IL SECONDO POSTO UNA QUESTIONE DI RISPETTO

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A dieci giornate dalla fine del campionato se non è tempo di processi è arrivato almeno il tempo delle spiegazioni e dei chiarimenti perché con la sconfitta di Chievo si è aperta definitivamente quella che appare a tutti gli effetti una crisi vera e proprio per un Napoli che sembra ormai lontano parente della bella squadra ammirata negli ultimi anni della gestione Mazzarri.Senza volersi addentrare in cervellotiche analisi di numeri e statistiche che spesso non sanno spiegare i reali valori, il Napoli è dalla partita con la Lazio che non è più la stessa squadra.Tensione e nervosismo hanno preso il sopravvento e anche l’eliminazione in Europa League ha lasciato strascichi pesanti nella testa e nelle gambe dei giocatori.Mazzarri non è riuscito a gestire il contraccolpo psicologico e ha perso probabilmente in maniera definitiva il polso della squadra se è vero che i suoi stessi uomini di fiducia stanno disattendendo totalmente le attese del tecnico.Il progetto Napoli sembra essersi improvvisamente incagliato nelle scellerate scelte societarie e nella scarsa propensione del proprio mister a ruotare l’organico a propria disposizione e a cambiare faccia alla squadra in corso d’opera.Il Napoli è diventato prevedibile e privo di personalità proprio nel momento cruciale di un campionato che poteva essere stratosferico e sta lentamente degradando verso un mesto finale.Se dovessimo fare i conti alla Mazzarri dovremmo stare a parlare di involuzione altro che di crescita, visto che nell’arco di un biennio il Napoli è allo stesso punto della stagione del terzo posto e della qualificazione in Champions dopo che la società, in maniera sbagliata, ha investito laute somme per rinforzare l’organico che sulla carta avrebbe dovuto essere più forte di quello di due anni fa che a minor costo, in proporzione, ha reso di più.Ci sarebbero molte critiche da fare alla società ed al tecnico, ma mancano ancora dieci giornate e c’è l’obiettivo di preservare almeno il secondo posto dall’attacco del Milan che sta vivendo un periodo diametralmente opposto a quello dei partenopei ed è a un passo dal sorpasso.Certo è che se è vero che il risultato sportivo non è ponderabile ed è il frutto dell’alea e delle variabili, la cosa che più fa arrabbiare è la mancanza di chiarezza e di rispetto che tecnico e società troppe volte non hanno avuto nei confronti dei tifosi nel momento in cui con i loro silenzi e che con le loro promesse hanno gettato fumo negli occhi ad una tifoseria che merita rispetto e meriterebbe una società fatta di gente competente e ambiziosa e di un tecnico per cui il Napoli non sia una tappa intermedia per la propria carriera ma uno stile di vita. Stare vicino alla squadra è compito del vero tifoso che dal suo canto deve essere maggiormente rispettato da presidente e allenatore che troppe volte hanno gettato fumo negli occhi dei propri tifosi.

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