Lo Zibaldone azzurro: Atalanta-Napoli dalla A alla Z

Riviviamo la partita di ieri pomeriggio con il classico gioco dell’alfabeto

Anomalia- Il Napoli una volta tanto mette la partita sul piano dell’elevata intensità. All'”Atleti Azzurri d’Italia” solo tale aspetto serviva, e di fatto il risultato è stato meraviglioso.

Bergamo torna a tingersi d’azzurro. Difficile da accettare, difficile da conquistare, i partenopei quest’oggi hanno mostrato una netta superiorità contro la bestia nera per eccellenza.

Callejon- Brillante o stanco, la storia non cambia. Lo spagnolo fa sempre la differenza: assist delizioso, la “carrera” può continuare!

Delirio al novantaseiesimo: non poteva essere altrimenti. Vittoria soffertissima, tutto meraviglioso, ma guai ad illudersi: testa bassa e pedalare!

Esterno offensivo richiesto da Sarri. Certo, è difficile sostituire quei tre lí davanti, tuttavia un’alternativa servirebbe eccome per gestire al meglio le risorse.

Forcing finale nerazzurro del tutto annullato da una difesa finalmente arcigna che gara dopo gara sta garantendo sicurezza all’intero collettivo.

Gestione del match ottimale dopo il vantaggio. Gli azzurri hanno continuato ad esprimere il proprio gioco rischiando in una sola occasione.

Hamsik- La prima nota clamorosa è la sua assenza dall’undici titolare. Sarri stranamente lascia a riposo il capitano, reduce dall’influenza preferendogli Zielinski. Peccato per la mancata realizzazione nel finale, ma Marek c’è.

Ineguagliabile- Probabilmente è il vero top-player di questa stagione: Kalidou Koulibaly è una montagna invalicabile. Non provate a dare numeri, il senegalese non ha prezzo.

Lacrime amare versate dallo stratega Gasperini. Caro mister, non può essere sempre Natale. Appellarsi agli episodi in una gara del genere provoca soltanto grasse risate.

Magico Dries. Mantiene la parola e di fatto torna a segnare dopo mesi di astinenza. Il belga torna a mostrare i guizzi dei tempi d’oro. Un fulmine di guerra!

Nessun pericolo da ambedue le parti nel primo tempo. Due squadre che se le sono date di santa ragione in mezzo al campo, guerra agonistica.

Orsolini- Entra negli ultimi scampoli del match, ma si vede ben poco. Col senno del poi probabilmente l’Atalanta avrebbe avuto bisogno di un ulteriore “ariete” dal momento che gli azzurri soffrono la fisicità degli avversari. Meglio così…

Pressing asfissiante di Ilicic su Jorginho. I bergamaschi come di consueto hanno cercato di occludere la fonte di gioco del ‘Sarrismo’. Esce stremato lo sloveno, i suoi sforzi sono stati vani.

Questione di civiltà che non appartiene per nulla ad una parte della tifoseria bergamasca. C’è un odio razziale che va eliminato, e che soprattutto c’entra ben poco con lo sport.

Rog-Fondamentale il suo apporto per la battaglia conclusiva. Pecca di lucidità quando sbaglia una semplice conclusione che avrebbe potuto archiviare la pratica.

Scaramucce tra Maurizio Sarri e Lorenzo Insigne. Qualcuno ha provato a creare una polemica, niente di nuovo alla luce del sole. Il tecnico di Figline è riuscito a chiudere astutamente il caso.

Torna a prendersi la scena anche Pepe Reina con un ottimo intervento sull’unico grattacapo di marca nerazzurra. Occasione ideale per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

Una sola rete in uno stadio in cui ultimamente si era segnato davvero poco. Questo successo vale triplo!

VAR- Sempre decisivo, nel bene e nel male. Variabile impazzita di un calcio che sta diventando sempre più imprevedibile.

Zielinski- Impiegato nel ruolo più congeniale alle sue caratteristiche non demerita affatto, dando un pizzico di fantasia alla manovra ripiegando poi discretamente in fase difensiva.

 

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