NAPOLI – PALERMO: CHE LO SPETTACOLO…CONTINUI!

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Se il Napoli è quello vincente e antipatico visto con la Roma, allora è giusto che il sipario resti aperto. Bene nel primo tempo, un po' meno ma tremendamente letale nella ripresa. Il cortometraggio della sfida con i giallorossi potrebbe essere questo.Davanti, poi, qualcuno comincia a inciampare e fino a qualche tempo fa veniva dipinto come la reincarnazione del grande Ajax di Cruijff o del Real madrid targato Di Stefano. Niente di tutto questo, anzi, non solo diventano magicamente umani, ma anche alla portata se considerato sempre quel Napoli che ha travolto la banda di Zeman. Umani e niente di più, oltretutto di quella razza non proprio votata al buoncostume e il perchè potrebbero spiegarlo Nedved e Marchisio.Lasciando perdere le lacrime degli altri, il girone di ritorno azzurro riparte dal San Paolo per la seconda gara interna consecutiva con l'obiettivo di prendere l'intera posta in palio aspettando la restituzione dello scippo comico effettuato dai tribunali e dal zelante duopesismo italiano. All'ombra del Vesuvio arriva il caro Palermo ancora agonizzante nonostante il cambio di guida e penultimo in classifica con il timore di ritrovarsi a lungo immischiato nella lotta per non retrocedere. Concentrarsi sull'obiettivo prossimo è doveroso, anche per evitare il solito e destabilizzante bombardamento mediatico che scatta prontamente ogni volta che Cavani gonfia la rete a ripetizione. Giochi di ruolo, spesso sporchi e dettati dall'invidia come se volessero dire "non possiamo averlo noi e non potete averlo neanche noi". Invidia, appunto, una brutta bestia che beve senza dissetarsi e lancia le proprie fauci in quel pozzo chiamato Napoli.La chiosa non poteva che essere dedicata alla fiction della settimana: Antonio Conte, strano che non abbia dimenticato anche questo, si veste da super partes e parla di un Napoli antipatico perchè vincente. Certo, ma forse la differenza sostanziale è il modo di come si diventa vincenti. L'antipatia può stare verso un club che vince utilizzando mezzi e mezzucci come alla fine degli anni '90 e nei primi anni 2000 per poi riutilizzare tale arma in età contemporanea (Pechino esempio lampante!), ma parlare di antipatia verso un club perennemente bistrattato, umiliato, scippato e vincente assomiglia più alla becera invidia.

Palermo. Gasperini prova a rianimare un gruppo ormai allo sbando. La sconfitta di Parma ha minato anche le ultime sicurezze di un gruppo sull'orlo di una crisi di nervi. Abbandonato il 3-4-3, l'ex tecnico di Genoa e Inter punta sul 3-5-2 abbottonato con squadra corta e votata al contropiede. Solo un mediano aggiunto, Brienza, proverà a staccarsi in fase offensiva in modo da sorreggere le due punte; il resto della mediana baserà il proprio lavoro più sulla rottura e il contenimento a protezione di una difesa spesso ballerina e fuori posizione. Occhio ai due ex Aronica e Dossena con quest'ultimo piuttosto avvelenato. Miccoli e Donati dovrebbero partire dalla panchina non essendo in buone condizioni fisiche e con il primo in pieno scontro con società e tecnico

Indisponibili. Hernandez, Mantovani; Ilicic (squalificato)

Palermo (3-5-2) Ujkani (1); Munoz (6), Von Bergen (25), Aronica (3); Morganella (89), Brienza (21), Barreto (5), Kurtic (28), Dossena (8); Dybala (9), Budan (19)     All. Gianpiero Gasperini

Ballottaggi. Kurtic 50% – Rios 30% – Donati 20%

Napoli. Dopo la bella prova mostrata con la Roma, Walter Mazzarri confermerà in blocco il gruppo aspettando che i nuovi entrino in condizione. Armero e Calaiò, quindi, inizieranno dai margini per poi diventare, magari, protagonisti sperando che il colombiano ex Udinese non diventi nel tempo un secondo caso Dossena. Solito 3-4-1-2 di contropiede con difesa alta e squadra larga pronta a schiacciare il Palermo in fase di ripartenza. Molto potrebbe dipendere proprio dalle corsie esterne con Zuniga e Maggio chiamati a spingere e allo stesso tempo contenere le sgroppate di Dossena e Morganella; Inler è l'ago della bilancia tentando di mantenere le avanzate di Brienza mentre Hamsik potrebbe godere di poca libertà dato il baricentro molto basso dei siciliani.

Indisponibili. Cannavaro e Grava (squalificati)

Formazione (3-4-1-2) De Sanctis (1); Campagnaro (14), Gamberini (55), Britos (5); Maggio (11), Behrami (85), Inler (88), Zuniga (18); Hamsik (17); Cavani (7), Pandev (19)     All. Walter Mazzarri

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