Il periodo che va dal 1965 al 1977 è stato uno dei più felici della storia azzurra, con il Napoli sempre ( o quasi ) nel ” gotha ” del calcio italiano, corredati da due secondi e tre terzi posti, con la ” chicca ” della coppa Italia edizione 1976 . Ci sembra giusto ricordare, in questa occasione, tre ” colonne” venute dal profondo nord, tutti e 3 difensori di razza. Mario Zurlini, nato a Parma nel 1942, ricoprì il ruolo di ” libero ” per un decennio, dal 1964 al 1974, con uno ” score ” di 197 partite con due gol in campionato. . Regista difensivo di buon temperamento e di ottimo stile di gioco, nonché eccelso nel gioco di testa, ha avuto anche una lunga carriera da allenatore, svolta interamente nel sud Italia fra serie C e serie D, dove si è sempre trovato benissimo. Chiuse anzitempo la sua carriera all’ ombra del Vesuvio a causa di un tragico incidente stradale al ritorno dalla trasferta di Cesena il 31 marzo 1974, nel quale persero la vita due dirigenti azzurri. Personaggio estroverso e gioviale da tipico emiliano , Zurlini nel 2000 è tornato a vivere nella ” sua ” Parma, ma di tanto in tanto si fa vedere a Napoli , Città rimasta irrimediabilmente nel suo cuore.
Implacabile ” francobollatore ” del proprio avversario diretto e molto abile nel gioco aereo ( nonché discreto nel destreggiarsi con i piedi ) Dino Panzanato, veneziano d.o.c. nato il 3 agosto 1938, ha disputato nell’ arco di tempo fra il 1964 ed il 1973, lo stesso numero di partite in campionato di Mario Zurlini ( 197 con un gol ). E’ rimasto così legato a Napoli che, qualche tempo fa, dichiarò di non poter tornare in Città, altrimenti si sentirebbe in imbarazzo pena l’ inevitabile commozione… Dopo aver esordito con il Vicenza, viene acquistato dalla ” grande ” Inter del ” Mago ” Herrera ma, chiuso da Guarneri, viene per l’ appunto ceduto agli azzurri nel 1964. Al suo nome, resta indelebilmente tatuato la famosa scazzottata avvenuta contro lo juventino Salvadore il primo dicembre 1968 per difendere Omar Sivori dalle grinfie del bianconero. In quella occasione, oltre a lui ed al bianconero, furono anche espulsi lo stesso Sivori e l’ allenatore azzurro Beppe Chiappella. Per la cronaca, il Napoli vinse 2 – 1 con una doppietta di Enzo Montefusco. Panzanato rimediò una lunghissima squalifica ( ben 9 giornate ), ma il tutto non macchia assolutamente la sua splendida esperienza in riva al Golfo tanto che, ancora oggi il Napoli per il buon Dino è la squadra del suo cuore.
Appena una presenza in meno degli altri due ( 196 ) ma corredato da più reti ( 6 ), è il bilancio personale con il Napoli di Luigi ( detto Gigi ) Pogliana, nato a Legnano in Lombardia il 25 gennaio 1945. Acquistato dal Novara nel 1967, Pogliana fu un terzino di valore, con buone attitudini al gioco di attacco, cosa abbastanza inusuale per l’ epoca. Assai stimato da tutto l’ ambiente per la sua sobrietà e per il suo stile sempre in punta di piedi, ebbe la soddisfazione di realizzare gol decisivi ( e pure di eccellente fattura ) sia all’ Inter, alla Juventus ed alla Roma. Fu Bruno Pesaola a richiedere il suo acquisto e subito il ” Petisso ” lo buttò nella mischia da titolare. Non ebbe fortuna in nazionale, chiuso come era da quel ” Mostro ” di Giacinto Facchetti., nonostante il suo rendimento sempre costante. Ebbe però, la soddisfazione di vincere la seconda coppa Italia della storia del club azzurro ( 1976 ), prima di lasciare Napoli ed il calcio giocato nel 1977.
Zurlini, Panzanato, Pogliana : i ” combattenti ” venuti dal profondo nord !
EMANUELE OROFINO