bravissimo Attila. Ad eccezione però di quella calda, lontana domenica di maggio…   

STATISTICHE 

Considerando il blasone dell’ Inter, è niente affatto disprezzabile il bilancio azzurro nei confronti del “ biscione “ : 31 vittorie, 15 pareggi e 17 sconfitte. Il pareggio non esce dalla stagione 1993 –’94 ( 0 –0 ), mentre l’ Inter non vince dal 18 ottobre 1997, con gol di Galante e una sfortunata autorete di Turrini. Il Napoli si è imposto invece nelle ultime due gare, sempre per 1 –0 e sempre grazie a Marcelo Zalayeta. Il “ Panteron “ ora non c’è più, ma se non c’è due senza tre…

Translate »