I PRECEDENTI DEL NAPOLI CON LE INGLESI

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Un tempo ( ed i tifosi più anziani lo ricorderanno di certo ) esisteva un originale torneo denominato “ anglo – italiano “, che vedeva per l’ appunto scontrasi fra di loro squadre italiane e britanniche, in gironi all’italiana con gare da disputarsi in eguale modo nel “ bel paese “ che nella terra d’ Albione. Le due compagini che avessero fatto più punti si sarebbero scontrate in una finale secca, da disputarsi sul terreno della miglior classificata, inglese o italiana che fosse. Questo “ mini – campionato “ lo si debbe all’ intraprendenza e all’ inventiva di Gigi Peronace, dirigente di qualità sopraffina a sua agio tanto a Milano quanto a Londra. Peronace, fu giocatore (portiere della Reggina, lui calabrese di Soverato ), traduttore – collaboratore ( dell’allenatore inglese Jess Carver nella Juve dei primi anni ’50 ), consulente di mercato oltre manica ante –litteram, dirigente trait – d’ union fra Inghilterra e Italia ( era molto amico di Lord Dennis Follows, capo della Federcalcio inglese ), ed infine dirigente accompagnatore della nazionale, preziosissimo collaboratore di Enzo Bearzot, fra cui gli morì fra le braccia a 55 anni nel 1980. Il Napoli di Beppone Chiappella quando disputò la sua prima edizione, arrivò in finale contro lo Swindon Town , che si giocò al San Paolo il 28 maggio 1970. Nonostante l’ avversario non facesse ( e non ne fa parte neppure ora, considerando che milita nella nostra equivalente ex C –2 ), gli azzurri riuscirono a perdere con il fragoroso punteggio di 0 –3, con l’ aggiunta di rovinosi incidenti per lo stadio (eh sì, all’epoca le invasioni di campo a Napoli se ne registravano ancora parecchie…)

Ma il vulcanico Peronace non si limitò ad ideare il torneo anglo – italiano, inventando pure la coppa di lega italo –inglese, da disputarsi fra le vincitrici della coppa Italia e la F.A. Cup ( la coppa della regina ). Il Napoli battendo con un fragoroso 4 –0 nella finale unica disputatasi il 29 giugno 1976 all’ Olimpico di Roma ( fregiandosi così della coccarda tricolore nella stagione 1976 – 1977 ), si arrogò il diritto di giocarsi il trofeo con il Southampton che, a sorpresa, pur essendo una squadra di serie B, aveva sconfitto il mitico Manchester United  all’ultimo atto del più antico torneo del mondo. In Inghilterra andò male ( 0 –1 il 21 settembre 1976  ), ma nel ritorno a Fuorigrotta per i britannici non ci fu scampo : 4 –0 con gol di Chiarugi al 40°, di Bruscolotti al 68°, e di Walter Speggiorin che siglò una doppietta ai munti 82 e 88. E’ stato il primo trofeo ( l’altro è inutile ricordarlo è la coppa Uefa del 1989 ) vinto dal Napoli nella sua storia.

Da dimenticare c’è invece il doppio confronto con il Burnley negli ottavi di finale della coppa Città delle Fiere ( madre della coppa Uefa e nonna dell’ attuale Europa league ) della stagione 1966 –1967. Tre a zero il 18 gennaio 1967 in Inghilterra a cui fece seguito l’ inutile 0 –0 del S. Paolo l’ otto febbraio dello stesso anno. Andò male anche contro il fortissimo Leeds di Don Revie e Billy Bremner nel medesimo torneo nel 1968 –1969, ma in quella occasione fu la sorte a non arridere agli azzurri. Fuori casa si perse 2 –0, ma a Napoli Claudio Sala e Totonno Juliano pareggiarono il conto. A nulla valsero i supplementari ; all’epoca anziché i calci di rigore, si procedeva al sorteggio tramite il lancio di una moneta. E la moneta purtroppo non cadde dalla giusta parte…

L’ultimo freschissimo bel ricordo è legato alla trasferta del “ City Ground “ nella tana del Manchester City di Roberto Mancini lo scorso 14 settembre 2011. L’ 1 –1 finale ( Cavani e Kolarov ) risultò perfino stretto per gli azzurri. Fusse che fusse la volta buona per una bella vittoria nella patria di Queen Elizabeth ?  

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