NAPOLI – JUVENTUS: UN CALCIO ALLA SIGNORA

Dispiace. Umanamente parlando dispiace perchè si parla sempre di un calciatore, di un uomo e la sofferenza di un infortunio, specialmente se grave, tocca il profondo del cuore. Sportivamente parlando, invece, è una sorte di "provvidenza", il Karma che si abbatte su chi ha dovuto fare i conti con i propri peccati strettamente etici ma pur sempre validi.Fabio Quagliarella si è risparmiato una bordata di fischi che sicuramente lo avrebbero inondato dal suo ingresso in campo fino ad ogni tocco di palla perchè si, Napoli ama e non dimentica, ma non riesce neanche a mettere da parte lo sgarro di fine estate come una donna tanto amato che scappa con il miglior nemico, alto tradimento e non amore finito con i soliti rimpianti costernato da se e ma. Bastano pochi gesti per rendere un uomo al limite della divinità e ne bastano pochissimi e fugaci per diventare demoni insopportabili da castigare appena possibile; vederlo baciare la maglia, esultare sotto la curva e dire determinate frasi inorgogliva ogni napoletano, ogni persona che ritrovava in lui una sorte di figliol prodigo tornato a casa dopo tanta latitanza. Poi, tutto ad un tratto, questo figliol prodigo, fa le valigie e scappa voltando le spalle a tutti pretendendo di essere compreso e sostenuto a prescindere anche quando altre frasi sommergono di vergogna quelle già partorite tempo fa.In certi casi ci si consola con la consapevolezza di aver evitato un grande fosso in tutti i sensi: se fosse rimasto, oggi avremmo fatto i conti con un’assenza importante e pesante. Napoli non dimentica, ma la bi sfrattata coscienza partenopea tanto macchiata dai media nazionale non teme confronto e aspetta la grande vendetta come il giorno del giudizio. Lui non ci sarà, e gli auguri di pronta guarigione voleranno come polline al vento, ma allo stesso tempo si riderà di gusto nel vedere quell’odiata maglia senza colore piangere la perdita dell’unico calciatore fino a quel momento davvero in forma. "Non si può stare in paradiso a dispetto dei santi" disse un tempo fa, allo stesso modo Napoli ha risposto gridando "non si possono amare i santi a dispetto dei santi stessi", un boomerang che torna alla base senza controllo con la rabbia di chi ha tanto creduto e amato fino a risvegliarsi in una realtà non proprio così amara.

 

Juventus. I guai in casa bianconera sono innumerevoli. La situazione sembra precipitare di giorno in giorno soprattutto nel gruppo stesso: Buffon ha il muso lungo per essersi reso conto di non essere così indispensabile, Del Piero che sbuffa e Amauri che non vede l’ora di cambiare aria. A questo si aggiungono i vari infortuni e quel continuo atteggiamento di Felipe Melo che in altre occasioni avrebbe contanto ben più di tre giornate seduto sul divano. Ciò nonostante, Luigi Del Neri non cambierà il suo 4-4-2 veloce con gioco dettato sulle corsie esterne e una difesa piuttosto bloccata senza eccessi. La difesa si presenta lenta e macchinosa dove spesso e volentieri i sopravvalutati Bonucci e Chiellini portano in vita errori di posizione e movimenti a partire dalle marcature in fase di ripiego; gli esterni non avanzeranno molto soprattutto Grosso che dovrà tamponare le discese di Maggio; Centrocampo poco muscolare e molto tecnico anche se abbastanza lento: occhio ai vari inserimenti di Marchisio mentre Krasic e Pepe saranno il fulcro del gioco con il serbo pronto a ricamare qualche rigore dal nulla o qualche cross interessante; in avanti Del Piero, da sempre con il dente avvelenato al Napoli e l’ex Amauri. Toni dovrebbe partire dalla panchina così come Grygera; Storari resta in dubbio e Manninger è favorito su Buffon ancora convalescenteIndisponibili. Felipe Melo (squalificato), Iaquinta, Quagliarella, Rinaudo, Martinez, De Ceglie, Salihamidzic

 

Formazione (4-4-2) Manninger (13); Sorensen (43), Chiellini (3), Bonucci (19), Grosso (6); Krasic (27), Aquilani (14), Marchisio (8), Pepe (23); Del Piero (10), Amauri (11)     All. Luigi Del Neri

Ballottaggi: Manninger 50% – Storari 30% – Buffon 20%; Sorensen 70% – Grygera 30%

 

Napoli. La sconfitta di Milano in casa dell’Inter dovrà essere messa da parte quasi subito: Domenica sera arriverà la tanta odiata Juventus e soprattutto una diretta concorrente per un posto in Champions League. Tutti sulla corda e tutti arrabbiati per dimostrare che giovedì sera c’è stato solo un incidente di percorso e nulla più. Solito 3-4-2-1 con difesa alta, ritmo veloce e contropiede di base. L’arma in più sarà la velocità sia per il centrocampo che per l’attacco, diventano fondamentali i vari Gargano, Lavezzi e Maggio. Proprio quest’ultimo sarà chiamato ad una partita di grande sacrificio così come il dirimpettaio Dossena poichè la stragrande maggioranza di gioco passerà dalle corsie esterne; importanti potrebbero essere Pazienza su Marchisio e Hamsik tra le linee così come Cavani che potrebbe creare enormi difficoltà ad una difesa poco incline al gioco veloce e alla marcatura a uomo; nel reparto arretrato dovrebbe spuntarla Grava sul centro – sinistra per contenere Krasic mentre Campagnaro dovrebbe tenere Amauri con Del Piero francobollato da Cannavaro. Non è impossibile la soluzione con Grava sul centro – destra in luogo di Del Piero, Cannavaro su Amauri e Aronica sul centro – sinistra per contenere Krasic

 

Formazione (3-4-2-1) De Sanctis (26); Grava (2), Cannavaro (28), Aronica (6); Maggio (11), Gargano (23), Pazienza (5), Dossena (8); Hamsik (17), Lavezzi (22); Cavani (7)     All. Walter Mazzarri

Ballottaggi. Grava 40% – Campagnaro 35 % – Aronica 25%

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