E SE L’ADDIO DEL MATADOR FOSSE DI BUON AUSPICIO?

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Partiamo da dei dati di fatto: il prezzo con la quale Cavani dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) lasciare Napoli e approdare a Parigi è di 64 milioni di euro, il quarto trasferimento più ricco nella storia del calcio. Si parla di uno stipendio che oscilla tra gli 8 e i 10 milioni di euro. Cifre, signori miei, che in Italia nessuna squadra può permettersi.Se anche questo non basta, è necessario controllare l’Osservatorio del calcio per capire la portata dell’affare. In una recente indagine è stato stabilito che il valore di mercato di Edinson Cavani allo stato attuale oscilla tra i 58 e i 67 milioni di euro, più o meno la valutazione che Aurelio De Laurentiis ha imposto l’estate scorsa per inserire questa “maledetta” clausola. E c’è un dettaglio da non sottovalutare, quel contratto fu firmato volontariamente dallo stesso Cavani, cosa che in tanti dimenticano.Ora è arrivato il Psg, che fregandosene del famoso fair play finanziario, rimette mano al portafogli e per l’ennesima estate saccheggia il campionato italiano. Ricordate Thiago Silva e Ibrahimovic? Già, proprio l’anno scorso è toccato al Milan subire lo strapotere economico dei parigini, ora tocca al Napoli, inerme davanti a tanta tracotanza. Ma la questione cruciale è un’altra:  davvero sarà così tragica la partenza di Cavani?

Non è la prima volta che un top player o semplicemente il giocatore più forte del campionato vola verso altri lidi, eppure nessuna tifoseria ne ha mai fatto un autentico dramma come sta succedendo in queste ore. Zidane andò via da Torino e le casse bianconere ringraziarono. Da quella cessione fu costruita la squadra che divenne a maggio Campione d’Italia. Vennero acquistati Pavel Nedvěd (Pallone d'oro nel 2003), il francese Lilian Thuram e il portiere Gianluigi Buffon e la squadra a dicembre entrò in Borsa. Altro esempio recente? L’Inter decise di disfarsi di Zlatan Ibrahimovic e vennero acquistati Diego Milito, Samuel Eto’o (contropartita per lo svedese) e Wesley Sneijder. Fu l’anno dello storico Triplete. Esempi che lasciano uno spiraglio di positività… Insomma se un campione, un leader, decide di andar via perché non crede nel progetto, non è detto che il futuro sia a tutti i costi buio. Le società si evolvono, i giocatori arrivano e partono, tutto scorre per dirla umilmente alla Eraclito, ma ciò che resta e resterà sarà sempre e solo la maglia. In tanti ricordano che siamo sopravvissuti all’addio di Maradona e mai frase fu più adatta in questo momento, considerando che dopo Diego abbiamo subito un vuoto cosmico lungo un ventennio. Ma è doveroso porre l’accento su un particolare non da poco. Siamo passati in un decennio scarso da una dirigenza che riusciva a raggiungere “grandi nomi” come Perovic e Savoldi ad un’altra che ha reso grandi Cavani e Lavezzi, ricordiamocelo ogni tanto! La società azzurra ora tratta giocatori affermati come Dzeko, Jovetic e Gonalons e non si abbatte davanti alla decisione di un singolo di andar via proprio sul più bello. Si è affidata ad un tecnico esperto ed internazionale come Rafa Benitez, garanzia assoluta sul voler fare le cose sul serio e finalmente accarezzare quel sogno tanto desiderato. Ora è il turno dei tifosi. Ciò che manca alla piazza di Napoli, forse, è proprio questo: la fiducia. Serve trovare il lato positivo davanti ad addii del genere. Non si tratta di una svendita, di un disfacimento totale del giocattolo Napoli, ma più che altro di un rinnovamento, l’ennesimo. Tanti i pianti dopo l’addio di Lavezzi ma il Napoli è arrivato senza l’argentino e senza determinati errori tecnici chissà dove sarebbe arrivato. I partenopei con i soldi ricevuti da Cavani detteranno legge sul mercato. Si potrà trovare un bomber all’altezza e sistemare finalmente centrocampo e difesa con acquisti di qualità.

Pensateci bene: nessuna squadra in Italia può godere di una situazione del genere. Il Milan compra solo dopo aver venduto, l’Inter attende l’Indonesia, la Juve svende interessanti pezzi come Vucinic e Matri, il Napoli ha i conti in ordine e gode i frutti di un’oculata gestione. Ora è il momento di acquistare e impreziosire una rosa che può già contare su giocatori validi. Giocatori che hanno sposato totalmente il progetto, che amano la città e che non sognano altre piazze, anzi viaggiano all’unisono con il battito del cuore dei tifosi e non si fanno ingannare dalle sirene francesi. Uno su tutti: Marek Hamsik. Avanti Napoli, alza la testa e facci sognare, siamo pronti!

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