JUVENTUS- NAPOLI: SOLO SEI LE VITTORIE FIRMATE DAGLI AZZURRI
Questa gara, quella ( come per la verità un po’ per tutte le squadre ) più attesa da sempre per tutti i tifosi napoletani, ha purtroppo riservato numerose amarezze per gli amanti del “ ciuccio “, in particolare per le trasferte in terra di Piemonte. In 64 incontri nella Città della Fiat, si registrano appena sei vittorie azzurre a fronte di 17 pareggi e di ben quarantuno sconfitte. In questa sede però, preferiamo ricordare solo ( ahimè ) gli exploits, un po’ perché sarebbe troppo lungo raccontare le…delusioni, e molto per buon augurio per il match di Domenica sera. In bocca al lupo vecchio Napoli !
23 NOVEMBRE 1930 JUVENTUS – NAPOLI 1 – 2
E’ l’ anno che dà il via al famoso “ quinquennio “, alias il primo di cinque campionati consecutivamente vinti dalla squadra bianconera. Gli azzurri, che terminarono la stagione con un buon sesto posto, furono gli unici a togliersi lo sfizio di battere i futuri campioni in casa propria, grazie ad una doppietta nel primo tempo firmata da Buscaglia e da Antonio Vojak, grande “ ex “ della sfida. Nella ripresa accorciò le distanze un nome ancor oggi continuamente ricordato : Renato Cesarini, sì proprio quello della famosa “ zona “, in seguito nel 1961 anche allenatore del Napoli in coppia con Carlo Parola. La “ Zona Cesarini “ nacque, manco a farlo apposta, esattamente nel 1931, in occasione di un incontro amichevole Italia – Ungheria, disputato a Torino il 13 dicembre. Al 90°, sul punteggio di 2 –2, l’ oriundo italo – argentino ( fra l’ altro maestro di Omar Sivori ) sradicò letteralmente la palla dai piedi del compagno Costantino, e con una folgore irresistibile da venti metri, marcò il punto vincente del 3 –2, diventando così una vera e propria icona…
21APRILE 1948 JUVENTUS – NAPOLI 1 –3
La Juventus è sempre grande, ma non abbastanza da potersi opporre allo strapotere del “ Grande Torino “, tanto che a fine stagione, il 2° posto conquistato da Boniperti e c. in tandem con il Milan, assunse una valenza assai poco relativa, visto che i granata si confermarono campioni con un distacco di ben sedici punti dalle seconde !. Andò però senz’ altro peggio al Napoli, retrocesso oltre che sul campo, anche in ultima posizione a causa di un tentativo di illecito. Il successo in quel pomeriggio di inizio primavera purtroppo altro non poté che illudere, ma quantomeno rese meno amaro un campionato nato male e finito peggio. Al gol iniziale di un uomo chiamato Juventus, il sempiterno Giampiero Boniperti, gli azzurri risposero fragorosamente nella ripresa, grazie ad una tripletta di Carlo Barbieri, bolognese della provincia nato nella provincia di Bologna nel 1922, che quel giorno a Torino, visse il più fulgido giorno della sua carriera, regalando al Napoli il primo successo esterno di quel 1947 –’48. Non sarà sufficiente purtroppo ad evitare un’ amarissima discesa negli inferi della B
15 APRILE 1956 JUVENTUS – NAPOLI 0 –1
Ancora aprile mena buono per gli azzurri, grazie ad una rete dello svedese Jeppson, acquistato per la bellezza di 105 milioni dal Comandante Lauro nel 1952, e perciò soprannominato “ ‘ O Banco è Napoli “. Assai deludente si rivelò la stagione per entrambe, con Il Napoli 14° e la Juventus sorprendentemente nona, nel campionato stravinto dalla Fiorentina di Bernardini, campione con ben dodici punti di vantaggio sul Milan di Liedholm e Schiaffino. Il 1955 –’56 fu anche l’ ultima trascorsa a mergellina dal cannoniere svedese, trasferitosi nel corso dell’ estate proprio a Torino, per andare a vestire la maglia granata. Jeppson segnò grazie ad un passaggio smarcante servitogli da Giancarlo Vitali, un’ ala tutto pepe immarcabile quel giorno per il pur bravo Garzona.
22NOVEMBRE 1957 JUVENTUS – NAPOLI 1 –3
La sera prima dell’ incontro il portiere azzurro Ottavio Bugatti, venne colpito da un forte attacco febbrile, raggiungendo i 38° gradi. Ciononostante si rese protagonista di una prestazione memorabile, respingendo tutte ( quasi ) i tentativi di far breccia nel fortino azzurro, portati dallo straordinario trio di punta bianconero Boniperti – Sivori – Charles. Lo scudetto alla fine sarà comunque ad appannaggio della “ Vecchia Signora “, ma gli azzurri in quel 1957 –’58 non sfigurarono affatto, raggiungendo un brillante 4° posto, miglior piazzamento degli anni ’50. Subito aprì le danze dopo appena dieci minuti Vinicio in contropiede, pareggiò in finale di tempo Charles di testa. Un gran gol di Novelli da fuori, ed una testata vincente del “ Bersagliere “ Di Giacomo, regalarono ai tifosi azzurri la gioia di un insperato 3 –1, reso ancora più soddisfacente in seguito dalla vittoria per 4 –3 conquistata nel ritorno al “ Vomero “. Quel Napoli, il Napoli di Vinicio e Pesaola, fu l’ unica squadra capace, di sconfiggere in quella stagione in entrambe le occasioni, un’ armata che sembrava invincibile…
9 NOVEMBRE 1986 JUVENTUS – NAPOLI 1 –3
Ventinove anni dopo, sempre di novembre, e sempre per 3 –1, ecco spezzarsi l’ incantesimo che vuole il Napoli mai vincente a Torino. A nostro modesto avviso, riteniamo quella vittoria, la più bella e importante affermazione di sempre della squadra azzurra, conquistata non a caso nella stagione del primo scudetto. L’ incontro si disputò con le due squadre appaiate in testa alla classifica dopo otto giornate, tallonate dall’ Inter di Trapattoni, che fermò Maradona e c. sullo 0 –0 la domenica precedente.Il mercoledì precedente alla grande sfida, la Juventus dopo i calci di rigore, venne eliminata dal “solito “ Real Madrid, in quegli anni vera e propria bestia nera delle italiane. Ovviamente in città l’ attesa era a livelli da “ febbre a 90°”, parafrasando il simpatico film firmato dal tifoso – scrittore inglese Nick Hornby, vero e proprio atto d’ amore verso il calcio. Fra chi partì da Napoli, e chi raggiunse la capitale sabauda dal nord d’ Italia e d’ Europa, quel 9 novembre 1986 sembrava per davvero d’ essere al … S. Paolo. Bianchi schierò : Garella, Bruscolotti, Ferrara, Bagni, Ferrario, Renica. Sola, De Napoli, Giordano, Maradona e Romano. La Juve rispose con : Tacconi, Favero, Cabrini. Bonini, Brio, Caricola. Mauro, Manfredonia, Serena, Platini e Laudrup. Il primo tempo fu un esempio perfetto di come squadre di pari livello possano annullarsi a vicenda, considerando anche che sia Bianchi che Marchesi erano tecnici che non amavano troppo … scoprirsi con avversari di pari grado. Cosicché l’ unica emozione del primo tempo ( un palo in mischia colpito da Manfredonia ) fu favorito da un errore abbastanza marchiano di Garella in uscita. Lo stesso simpaticissimo portiere novarese di nascita, mise su un…piatto d’ argento al “ Danese triste “ o “ Principe di Danimarca “ Micheal Laudrup la palla dell’ 1 -0 al minuto numero 48. Ecco come : sulla fascia sinistra dal piede del terzino “ mundial ’82 “ idolo delle donne Antonio Cabrini parte un traversone basso neanche tanto pericoloso. Garella non trova di meglio che respingere corto a non più di 5 -6 metri dalla porta esattamente sul piede del fuoriclasse scandinavo, che non poté proprio esimersi dal portare i suoi in vantaggio. Quel momento però, segnò l’ inizio della fine per i campioni d’ Italia ; abbandonata ogni remora di carattere tattico – psicologico, gli azzurri strinsero d’ assedio la metà campo bianconera, costringendo Tacconi e c. ad un super – lavoro. Per due volte Renica, una volta ciascuna Carnevale e Maradona mancarono di un niente il gol del pareggio, che arrivò meritatissimamente al 73°. Calcio d’ angolo battuto da Ciccio Romano, respinta corta della difesa, di punta in mischia Moreno Ferrario fa partire uno strano tiro che adagio adagio colpì il palo interno sinistro, per planare dolcissimamente in rete facendo letteralmente esplodere di gioia tutto il pubblico di fede partenopea. L’ incubo del ripetersi della gara del 6 aprile 1975, quando un maligno destro di Josè Altafini ( da quel giorno “ core ‘n grat’ “ ) spense i sogni di gloria della “ Vinicio Band “ fortunatamente si stava dissolvendo. Ma nessuno avrebbe potuto immaginare cosa sarebbe successo appena un minuto più tardi. Nuovo corner stavolta battuto da Diego Armando, Renica di testa spizza il pallone sul lato opposto dell’ area, di collo pieno in perfetta coordinazione, Bruno Giordano trafigge nuovamente l’ estremo difensore bianconero. La Juve stremata dalle fatiche di coppa, non riuscì proprio a rialzarsi dal tremendo doppio knock – out, gli ultimi minuti si giocarono in un clima che definire solo festoso non rappresenta al meglio l’ idea dell’ euforia espressa dal popolo azzurro presente sugli spalti del vecchio “ Comunale “. Addirittura in pieno recupero arriva il gol che rese per la verità fin troppo vistoso il passivo per le “ zebre “, firmato da Volpecina che capitalizzò al meglio con un bel diagonale di destro un contropiede in tandem con Carnevale. Dopo la bellezza di ventinove anni ( 3 –1 con doppietta di Vinicio il 24 novembre del 1957 ) gli azzurri finalmente tornarono ad espugnare il Comunale di Torino, sponda bianconera. Come si poteva a quel punto non cominciare a sentirsi, almeno un po’ Campioni d’ Italia.
20 NOVEMBRE 1988 JUVENTUS – NAPOLI 3 –5
Perfino Henry Kissinger restò strabiliato in tribuna, accanto al suo amico Gianni Agnelli, ad osservare le gesta di Maradona e C. quel giorno al vecchio Comunale di Torino. Tre a zero alla fine del primo tempo ! Carnevale e due volte Careca i giustizieri della compagine allenata da Dino Zoff, letteralmente frastornata dalla voragine azzurra. Nella ripresa segnarono subito Barros e Zavarov, ma ancora Careca con un diabolico pallonetto, ricacciò indietro i bianconeri. Nel finale, due rigori di De Agostini e Renica, fissarono il punteggio come mai era avvenuto. Un 5 –3 che diede il là ad un’ altra straordinaria stagione, che culminò con la vittoria in Coppa Uefa. Da allora purtroppo solo sconfitte e qualche sporadico pareggio. Come sarebbe bello ora, invertire la tendenza…