LA NOTTATA NON E’ ANCORA PASSATA

LA NOTTATA NON E’ ANCORA PASSATA src=

Ci è voluta la fortuna per ringalluzzire un Napoli che sembrava ormai spento: la fortuna di avere, senza nemmeno chiederli e magari sono bramandoli disperatamente, due veri e propri regali di Natale fuori stagione, concessi da una squadra giunta a Fuorigrotta con intenti coraggiosi e arditi, ma che alla prova dei fatti ha assunto un atteggiamento chiaramente sparagnino, utile comunque a ottenere un bel punticino in trasferta; una squadra, il Novara, che ha retto benissimo e senza troppa fatica per una ventina di minuti, concedendosi finanche il lusso di giocare all’attacco approfittando dell’empasse della difesa azzurra, e che poi ha deciso di suicidarsi da sola, spalancando la porta ai padroni di casa che, chissà, provandoci di riffa o di raffa non avrebbero mai violato la porta di Fontana. Quella contro i piemontesi, tanto per cambiare, è sembrata fin dall’inizio la classica (meglio dire la solita) partita in cui per sbloccare la situazione occorreva l’altrettanto classico episodio che inevitabilmente avrebbe finito per mutare il copione del film, e ciò non tanto per la disposizione coperta ed estremamente difensiva dei piemontesi, la stessa dell’andata al ‘Silvio Piola’ (con i due esterni altri Morganella e Gemiti a bloccare Zúñiga e Maggio, e i sei uomini tra difesa e centrocampo a bloccare la linea mediana partenopea), quanto piuttosto per lo stato fisico di un Napoli che, seppur volenteroso e meglio motivato psicologicamente dopo le ultime figuracce condite da nove reti subìte, è comunque stanco e in evidente debito d’ossigeno, carente di energie e di idee specie nella costruzione del gioco, e sempre statico e in affanno nel reparto arretrato. In circostanze simili, gli azzurri in passato riuscivano a sfruttare un penalty, una palla inattiva, un contropiede veloce e mortifero, qualche volta (strano, ma vero) anche un’azione ben imbastita; ebbene, stavolta, quasi a testimoniare l’evidente e cronica mediocrità e l’esasperante incapacità della Mazzarri-Band, ci è voluto l’inatteso invito a nozze del portiere avversario, al quale stasera i tifosi partenopei devono intonare canti di Osanna a piena voce, dacché, se non fosse stato per il suo scellerato rinvio sfruttato a mezzadria da Dzemaili e Cavani, probabilmente staremmo qui o a commentare uno scialbo pari o addirittura a dover piangere il morto in casa per un’altra incredibile caduta. Dal goal del Matador in poi, le cose si sono messe fortunatamente bene per gli azzurri, i quali però hanno messo alla prova, seppur non dura, le coronarie dei loro tifosi con qualche piccolo rischio, perché il Novara ha reagito a scoppio ritardato, ma ha reagito, con l’ex Mascara che generosamente ha provato a suonare la carica e con l’ “Airone” Caracciolo a far salire i suoi compagni abbassandosi sulle palle alte, tattica sperimentata con risultati non disprezzabili anche prima del vantaggio partenopeo. Ma al Napoli spompato, malconcio e sfasato di questi tempi stasera servivano lauti regali, ed ecco che, su una palla ormai persa, proprio Mascara, un ex che forse era in vena di lasciare buoni ricordi dell’esperienza breve ma intensa all’ombra del Vesuvio, si è fatto soffiare la palla ancora da Dzemaili dopodiché, sulla respinta di Fontana che ha respinto il tiro di Cavani imbeccato dal cross dell’elvetico, anche Cannavaro ha avuto il suo dono fattogli con tanto affetto dalla difesa novarese a presepe, ringraziando senza meno. Controllare la situazione a questo punto è stato ancora più semplice per i nostri beniamini, la partita ha assunto un andamento quasi monotono e regolare fino alla fine: Novara gettato in avanti alla ricerca disperata di una rete che avrebbe potuto riaprire la contesa e Napoli attendista e pronto a colpire in contropiede, rendendosi anche pericoloso in più d’un’occasione; Napoli probabilmente anche troppo attendista, visto che qualche buono spunto i ragazzi di Tesser l’hanno avuto, complice anche l’immobilismo dei difensori partenopei: troppo poco, comunque, ha fatto il Novara per impensierire gli azzurri; nette e conclamate la debolezza, l’inferiorità e la pochezza soprattutto qualitative che lo caratterizzano, un handicap che spiega come mai i piemontesi hanno fallito lì dove invece Catania e Atalanta sono riuscite alla perfezione approfittando del permanente momento di difficoltà del Napoli.

Eh già, perché non ci sentiamo ancora di dire che i nostri portacolori si siano lasciati la crisi alle spalle, nonostante questa vittoria e sebbene abbiano mostrato un po’ più di nerbo a differenza delle uscite precedenti; con tutto il rispetto, il Novara non può essere ritenuto un valido banco di prova per testare la forma psico-fisica degli azzurri, né si può di nuovo guardare con maggior ottimismo al futuro dopo un lungo periodo di magra. Se il Napoli è guarito, se può dire ancora la sua in chiave-terzo posto, se è capace di chiudere nel migliore dei modi una stagione non eccezionale conquistando la Coppa Italia, lo sapremo solo mercoledì pomeriggio dopo la sfida contro il Lecce; una diagnosi efficace e precisa sullo stato di salute dei partenopei è possibile solo dal confronto con una squadra, come quella di Cosmi, in forma, meglio messa qualitativamente rispetto al Novara, carica di stimoli in quanto ancora in corsa per la salvezza e, soprattutto, con una rosa in cui spiccano giocatori di sicura esperienza come Di Michele e giovani talentini pedinati dai grandi club (Napoli compreso) quali Muriel e Cuadrado: solo mercoledì, peraltro su un campo in cui i partenopei non vincono dal lontano 1994, potremo capire se la Mazzarri-Band può rendere più dolce e soddisfacente questo finale di campionato. Tutto ciò, ovviamente, prima di aprire un dibattito (se non addirittura un processo) sulle cause che hanno determinato le tante, troppe delusioni di un’annata iniziata con ben altre aspettative, e sugli errori commessi un po’ da tutti, sia a livello dirigenziale sia tecnico; per tale dibattito c’è ancora tempo: quest’ultimo mese potrà fornirci ulteriori temi a disposizione per svilupparlo efficacemente.

Translate »