NAPOLI,E’ GIUNTA L’ORA DI REAGIRE
IL PUNTO – Processi, pressioni, responsabilità. Quando in 3 partite con Bologna, Chievo e Atalanta non vinci ma addirittura fai due punti a Napoli può succedere qualsiasi cosa. Si finisce nella depressione più profonda, tutto è da rifondare, tutti sono responsabili nessuno escluso. Anche per chi cerca di predicare equilibrio appare complicato fare un’analisi e capirne esattamente i motivi.
Cattiveria – sostantivo spesso abusato ma che va sempre di moda, soprattutto per gli amanti del calcio vecchio e all’italiana. Effettivamente questa squadra non sembra esserne particolarmente dotata. Non è detto però che senza di essa non si possano vincere le partite. La cattiveria non va confusa con la frenesia ma, in tutta onestà, del vecchio motto “sin prisa pero sin pausa” questa squadra sembra aver eliminato sono la prisa che tradotta in napoletano è la nostra “pressa” cioè la fretta e la confusione ma di pause se ne sta prendendo tante, soprattutto nelle ultime uscite.
Dati – ogni volta che è andato sotto il Napoli non è mai riuscita a ribaltare la partita ma al massimo ha pareggiato come è successo con Cagliari e Chievo mentre ha perso con Roma, Juventus, Parma e domenica con l’Atalanta. Ciò potrebbe far pensare ad un difetto di personalità e ad un approccio molle alle gare. Spesso le partite più deludenti sono state quelle che hanno preceduto partite importanti in Champions e quindi è possibile che i calciatori, inconsciamente, abbiamo subito il doppio impegno tendendo a sottovalutare la partita di Campionato. In effetti, anche la partita di Bergamo, può darci un’attenuante in quest’ottica. Mercoledì ci sarà un impegno importante sia per la stagione per il raggiungimento di un obiettivo minimo, la vittoria della Tim Cup sia per mettere un po’ di pressione psicologica ai principali antagonisti in Campionato.
Soluzione – ritroveremo al più presto i calciatori che mancano, Benitez dovrà lavorare soprattutto sul far girare più velocemente il pallone. Il problema più che fisico appare mentale anche perché questa squadra all’inizio riusciva ad interpretare correttamente i moduli e le volontà di possesso palla del mister. Bisognerà passare però da un possesso palla manovrato, pachidermico ad uno più rapido e pungente in grado di portare subito la superiorità al nostro reparto avanzato, autentica perla di questa squadra. Ci siamo riusciti in passato perché non potremmo riuscirci ora. La squadra deve crederci, non mollare proprio ora nel momento più importante della stagione. Fino ad oggi, quando siamo andati nell’angolo siamo sempre finiti KO, non dobbiamo farci prendere dal panico, dobbiamo reagire. Non si può buttare tutto per l’aria