IL SEGNO X E’PREDOMINANTE TRA AZZURRI E GRANATA

Torna, dopo la bellezza di dodici anni in serie A, il confronto con l’altra metà di Torino, ben rappresentato a tinte forti dal colore granata della maglia.L’ultima volta in serie A (stagione 1995-‘96), il Napoli si impose per 1-0 grazie ad una rete del francese Boghossian. Dopodiché, le due compagini hanno cominciato il “saliscendi” fra A, B ed anche C (per il Napoli), e proprio nella serie cadetta si registrano gli ultimi due incontri, entrambi terminati in parità (0-0 nel 1998-‘99 e 2-2 nel 2003-‘04). L’ultimo successo del Toro è invece datato 1991-‘92, ottenuto per 1-0 nel finale grazie ad un gol di un ex napoletano, uno dei migliori nell’anno del 2° scudetto, al secolo Luca Fusi da Lecco. Nella lunga storia di Napoli-Torino (iniziata l’11 dicembre 1927), troviamo anche un incontro disputato proprio il 23 dicembre del 1934, vinto dagli azzurri in rimonta per 2-1 grazie ad una doppietta di Vojak. Che sia un buon auspicio per domenica? 

 

In totale sono 60 le gare disputate all’ombra del Vesuvio con 23 vittorie azzurre, 9 vittorie granata e ben 28 pareggi. Come già detto, la prima gara risale alla stagione 1927-’28, ed a vincere fu il Torino per 1-0, con un gol del famoso argentino Libonatti. Gli azzurri si rifanno l’anno dopo (2-0, Sallustro e Buscaglia), ma nel 1930-’31 un’invasione di campo a tre minuti dalla fine provoca il successo per 2-0 a tavolino del Torino, che fra l’altro era già in vantaggio sul campo per 1-0.Nel decennio 1931-1941, gli azzurri hanno la meglio in quattro occasioni; oltre al già citato match del 1934, fragoroso è il successo per 5-2 del 1933-’34 (2 gol di Vojak), insieme con quelli del 1940 (3-1) e del 1941 (2-1) con Quario sempre in gol. Per il resto tre pareggi ed un successo torinista per 1-0 nel 1936. Il “grande” Torino degli anni ’40 passa soltanto una volta per 2-0 nel 1945-‘46 con due gol del centravanti Gabetto, che salva con un gol nel finale i suoi dalla sconfitta nel 1946-‘47 (2-2), mentre nel 1947-‘48 la sfida si conclude 0-0 (una curiosità: il Torino affrontò la trasferta in aereo, cosa abbastanza inusuale per quei tempi).Dopo un 1-1 nel 1950-’51, gli azzurri il 6 aprile 1952 ottengono una netta affermazione per 4-0 (2 reti di Astorri, Gramaglia, Amadei), e riescono quasi a bissare lo stesso punteggio l’anno dopo (3-0 Jeppson, Vitali, Pesaola).Negli anni ‘50 il Napoli si impone per 3-0 anche nel 1957- 58 (2 Vinicio più Di Giacomo) e per 2-1 nel 1957, grazie ad una doppietta del “Petisso” Pesaola. I granata, prima di attraversare un lungo digiuno di 23 anni, vincono per 2-0 nel 1954-55, con una doppietta dell’ala destra Bacci. Da ricordare, sempre negli anni ’50, ben tre pareggi per 2-2, tra i quali sono da evidenziare quelli del 1955-56, (segnò l’esordio di Vinicio in Italia con due gol). E del 1958-’59, con i gol granata firmati entrambi da Dante Crippa, padre di Massimo, alfiere azzurro dal 1988 al 1993. Ancora 2-2 termina nel 1962-63, dopo l’1-1 del 1960-’61 e prima dello 0-0 del 1965-66.

 

Il Napoli rivince nel 1966-’67 per 2-1 (gol di Altafini), mentre il 31 dicembre 1967, beffardamente un autogol di Iuliano a tre minuti dalla fine impedisce il successo agli azzurri (ironia della sorte, anche quella volta finì 2-2). Dopo un altro pareggio per 0-0 nel 1969, il Torino, il 1° febbraio 1970, subisce una tremenda scoppola: 4-0, con reti di Altafini, Bianchi, Manservisi e Bosvades. Josè protagonista anche nel 1970-’71; sua la doppietta che stende i granata (2-0 il 4 aprile 1971).Ben tre 1-1 consecutivi si registrano fra il 1971 ed il 1974, mentre sul campo neutro di Roma, l’11 gennaio 1975, il Napoli vince grazie ad una rete di Peppeniello Massa, al quarto d’ora della ripresa. Il Torino, dopo ventisette anni dalla tragedia di Superga, torna a vincere lo scudetto nel 1975-’76, ma a Napoli, come anche nella stagione seguente, non va oltre lo 0-0.Il 19 marzo 1978, dopo la bellezza di 23 anni, il Toro, con un imperioso 3-1, torna a vincere a Napoli, con gol dei gemelli Pulici e Graziani, oltre a quello iniziale di P. Sala. A nulla servì il punto del momentaneo 1-1, siglato su rigore da Beppe Savoldi. I granata nei tre anni successivi vincono altre due volte, nel 1978-’79, con un gol di Iorio, e nel 1980-’81 ancora per 3-1, con una doppietta di Paolo Pulici, in mezzo ai due successivi torinisti, una vittoria azzurra nel 1979-‘80 per 1-0; marcatore Capone al 37° del primo tempo.Ad eccezione della gara del 1983-’84 (terminata 0-0) dal 1981 al 1989, per il Torino non c’è scampo al S. Paolo: sette partite e sette sconfitte. Il 21 marzo 1982 finisce 2-0 (Criscimanni e Pellegrini), il 13 marzo 1983 decisivo è un rigore di Moreno Ferrario; nella prima, seconda e terza stagione di Diego, il match ha sempre lo stesso andamento: Toro in vantaggio, Napoli in rimonta.

Nel 1984-’85 segna prima su punizione il brasiliano Junior, pareggia Maradona su rigore, nella ripresa il punto decisivo è di Gigi Caffarelli, che andrà in gol anche nella stagione successiva (3-1 nel 1985-’86). Nell’anno del primo scudetto, scattano ancora in avanti i granata con Sabato; Bagni agguanta l’1-1 con una magnifica rovesciata e dopo un furioso batti e ribatti in area Ciro Ferrara sigla il 2-1; in contropiede nel finale è Bruno Giordano a fissare il punteggio sul 3-1.Stesso risultato nel match del 1987-’88, anche se stavolta è il Napoli a segnare per primo, grazie ad una fantastica punizione di Diego dopo appena tre minuti di gioco. Una doppietta di Antonio Careca, inframezzato dal gol del danese Berggreen, fissò il punteggio su un nuovo 3-1. Ancora più netto sarà il successo azzurro del 1988-’89, giunto all’indomani del trionfo in Coppa Uefa a Stoccarda; finì 4-1, con i gol di Carnevale, Romano, e i due di Careca, che così bissa l’exploit della stagione precedente. Nel 1990-’91 la gara terminò invece 2-1 (Maradona su rigore e Incocciati) finalmente il Toro ottiene; come già ricordato, una vittoria nel 1991-’92 (1-0, gol di Fusi), a seguire tre pareggi dal 1992 al 1995 (1-1, 0-0, 1-1), 1-0 per il Napoli nel 1995-’96, infine due pareggi in B nel 1998-’99 e nel 2003- ’04 (0-0 e 2-2). La nostra speranza, oltre ad augurare buon Natale a tutti i nostri lettori, è che domenica possa finire come in quel lontano 23 dicembre 1934, cioè in un bel 2-1 a favore degli azzurri. Siamo certi che anche Reja e i suoi la pensano allo stesso modo …

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