SOLO UNA VITTORIA DEI ROSANERO AL SAN PAOLO

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E’ stato proprio il Palermo l’ ultimo avversario a cui ha fatto gol nella sua fantastica carriera quel simpatico mattocchio di Omar Sivori. Il 17 novembre 1968 “ El Cabezon “ realizzò il punto decisivo dell’ 1 –0 conclusivo al 13° del primo tempo contro i rosanero siciliani che presentavano in quel campionato una squadra di buon livello, con in attacco l’ indigeno Troja, il mitico Beppe Furino ( palermitano d.o.c. anch’ esso ) che diventerà la bandiera della grande Juventus degli anni ’70, lo stopper Giubertoni ( scudettato con l’ Inter nel 1971 ), e pure il condottiero della recente doppia promozione dalla C alla A, al secolo Eddy Reja. Tornando a Sivori, appena quindici giorni dopo il match con gli isolani ( esattamente il 1 dicembre 1968 ) rimase coinvolto in una furiosa rissa assieme al compagno ed al bianconero Salvadore, che gli causò una squalifica di ben sei giornate.

Particolare da non sottovalutare : allenatore della Juve era il paraguaiano Heriberto Herrera, profeta del “ movimiento “, con il quale Sivori instaurò da subito un pessimo rapporto, divenendo la principale ragione del suo clamoroso passaggio dalla Juve al Napoli. Una volta appreso del lungo stop, Sivori già consumato sia mentalmente che fisicamente ( benché avesse soltanto 33 anni ), colse al volo l’ occasione per piantare baracca e burattini, facendo ritorno nella natia Argentina, lasciando l’ amaro in bocca al pubblico napoletano, che per troppo poco tempo aveva avuto la possibilità di ammirare i suoi straordinari funambolismi. Per la cronaca il Napoli, guidato da Beppone Chiappella ( recentemente scomparso ) in quel campionato 1968 –’69 terminò la stagione al 7° posto, mentre il Palermo concluse in undicesima posizione, salvo retrocedere mestamente nella stagione seguente.  Da annotare infine che in quel Napoli faceva capolino in serie A il futuro “ Poeta del gol “ Claudio Sala, che Ferlaino un po’ per ragioni di bilancio,  e un po’ perché non c’era abbastanza fiducia nelle sue indubbie qualità, cedette l’ anno dopo al Torino per la bellezza di 400 milioni, dove andrà a conquistare uno storico scudetto nel 1976.

La storia del “ Derby delle due sicilie “ si apre il 18 giugno 1933 ed è subito festa grande per gli azzurri : 5 –0 con 3 gol di Vojak e due di Gravisi. Per il Palermo però le cose non andranno certo meglio negli anni a seguire. Anzi ; dopo il 3 –0 del 1933 –’34 ( con Vojak di nuovo in gol ), il 12 dicembre 1934 il Napoli s’ impone addirittura per 6 –0, con doppiette di Sallustro e Ferraris II°. Il Napoli vince pure con un bel 3 –0 nel 1935 –36, come pure nel primo campionato del dopoguerra ( 2 –0 il 31 maggio 1946 con doppietta dell’ albanese Lustra. Il terzo 3 –0 di verifica grazie alla squadra guidata da Eraldo Monzeglio ( campione del mondo nel 1934 e nel 1938 ) nel 1950 –’51 con reti di Formentin, del centrattacco Astorri soprannominato “ Lo sceriffo “, e di un altro albanese Naim Kriezu, campione d’ Italia nel ’42 con la Roma . Complessivamente quindi, nei primi sei incontri disputati, il Napoli oltre a vincerli tutti, realizzò l’ impressionante “ score “ di 22 gol fatti contro zero subiti !. Finalmente il Palermo riesce ad invertire la rotta il 2 dicembre 1951 ottenendo fino ad ora l’ unica vittoria a Napoli per 2 –1 ; quel giorno andò in gol anche il talentuoso danese Bronèè che si diceva, fosse il preferito ( in senso calcistico naturalmente ) della famosa attrice Olga Villi, moglie del principe Lanza di Trabia, all’ epoca presidente della squadra siciliana. Il suddetto principe, famoso per aver “ inventato “ il calcio mercato all’ Hotel Gallia di Milano assieme a Gipo Viani ( le compravendite le effettuava ricevendo gli interlocutori nella vasca da bagno ! ), morirà suicida qualche anno dopo.

Terminato 0 –0 il match del 1952 –’53, il Napoli inesorabilmente torna ad imporre la sua legge il 13 –09 –1953 vincendo ancora per 3 –0, con doppietta di “ petisso “ Pesaola e, come nel 1951, con gol del terzi di Formentin. Leggendario sarà poi l’ incontro del 06 giugno 1957, con un Vinicio straordinario mattatore autore di un poker di reti nel 4 –1 finale. Ancora due successi per gli azzurri nel 1959 –’60 ( 2 –1 ) e nel 1962 –’63 ( 3 –1 ), quando entrambe le protagoniste subirono l’ amara retrocessione in B. Fra i cadetti si giocano le successive due gare ( 0 –0 nel 1964 e 2 –1 nel 1965, con gol di Cenè e Corelli ). Dopo il match già ricordato in apertura, Napoli e Palermo si dividono la posta sia nel 1969 –’70 ( 0 –0 ), che nel 1972 –’73 ( 1 –1 con rigore fallito da Gianni Improta ). Passeranno la bellezza di 28 anni prima che le due possano rincontrarsi, ma stavolta lo scenario è quello della serie B. Pur soffrendo, sarà sempre il Napoli ad avere la meglio per 3 –2, con una doppietta di Stellone a ribaltare il punteggio del primo tempo favorevole agli ospiti. Dopo altri due pareggi nella serie cadetta ( 0 –0 nel 2003 e 1 –1 nel 2004 ), si torna a giocare in A nella stagione 2007 –2008. Un gol di testa al 92° di “ Marekiaro “ Hamsik regala al Napoli di Reja un successo a quel punto insperato per 1 –0 il 30 marzo 2008, mentre il 24 settembre sempre del 2008, il successo arride di nuovo agli azzurri per 2 –1, primo gol ancora di Hamsik su passaggio di Maggio al 14 °, raddoppio di Zalayeta a porta vuota riprendendo una conclusione errata dello stesso Hamsik al 76 °, ed infine con il gol della bandiera siglato su rigore da Miccoli a sette minuti dal termine, concesso per un “ mani “ di Blasi. La tradizione quindi parla solo la lingua azzurra : 15 vittorie, 6 pareggi ed una sconfitta. Ci sembra d’ obbligo per la “ Mazzarri – band “ che il tutto,  abbia un felice seguito pure domenica sera…  .           

 

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