NAPOLI INTERNATIONAL

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Confini labili, frontiere senza controllo, varchi aperti ad ogni possibile ingresso, senza preclusioni di sorta. Cambiano le strategie, mutano gli obiettivi, si guarda oltre, si pesca all'estero, nella speranza di indovinare il grande colpo, di centrare il crack di mercato in grado di sparigliare le carte e stravolgere le gerarchie. Occasioni a basso costo o operazioni più sicure, questione di scelte e di budget. E di soldi, da investire, il Napoli ne ha. Potrebbe averne ancor di più con la cessione di Cavani, ma l'annoso caso è lungi dal risolversi. In attesa di avventurosi e coraggiosi compratori, la società azzurra comincia a muoversi seguendo la strada tracciata dal nuovo tecnico. Un percorso tutto nuovo, da seguire con attenzione e curiosità. Addio alle certezze made in Italy, all'usato sicuro che sulla carta non tradisce mai, alle bocciature precoci e scontate  di calciatori colpevoli di aver maturato la loro esperienza altrove. Si volta pagina, definitivamente. I nomi che si rincorrono vorticosamente in questi giorni lasciano pochi spazi ai dubbi e alle incertezze. Si sondano atleti impegnati nei più importanti tornei europei, senza tralasciare il sempre fertile terreno sudamericano. E' la prima novità introdotta dal nuovo corso targato Rafa Benitez. La storia non teme smentite e parla in suo favore. Nessuna preclusione verso i giovani di talento e gestione sapiente dei campioni affermati. Un lavoro da condurre in sintonia con il direttore sportivo, con l'obiettivo di cambiare i connotati alla rosa e di imprimere un radicale cambiamento alla politica societaria. De Laurentiis sembra essere entusiasta del nuovo progetto, disponibile ad assecondare le richieste dell'ex coach del Chelsea. Già perché il processo di crescita passa anche dalla capacità di internazionalizzare il team, lasciandosi alle spalle quel marchio di provincialità che che va inevitabilmente a cozzare con le ambizioni di successo. Il Presidente, come al solito lungimirante, aveva intuito da tempo la strada maestra ma è stato costretto a fare i conti con la precedente gestione tecnica, poco avvezza alla ricerca e all'esplorazione. Ci saranno, inevitabilmente, delle conseguenze. Molti “fedelissimi” saranno messi alla porta, tanti protagonisti del recente passato saluteranno città e tifosi. Rischia di crollare la colonia italiana, eccezion fatta per Insigne, la cui permanenza non è chiaramente in discussione. Spazio per le nuove leve che presto entreranno a far parte del disegno tattico approntato da Benitez. Il paradigma non sarà più legato alla geografia calcistica e all'esperienza. Conteranno altre caratteristiche, si baderà principalmente al talento e alla volontà per tornare finalmente a vincere

  

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