Game-over
Nulla da fare: il Napoli perde malamente ed inoltre Pep Guardiola, come molti temevano, ha mandato in campo una formazione sperimentale che ha dovuto soccombere nel peggiore dei modi a Kharhiv dinanzi ad una compagine inferiore, ma che ottiene meritatamente il pass per gli ottavi di finale. Fa male dirlo ma è la verità: il Napoli merita ampiamente l’eliminazione dalla Champions dal momento che in nessuna partita, eccezion fatta per la ripresa contro lo Shakhtar, ha dato la sensazione di voler lottare ed onorare la più prestigiosa competizione continentale. La colpa è da imputare soltanto all’atteggiamento più volte pigro e rinunciatario degli azzurri che anche questa sera hanno staccato la spina dopo soltanto trenta minuti di gioco dimostrando ancora una volta di essere in una fase di preoccupante appannamento, frutto di una stanchezza fisica dovuta ad una gestione della rosa a dir poco ambigua e anomala. Pronti-via le cose sembrano mettersi verso i binari giusti con la rete di Piotr Zielinski in mischia. Dopo qualche attacco sporadico creato dal solito, ma esausto Mertens, arrivano notizie negative da Kharhiv e il Napoli si spegne di pari passo con le speranze di qualificazione. Berghuis semina il panico sulla destra e mette un traversone in mezzo: Albiol si lascia anticipare da Jorgensen che di testa regala una gioia ai modesti olandesi. Termina qui la partita perché nessuna delle due squadre è intenzionata a sprecare energie in vista dei rispettivi impegni in campionato. Il risultato conta relativamente e nel finale gli azzurri addirittura permettono alla compagine di Rotterdam di ottenere i primi tre punti, ed unici di questo girone. È l’epilogo più triste a distanza di un anno esatto dalla storica vittoria del Da Luz. Un Napoli stanco, evanescente e a corto di fiato abbandona lo spettacolo della Champions League. Il raggruppamento era abbordabile: non ci sono attenuanti, è stato fallito il primo obiettivo stagionale. Ora per ritornare gradualmente al top della forma qualcuno dovrà smetterla di impiegare i soliti quattordici/quindici. Rimboccarsi le maniche e ripartire immediatamente se non si vuole rischiare di essere beffati su tutti i fronti. Nel frattempo bisognerà affrontare l’Europa League. Se il martedì o il mercoledì toglievano energie, non osiamo immaginare cosa potrà accadere giocando di giovedì. È necessario un cambio di rotta, ma soprattutto un cambio di mentalità da parte di tutti!