METAMORFOSI: L’ANELLO DEBOLE DIVENTA D’ACCIAIO

E meno male che il problema era tutto lì. Il Napoli aveva un esigenza da non sottovalutare: rimpinguare il reparto difensivo.Nelle varie valutazioni d'inizio stagione, il reparto arretrare presentava vari punti interrogativi soprattutto nell'affidabilità: Cannavaro non era Lucio e nonostante il suo amore per la maglia teneva comunque banco la sua facilità nel cadere in errore; Santacroce ha grandi qualità inespresse, colpa di una gioventù troppo frenetica condita da vari infortuni; Grava ha già gustato il suo miracolo mentre Campagnaro e Aronica non erano il massimo sul palcoscenico, il primo perchè sempre alle prese con guai muscolari e il secondo, "cocco" di Mazzarri, non ha la qualità necessaria per la maglia azzurra. A questi giudizi si aggiunge anche il "colpo" a effetto di Cribari, lasciato nel magazzino dalla Lazio per troppo tempo.Al giro di boa, invece, tutto è stato rovesciato dai numeri del torneo che addirittura portano il secondo posto ad essere stretto: 21 gare giocate, 12 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte con 32 gol fatti e venti subiti; il Milan capolista conta solo 5 gol in più fatti e 2 in meno subiti nonostante il divario devastante di opinione pubblica e costi d'ingaggio.

 

Da che mondo è mondo, però, ciò che risalta all'occhio nella corsa all'alta classifica è la media punti accumulata in campo esterno unitamente ai gol subiti, ebbene,, il Napoli può vantarsi di ben 6 vittorie in trasferta, le stesse del Milan, 2 pareggi e 3 sconfitte con 15 gol fatti, 1 in più del Milan, e 12 subiti portando a casa ben 20 punti, gli stessi accumulati al San Paolo. Numeri che fanno breccia con il +12 nella differenza totali tra gol fatti e subiti e una media inglese da -1, la stessa del Milan. Numeri d'alta quota  e si sa che la matematica non è un'opinione, eppure c'è che trova il classico "escamotage" per girare il discorso numerico in termini di fortuna. Prendiamo due casi specifici: Roma e Juventus.I giallorossi, definita da chissà chi, la squadra più forte del campionato facendo rabbrividire l'Inter, conta la posizione numero 3 in campionato con 38 punti totali conquistati con 8 vittorie in casa (2 in più del Napoli) e 3 in trasferta (3 in meno) segnando 11 gol in trasferta (4 in meno del Napoli) e subendone 17 (5 in più) portando la differenza reti solo a +7 con una media inglese da -3, un controsenso se si pensa che la Roma gode del difensore più forte del mondo (Mexes) e il monumento nazionale (Totti), quasi a far ridere i polli. Il secondo esempio vede la squadra "più gloriosa d'Italia" nettamente lontana in classifica (6° posto) con 35 punti dove in campo esterno si contano 4 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte con 13 gol fatti e 8 subiti e con una media inglese di -6 a dimostrazione che il danno maggiore arriva dalle mura amiche (5 vittorie, 3 pareggi, 2 sconfitte; 22 gol fatti e 17 subiti).I numeri portano parlano chiaro, quindi lasciamo ad altri la caciara dell'illusione mentre Napoli si gode il momento con altri numeri più che confortevoli: De Sanctis è imbattuto in casa da quattro turni e l'ultimo gol subito risale alla dodicesima giornata (Napoli – Bologna 4-1) e solo 6 sono stati subiti nelle ultime quattro trasferta (Udinese e Inter ndr) che impreziosiscono ulteriormente il complesso totale precedentemente descritto. Ora con l'arrivo di Victor Ruiz si rimpingua ulteriormente la difesa azzurra, quel reparto inteso come "anello debole" che improvvisamente e inaspettatamente diventa d'acciaio; un pilastro in più che allevia il rimpianto per l'infortunio di Gianluca Grava, alla faccia di chi parlava di blueff azzurro o di squadra da centro classifica

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