JUVENTUS – NAPOLI: EPPURE HANNO PAURA

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Parole e fatti. Tanto simili, ma lontani uno dall'altro. Succede sempre così quasi come se fosse una legge dell'umanità. La Juventus, imbattuta, rappresentata come il grande Golia, la squadra che doveva vincere tutto su tutti capace di sfasciare il mondo in un sol boccone, adesso ha davvero paura. Da sette mesi a questa parte un pianto ininterrotto pur di fare tutto e il contrario di tutto. Una strategia che avrebbe portato a punizioni esemplari e che invece, è sempre la Juventus, ha fruttato punti e titoloni. Fatto sta che l'idea della grande squadra invincibile sembra essere ancora molto lontana. Nulla a che vedere con il Napoli che fin dalla notte dei tempi di questa stagione ha mantenuto il proprio profilo basso in un continuo bagno d'umiltà anche quando l'entusiasmo toccava il cielo con un dito. Due mondi opposti per due trattamenti opposti. Una ha la maglia a strisce, rappresenta l'Italia settentrionale, quella vincente per partito preso, l'altra indossa una maglia monocolore dalle forti tinte naturalistiche per rappresentare l'Italia che deve perdere, quella inferiore, quella meridionale, quella non merita perchè non può meritare, il brigante disdegnato eppure troppo utile quando comodo. Già, quei briganti che si rinnovano continuamente per trovare, almeno in questo sport, la propria personale vendetta per graffire in due ore un po' del proprio orgoglio e risalire con il proprio sguardo verso ciò che dovrebbe avere e che invece non ha. Mentre l'Europa affossa il nome italiano per i bilanci immersi in una perpetua agonia con stadi vecchi e regole antiche, il Napoli ha riportato un leggero raggio di sole facendo parlare di se per il suo spettacolo, per la sua voglia, per i suoi campioni, per i suoi progetti riusciti nonostante l'ostruzionismo dei propri stessi capi. E' utile il Napoli in questi casi, poi va sputato via come una vecchia gomma da masticare perchè la sua strada è stata interrotta bruscamente dal destino facendo riempire la pancia a chi, dopo tutto, è rimasto a guardare. Si, certi momenti sono utili per tirarsi delle soddisfazioni appaganti anche se circoscritte in un momento. Sono questi gli attimi che l'orgoglio pretende per la propria dignità e non sarà uno scherzo di inizio Aprile…

 

Juventus. Mentre in sala stampa Antonio Conte alterna momenti di pianto con parole da campioni consumati sentendosi un po' più vicino a Josè Mourinho (gli servirebbe un parrucchino brizzolato per essere più credibile), in campo stravolge tutto apposta per il Napoli. Via il 4-3-3 che torna in soffitta almeno per questa settimana, ecco il 3-5-2 bloccato basato sul possesso palla e sulla ripartenza. In fase passiva, la difesa diventerà a cinque mentre in fase di possesso l'attacco verrà sorretto solo dall'inserimento di uno dei centrali di centrocampo. Modo speculare e grande copertura vista la preoccupazione per le ripartenze veloci degli azzurri che difficilmente verrebbero contenute solo dai due centrali difensivi. Pirlo agirà sul centrodestra mentre l'ago della bilancia sarà Vidal in modo da tenere stretto Hamsik in una marcatura a uomo d'altri tempi. Occhio alle palle inattive, punto debole del Napoli, e alla pressione che potrebbero mettere sul direttore di gara appena le cose si faranno difficili. Possibile un leggero cambiamento a gara in corsa con Pepe esterno offensivo Indisponibili. Nessuno

 

Formazione (3-5-2) Buffon (1); Bonucci (19), Barzagli (15), Chiellini (3); Lietchsteiner (26), Marchisio (8), Vidal (22), Pirlo (21), De Ceglie (11); Matri (32), Vucinic (14)     All. Antonio Conte

Ballottaggi. Lietchsteiner 55% – Caceres 45%; De Ceglie 70% – Pepe 30%; Matri 80% – Del Piero 10% – Quagliarella 10%

 

Napoli. Gli azzurri sono avvelenati nell'animo dopo la gara con il Catania. Mazzarri, furioso dopo i due goal subiti, ha strigliato la squadra e in particolare il reparto arretrato in modo da toccare quei tasti per la giusta tensione. Involontariamente, anche Cavani ha sollecitato l'orgoglio dei compagni con le dichiarazioni post partita mentre Lavezzi sembra essere rabbioso per la sostituzione di domenica scorsa. E' un Napoli arrabbiato quello che si presenterà a Torino nel posticipo di giornata pronto a sfogare la propria ira con il coltello fra i denti. Solito 3-4-1-2 con difesa alta, ritmo veloce e contropiede improvviso. Mazzarri non cambia il proprio modulo ne tanto mento l'identità del proprio gruppo. Dubbio in difesa con Campagnaro non al meglio e Fernandez pronto a sostituirlo. In questa evenienza l'argentino dovrebbe giocare centrale con Cannavaro spostato sul centrodestra; centrocampo che ritrova Maggio con Zuniga spostato sul settore mancino mentre Hamsik favorirà ancora grande lavoro da collante per centrocampo e attacco. Maggio troverà doppia opposizione sulla propria corsia mentre Lavezzi, che dovrebbe aggirare sul lato mancino, potrebbe trovare più spazi e possibilità di uno contro uno con Bonucci. Inler e Gargano dovranno garantire grande mobilità e fisicità tenendo d'occhio le scorribande esterne in contropiede. Possibile vedere lo svizzero a uomo su Pirlo mentre Gargano potrebbe mantenere a vista Marchisio in fase di ripiego. A gara in corso potrebbero trovare spazio anche Britos, se il gioco bianconero si concentrerà sulle palle alte, e Pandev, soprattutto si Hamsik dovesse risentire della fatica Indisponibili. Donadel

 

Formazione (3-4-1-2) De Sanctis (1); Campagnaro (14), Cannavaro (28), Aronica (6); Maggio (11), Inler (88), Gargano (23); Zuniga (18); Hamsik (17); Lavezzi (22), Cavani (7)     All. Walter Mazzarri 

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