IL “GAMBERO” PER FARE UN PASSO AVANTI
Zero in due mesi, due in un giorno. Il mercato di quest’anno procede così, un po’ pazzo, ma in fondo l’importante è che qualcuno arrivi. I primi due acquisti sono arrivati “in blocco” dalla Fiorentina. Oltre al pubblicizzatissimo Behrami arriva un po’ in sordina anche Alessandro Gamberini, difensore centrale, che è però pronto a smentire lo scetticismo sul suo nome. Gamberini ha firmato un contratto triennale ed è costato due milioni di euro.Prezzo di saldo quindi: parliamo pur sempre di un ex Nazionale.
LA STORIA – Il sottotitolo di quest’articolo è un po’ strano ma non del tutto folle. È vero che Alessandro Gamberini da Bologna ha già quasi 31 anni (li compirà il 27 agosto, ndr), ma davanti a sé ha ancora almeno un paio d’anni da spendere a buoni livelli. La differenza la faranno le motivazioni, quelle che ormai alla Fiorentina scarseggiavano. Ma prima un po’ di storia. Cresciuto nelle giovanili del Bologna, è forse il miglior talento venuto fuori dal vivaio bolognese negli ultimi dieci anni. Dopo un anno di prestito al Verona, nel 2003 torna nella sua città da titolare, lanciato da Carlo Mazzone. Due anni e poi la retrocessione dei rossoblu fra i cadetti: il ‘Gambero’, come viene chiamato, è ormai un calciatore maturo e pronto per il palcoscenico maggiore e infatti decide di restare in A. Lo chiama la Fiorentina, dove c’è Prandelli che lo fa giocare spesso e volentieri in coppia con Dainelli. Dopo un periodo di assestamento Gamberini diventa titolare inamovibile e da più parti si sponsorizza una sua chiamata in Nazionale. Ci pensa Lippi a farlo entrare nel giro per lo stage pre-Mondiale, ma il difensore non riesce ad entrare nei 23 che alzeranno la Coppa del Mondo. È Donadoni a farlo esordire nel 2007 e a tenerlo stabilmente fra i convocati, chiamandolo anche per l’Europeo. Le presenze in Nazionale però sono solo 8, anche perché poi inizia un periodo di involuzione. Non gioca male, ma non gioca bene come ci si aspettava. Complici gli ultimi campionati mediocri della sua squadra l’idillio si interrompe, e nonostante la fascia di capitano assegnatagli “d’ufficio” da Corvino al posto di Montolivo il ciclo si chiude e il nuovo corso può fare benissimo a meno di lui. Questo ciò che si dice a Firenze: ci si aspettava molto di più da un ragazzo che prometteva tantissimo e invece si è accontentato di una carriera onesta ma non eccelsa.
QUESTIONE DI MOTIVAZIONI – Probabilmente hanno ragione, ma forse il grande limite di Alessandro è stato l’attaccamento alla maglia viola. Se avesse spiccato il volo quando poteva forse il suo cursus honorum sarebbe stato diverso e ora forse giocherebbe in un top-club. È una buona notizia per il Napoli e per Mazzarri: le qualità ci sono, deve solo ritrovare le motivazioni giuste. E l’attuale tecnico azzurro è proprio il mentore che fa per lui. Per informazioni chiedere a Grava e ad Aronica.
DOVE PUO’ GIOCARE – Gamberini non ha una grandissima esperienza di difesa a tre: con Prandelli e Mihajlovic ha sempre giocato a quattro. Per fortuna ci ha pensato Delio Rossi a fargli fare un po’ di pratica negli ultimi sei mesi, schierandolo sul centro-destra e mettendone in risalto le caratteristiche: marcatore puro ottimo nell’uno contro uno e dal gran colpo di testa. Campagnaro è avvertito: finalmente c’è uno che può soffiargli il posto.