“GRUPPO UNITISSIMO” MA AD ALTA TENSIONE ED IL CASO LAVEZZI

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Nell’analizzare le possibilità della debacle di Bologna si è pensato veramente a tutto ma una delle strade che appare più suggestiva ed affascinante riconduce i ragionamenti alla compattezza e l’unità del gruppo. Ritornando un pò dietro nel tempo non è difficile ricercare momenti  di alta tensione e non solo tra i calciatori e l’allenatore ma anche tra i calciatori stessi. La sensazione è che dopo la sconfitta di Londra qualcosa, all’interno dello spogliatoio, si sia incrinato. Il gruppo, fosse anche per il fatto d’aver sentito il terreno franare sotto i piedi, non sembra omogeneo e soprattutto ha dato segnali di grande nervosismo in campo e fuori. La sensazione chiara ed evidente di questo ragionamento si è avuta in seguito alla partita con il Catania quando alla sostituzione di Lavezzi ci furono delle parole dell’argentino nei confronti del tecnico e lo stesso Cavani, a fine partita, dichiarò che nel gruppo c’era qualcuno che non aveva più voglia di vincere. Intanto, a Torino contro la Juve, fallo di frustrazione di Zuniga con la gomitata a Chiellini costatagli tre giornate di squalifica. Mazzarri dopo questi episodi che lo vedevano coinvolto soprattutto nella sostituzione di Lavezzi ha minimizzato dicendo che qualsiasi calciatore ci tiene a restare in campo ma in seguito alla sosta per la vicenda Morosini Lavezzi è scivolato in panchina per uno “strano” infortunio e soltanto domenica giocherà per l’assenza di Cavani. Un’ infortunio che il calciatore si sarebbe provocato nella domenica dello stop forzato visto che era convocato ed avrebbe dovuto giocare a Lecce come prima punta, considerate le indiscrezioni che volevano Cavani in panchina. Insomma un mezzo giallo per il Pocho…. Da quel momento Mazzarri gli ha preferito Pandev non ultima la partita di Bologna dove, in settimana,  a detta dello stesso tecnico, il Pocho si era distinto per l’impegno e la determinazione con la quale si era allenato. Il tecnico intanto ha rilasciato dichiarazioni che sembrerebbero spazzar via ogni dubbio: “e’ un gruppo unitissimo, non ho mai allenato dei ragazzi cosi’ e dovrò rimpiangerli quando andrò via” ha tuonato il tecnico in sala stampa a chi ha insinuato questo dubbio. Ma le dichiarazioni di Gargano, De Sanctis ed altri sembrano aver solcato una linea di demarcazione tra la squadra e lo stesso calciatore argentino. Anche la posizione presa dal tecnico nei confronti di Rossi è sembrata essere utilizzata in sua difesa per le sostituzioni dei calciatori e delle sue scelte. Con le parole spese poi, in seguito alla sconfitta di Bologna, ha voluto rimarcare il fatto che quando è entrato Lavezzi nulla è cambiato sull’impatto della partita. E pensare che Lavezzi, ad inizio anno, ha dovuto giocare praticamente infortunato in più di una gara non dimentichiamo la partita di Milano contro l’inter in cui fu sostituito addirittura da Chavez e che Mazzarri, in segno di una profonda stima tra i due l’aveva accontentato sul viaggio in Argentina per Natale ma pare, che in seguito al ritardo nel rientro del Pocho di due giorni, il rapporto tra i due si sia cominciato ad incrinare. Insomma una situazione piuttosto ingarbugliata che ha portato un simbolo di una squadra ed una tifoseria ai margini della stessa, il Napoli a perdere molto probabilmente il treno per la Champions per il secondo anno di fila ed a noi la sensazione piuttosto evidente che qualcosa si è rotto.

 

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