FIORENTINA – NAPOLI: TUTTO IN UNA NOTTE!

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E' Maggio. Una sera di Maggio. Lo era anche due anni fa, sempre a Roma e con un avversario diverso. Adesso è altra storia. La finale di Coppa Italia è da sempre strumentalizzata a proprio piacimento per identificare, secondo i propri canoni, il destino di una stagione. Due anni fa era un trofeo straordinario, incredibile, l'inizio di una nuova grande storia; oggi, invece, è la consolazione di una stagione quasi fallimentare giusto per distruggere ciò che si prova a costruire.

Certo, la coppa nazionale non ha lo stesso peso di una Champions o di una Europa League, ma resta sempre una coppa da alzare con orgoglio, una soddisfazione da mettere in bacheca lasciando un posto a quelle che verranno in futuro. L'importante, però, è trovare la falla giusta per renderla sempre più piccola e insignificante per giustificare un anno di critiche e veleni di proprio gusto. C'è chi parla, poi, di malattie contagiose oltre le Alpi e chi riceve riconoscimenti. La settimana che porta alla finale è riuscita a distinguersi per le parole e i fatti che si contrastano tra loro portando quasi in secondo piano l'evento e l'attesa che si genera. L'Inter inizia a tremare per il fair play finanziario (e meno male che non più tardi di tre giorni fa era pronta ad acquistare Hamsik…) mentre il Napoli se la ride di gusto; la Juventus prepara la semifinale di ritorno e perfino in Portogallo si sono accorti che qualcosa non va come se una mano iniziasse a muovere determinati fili. Malati, anche loro, come buona parte di chi ha il sentore che spesso le decisioni arrivano fuori dal campo anche se Conte non ne farà memoria come Doping e scommesse. Ma il peggio si scontra tra la volgarità nostrana e quella proveniente da oltre manica: quella da confino targata Villaggio Paolo, il Fantozzi di tutti i tempi, che attacca definendo "finto buonismo" l'atteggiamento antirazzista iniziato da Dani Alves con il gesto della banana per poi concludere etichettando come "inferiore" la cultura africana. Su un punto si può essere d'accordo, caro Fantozzi, smettiamola con buonismo e moralismo da quattro soldi, ma se vogliamo parlare di cultura, allora, ricordiamo che gli unici a ridere dei suoi film ultra mediocri e demenziali non avevano la pelle nera! Oltremanica, invece, raccolgono lo stereotipo settentrionale definendo Napoli come la "roccaforte della mafia". In primis sarebbe della camorra, tanto per essere pignoli, ma poi tale ignoranza arriva dall'Inghilterra promotori di insegnamenti in pieno stile "fai ciò che dico, perchè io non lo farò". Emblema di un professorismo inutile e decadente. Vagando per gli avvenimenti della settimana come in un quadro impressionista, si ritorna a Napoli e Fiorentina, forse le due squadre che davvero meritano questo trofeo a prescindere sperando in un dolce si pure questa sera di Maggio…

 

Fiorentina. Montella prepara la sfida con qualche grattacapo di formazione. Nel suo 3-5-2 di contropiede e baricentro alto, non ci sarà quasi l'intero reparto offensivo e i sostituti potrebbero creare un 3-4-3 puro. I viola non lasceranno il fianco agli azzurri e proveranno a tenersi più bassi del solito sfruttando la velocità di ripartenza. Joaquin dovrebbe sostituire Cuadrado mentre il pacchetto di finalizzazione potrebbe mostrare incontristi pronti a sorreggere la mediana e non punte di ruolo. Difesa lenta ma forte fisicamente con Savic recuperato e pronto ad indossare la nuova maglia da titolare.

Formazione (3-5-2) Neto (1); Diakitè (3), G. Rodriguez (2), Savic (15); Joaquin (77), B. Valero (20), Pizarro (7), Aquilani (10), Pasqual (23); Ryder Matos (30), Ilicic (72)

All. Vincenzo Montella

Indisponibili. Cuadrado (squalificato)

Ballottaggi. B. Valero 60% – Ambrosini 40%

 

Napoli. Rafa Benitez prova a confermare il suo trend che lo vede sempre vincente su una nuova panchina al primo anno. La finale di Coppa Italia non è il contentino, ma il punto iniziale per il futuro. Una sostanziale differenza rispetto al predecessore che vedeva proprio in questa coppa la fine di un ciclo. Solito 4-2-3-1 di possesso palla e ripartenza centrale con gioco costruito dalla difesa. Higuain dovrebbe farcela e partirà da titolare come terminale offensivo; tutto confermato in difesa e a centrocampo con l'unico dubbio del solito ballottaggio Mertens – Insigne con il belga leggermente in vantaggio. Occhio a non dare la possibilità ai viola di andare in contropiede, piuttosto bisognerà avere tanta pazienza portando ad uscire l'avversario dalla propria metà campo.

Formazione (4-2-3-1) Reina (25); Henrique (4), R. Albiol (33), Fernandez (21), Ghoulam (31); Jorginho (8), Inler (88); Callejon (7), Hamsik (17), Mertens (14); Higuain (9)

All. Rafa Benitez

Indisponibili. Rafael

 

Ballottaggi. Mertens 55% – Insigne 45%; Higuain 80% – Pandev 20%

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